sabato 24 gennaio 2009
Dalla parte delle api
Scrisse Plinio che quando le api spariranno agli uomini non resterà molto tempo..ancora. Quest'anno sono scomparse solo in Val Padana 50.000 arnie. E' così in tutto il mondo dove l'agricoltura industriale segue le sue logiche. Anche da noi le api non stanno bene. Il Dipartimento di Chimica della Università di Padova ha scoperto che ciò è dovuto principalmente ai neonicotinoidi, cioè a sostanze presenti nella concimazione del mais, le quali riaffiorano per 'guttazione' sulle foglioline della pianta sotto forma di igocce d'acqua. Le api bevono questa acqua e muoiono in 2-10 minuti. Questa scoperta è stata contestata da Agrofarma, ma gli apicoltori hanno pochi dubbi sul carattere micidiale di certi insetticidi. Non fanno bene alle api neanche l'inquinamento elettromagnetico e le scie chimiche e biologiche rilasciate nell'aria. Ma certi insetticidi sono micidiali. Avrà ragione Plinio ? Chissà..
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Notizie dall'Amiata
Il fuoco d'artifizio del maltempo
sarà murmure d'arnie a tarda sera.
La stanza ha travature
tarlate ed un sentore di meloni
penetra dall'assito. Le fumate
morbide che risalgono la valle
d'elfi e di funghi fino al cono diafano
della cima m'intorbidano i vetri,
e ti scrivo da qui, da questo tavolo
remoto, dalla cellula di miele
di una sfera lanciata nello spazio
e le gabbie coperte, il focolare
dove i marroni esplodono, le vene
di salnitro e di muffa sono il quadro
dove tra poco romperai. La vita
che t'affabula è ancora troppo breve
se ti contiene! Schiude la tua icona
il fondo luminoso. Fuori piove.
E tu seguissi le fragili architetture
annerite dal tempo e dal carbone,
i cortili quadrati che hanno nel mezzo
il pozzo profondissimo; tu seguissi
il volo infagottato degli uccelli
notturni e in fondo al borro l'allucciolio
della galassia, la fascia d'ogni tormento.
Ma il passo che risuona a lungo nell'oscuro
è di chi va solitario e altro non vede
che questo cadere di archi, di ombre e di pieghe.
Le stelle hanno trapunti troppo sottili,
l'occhio del campanile è fermo sulle due ore,
i rampicanti anch'essi sono un'ascesa
di tenebre e dil loro profumo duole amaro.
Ritorna domani più freddo, vento del nord,
spezza le antiche mani dell'arenaria,
sconvolge i libri d'ore nei solai,
e tutto sia lente tranquilla, dominio, prigione
del semso che non dispera! Ritorna più forte
vento di settentrione che rendi care
le catene e suggelli le spore del possibile!
Son troppo strette le strade, gli asini neri
che zoccolano in fila danno scintille,
dal picco nascosto rispondono vampate di magnesio...
...Questa rissa cristiana che non ha
se non parole d'ombra e di lamento
che ti porta di me? Meno di quanto
t'ha rapito la gora che s'interra
dolce nella sua chiusa di cemento.
Una ruota di mola, un vecchio tronco,
confini ultimi al mondo. Si disfà
un cumulo di strame: e tarli usciti
a unire la mia veglia al tuo profondo
sonno che li riceve, i porcospini
s'abbeverano ad un filo di pietà.
(Eugenio Montale, "Le Occasioni", 1951)
Le api finiranno, poi toccherà agli omini..
PER QUANTO RIGUARDA GLI OMINI, SPARISSERO QUELLI GIUSTI NN SEREBBE UN GRAN MALE.............
Anche il presidente degli apicoltori italiani Panella al convegno nazionale tenuto a Sorrento pochi giorni fa ha messo sotto accusa i fitofarmaci.
Gli uomini? Prima scompaiono e meglio è...così le api torneranno a respirare...
Bisognerebbe bandire molti prodotti chimici (non ci immaginiamo neanche quanti) che uccidono gli insetti (vedi le api) e che purtroppo ci ritroviamo anche nel piatto.
Date un'acchiata a una delle ultime puntate di report di anno, è allucinante.
Se non fosse stato cancellato progressivamente dai sindaci il progetto originario del Parco della valdorcia Buonanima, oggi la valle sarebbe stata una valle Biologica...invece del cesso chimico che è oggi.
Posta un commento