Volontariato a gogò : risveglio civile o minaccia democratica. di Rino Massai

La storia umana è ricca di discussioni inutili o ritenute tali, anche se poi è sempre stato difficile catalogarle in modo assoluto e stabilire quali esattamente avessero queste caratteristiche per cui ognuno ha fatto la sua graduatoria, me compreso. Il volontariato ultimamente è la questione di fondo del paese, per alcuni addirittura un problema da risolvere, una minaccia alla democrazia, per me solamente un segno di vivacità partecipativa,(ce ne fosse !); né oggi né mai in passato mi è venuto in mente di interpretarlo come un pericolo, anche se ad esercitarlo erano persone che non la pensavano come me o erano rappresentanti di gruppi o associazioni che non frequentavo. L’attuale Minoranza ne ha fatto uso da sempre in tutte le sue forme comunali, associative, politiche o sportive, mai qualcuno anche tra i “nemici” ha gridato allo scandalo. Il problema ormai viene posto in modo eclatante, un’urgenza da regolamentare al più presto, ed è stato fatto; si è richiesta poi l’inserzione nell' albo dei “volontari”, una comunicazione anticipata dei lavori da svolgere, sarà fatto. L’esigenza di sapere chi fa i lavori viene giustificata dalla necessità di evitare il rischio che coloro che lavorano gratis per la comunità possano “ ricevere favori “ o quant’altro, pazzia pura, mentalità della vecchia politica, quella che ha giustificato la vittoria de La Piazza. Per il mio modo di pensare discussione inutile sfruttata però ad arte dai “ professionisti della politica” come arma per fare opposizione, visto che gli argomenti scarseggiano e il dibattito interno piange, con una finalità, quella di tagliare le gambe alla Maggioranza; hanno capito “ lor signori “ che La Piazza non è un Partito,che non può contare sui “reparti organizzati” della politica , ma si basa semplicemente sulla partecipazione,il contatto diretto con la gente, e quindi è lì che bisogna seminare zizzania.