mercoledì 16 dicembre 2009

UN PIEZOMETRO SULL'AMIATA

UN PIEZOMETRO SULL'AMIATA PER SAPERE CHE COSA BEVIAMO.... (Proposta del coordinamento delle Liste civiche)

p r e m e s s o c h e

· dopo anni di vane aspettative, ingenerate dai solenni impegni assunti dalla Regione Toscana, da parte di quest’ultima si è finalmente disposta l’installazione di un primo piezometro diretto all’effettivo accertamento delle condizioni in cui versa l’acquifero freatico idropotabile del Monte Amiata.
· I risultati di tale indagine tra l’altro – o forse prima d’altro – dovrebbero offrire, sia alle cittadinanze locali sia a quelle delle altre vastissime aree che fruiscono della medesima falda, elementi decisivi in merito ad eventuali interconnessioni tra la stessa e il sottostante campo geotermico.
· Più nello specifico il piezometro dovrebbe aiutare gli esperti a comprendere se lo sfruttamento del vapore geotermico finalizzato alla produzione di energia elettrica possa essere o meno causa diretta proprio dell’impoverimento e/o inquinamento di quella falda acquifera;
· Tale accertamento, è evidente, non può non apparire come una delle più significative precondizioni – in ogni caso valutata tardivamente – delle scelte future su cui basare il prossimo sviluppo energetico della Montagna e, quindi, la valutazione di impatto ambientale delle nuove centrali geotermiche.
· Nonostante i lavori per la messa in opera di tale strumentazione siano iniziati da oltre tre mesi e mezzo – e sia stata superata già da due settimane la data in cui il piezometro avrebbe dovuto essere completato alla profondità di 600 metri – sembra non riuscirsi a scendere al di sotto di 150 metri (profondità raggiunta il 25 settembre 2009 e poi rimasta ad oggi inspiegabilmente stazionaria).
· Secondo gli Studi di Impatto Ambientale prodotti da ENEL per lo sfruttamento dei campi geotermici di Bagnore e Piancastagnaio la falda a cui attingono i vari acquedotti avrebbe dovuto, comunque, essere già stata trovata a circa 90-100 metri di profondità.
· Alla profondità attuale del piezometro, 50-60 metri sotto al livello a cui avrebbe dovuto trovarsi l’acqua, vi è tuttavia completa perdita di circolazione, indizio che l’acqua non può trovarsi che molti metri al di sotto di tale livello.
· Inoltre la presenza di elevate concentrazioni di CO2 in pozzo suggeriscono già un contatto tra l’acquifero geotermico e le vulcaniti in cui è ricavato il piezometro.
· Tale prolungata situazione di stallo si evidenzia, almeno apparentemente, del tutto incomprensibile agli occhi dei cittadini dell’Amiata, per cui le suddette liste di cittadinanza
c h i e d o n o
che l’Assessore Regionale Toscano per la Tutela dell’Ambiente e per l’Energia Voglia loro riferire quali siano le reali cause impeditive del proseguimento della perforazione piezometrica e, conseguentemente, quali le Sue determinazioni per il completamento dell’opera, fornendo altresì più ampia garanzia che l’indagine verrà portata a compimento per raggiungere i risultati necessari agli scopi in premessa indicati.
Si indica quale recapito per l’eventuale risposta il Capo Gruppo di Prospettiva Comune del Comune di Piancastagnaio Letizia Gabbrielli che per questa richiesta ha ricevuto mandato dalle Liste del coordinamento.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Meglio l'acqua minerale...ma chi si fida più dell'Amiata? Nemmeno il vento...è più bono..

Geen Party ha detto...

La Geotermia....come avvelenare tutto? Ma facciamola finita...Solo che alla Regione l'altro giono hanno ribadito chre l'Amiata dovrà sostituire Larderello... cioè la distruzione della montagna nella sua attuale integrità..Forza Kompagni...la distruzione del territorio va avanti..

FABIO FRANCI STUDIO ha detto...

Volevo informarVi che la regione , e l'univerisità s.anna di Pisa , stanno cercano 7 professori per affidargli la sorta e gli studi in merito alla geotermia
DAl canto mio conosco bene larderello e come lavora l'enel e pertanto vi invito a conoscere bene prima come funziona anche il processo Amis che l'enel obbliga ai costruttori di medi e grandi impianti . La geotermia è una risorsa che deve essere tutelata.
f.to fabio franci

Lucio ha detto...

Allora falla fare vicino a casa tua...

Fabio Pellegrini ha detto...

L'energia endogena che poduce la geotermia sarà anche rinnovabile ( ma..fino ad un certo punto) ma non pulita, a seconda da dove esce. Se esce da un vulcano come l'Amiata porta con sè così tanti veleni, non sempre abbattibili, che compromettono la vita e la natura del territorio, ponendo una grave ipoteca sullo sviluppo sostenibile a cui la zona è vocata. Se crea una risorsa ma abbatte la vita.....che risorsa e? Il problema è noto..

FABIO FRANCI STUDIO ha detto...

Caro Pellegrini , se fosse come dice Lei a Larderello sarebbero tutti morti , invece vivono bene e l'economia è molto più fiorente di quello che si pensa e gli investimenti molto elevati .
Fabio FRanci

Fabio Pellegrini ha detto...

A Larderello non è la stessa situazione dell'Amiata, è molto diversa come Lei sa. Non escono dai camini geotermici le stesse sostanze e poi all'Amiata ci sooin proposito sentenze del Tribunale di Montepulciano che danno ragione ai cittadini ed elencano i veleni rilevati da periti non di parte. Ho pubblicato tuttociò anni fa sul Corriere di Siena e non è un caso se nell'Amiata i comitati antigeotermia seguiti da migliaia di aderenti e il sindaco di Abbadia ha detto NO all'Enel. Conoscono le conseguenze a loro spese ( vedi Casa del Corto ecc.)direttamente e non sono allettati dalle promesse dell'Enel.La geotermia amiatina non è risorsa pulita e forse rinnovabile fino ad un certo punto...danneggia la falda acquifera e avvelena l'aria. Non lo dico io ma una sentenza della Magistratura. Le pare giusto che la Toscana goda dell'energia amiatina a danno della salute degli abitanti dell'Amiata, che campano di turismo ambientale e non ne vogliono sapere di veleni in atmosfera e non solo? Non è il mio parere personale..ma la posizione di 20 anni di lotte dei comitati.....ormai magioritaria sull'Amiata. Poi lei capirà che non è la stessa cosa aprire tre camini o dodoci....e avvolgere tutta la montagna di tubi...Forse per lei che abita in Valdorcia la cosa è poco importante,ma se avesse casa sull'Amiata e le inquinassero l'orto o il giardino.. con le polveri di mercurio, arsenico, boro, cadmio, e altre delizioe..cambierebbe forse idea. Cordialmente..