venerdì 27 agosto 2010

Dal 'Daily Telegraph' del 20 agosto. In guerra sotto i cieli Toscani, di Jasper Rees .Traduzione e invio di 'Goldica'

Jasper Rees, IN GUERRA SOTTO I CIELI TOSCANI ( “Daily Telegraph” 20/08/010)
In questo mese migliaia di vacanzieri britannici sono in pellegrinaggio, affrontando il purgatorio del viaggio in aereo e della lotta per il bagaglio e il noleggio auto. Ma ne sarà valsa la pena quando saranno giunti nel cuore della cartolina che ogni britannico della classe media conserva in qualche recesso della mente.
In Toscana, i boschetti di ulivi cuociono a dovere, avvolti dai vapori del caldo. Magnifici paesini se ne stanno appollaiati in cima alle colline. La terra mostra seducente le sue curve femminee. Questa ambientazione ideale per i sogni cinematografici, a cui i pallidi nordeuropei fanno ritorno come animali migranti per ammirare il tenue duetto della luce col paesaggio, è la chimera di una terra che per miracolo esiste.
Ma è davvero così? Chi, in questo periodo, percorre in auto le curve delle strade che attraverso le colline portano a San Gimignano, la Manhattan del medioevo, ha la visione dei campi brutalmente ostacolata dai cartelloni pubblicitari della Vernaccia locale. Ma un tabellone può essere sempre tirato giù.
Purtroppo, negli ultimi tempi si sono verificate alterazioni del paesaggio meno facilmente eliminabili. Prendiamo ad esempio la Val d’Orcia. Avrete fatto qualche bevuta di Brunello e, dall’altro lato della valle, di Vino Nobile di Montepulciano. Quando ci si immagina la Toscana, è la Val d’Orcia che offre l’immagine classica delle crete senesi con in cima una solitaria casa colonica circondata da alti cipressi. Per questo è diventata un parco artistico, naturale e culturale, nonché un sito mondiale dell’Unesco.
Queste misure di tutela non hanno finora impedito di progettare a Gallina, a dieci miglia da Montepulciano, un impianto che sarà visibile a miglia di distanza, in cui bruciare paglia e legna per produrre pellets combustibili da un’altra parte. L’ ubicazione è un po’ strana, perché la più vicina fabbrica di pellets si trova nelle Marche, a centinaia di miglia di distanza. Non sembra neppure che in Val d’Orcia vi siano sufficienti materie prime per far funzionare l’impianto. Il timore degli ambientalisti locali è che qui vengano bruciati altri tipi di scarti, pompando nell’aria limpida della Toscana diossine carcinogene e nanoparticelle, oltre che grandi quantità di CO2 e di ossido di carbonio.
L’ansia per l’inquinamento ambientale è già alta, a causa degli impianti geotermici costruiti sulle pendici boscose dell’ Amiata, il monte più alto della Toscana con i suoi 1800 m.
Intanto dall’altra parte della montagna, a Scansano, nel 2007 i rinomati vigneti Biondi Santi sono stati circondati da pale eoliche, che da allora sono spuntate come funghi porcini anche in altre parti della Toscana, ma a differenza dei funghi, è piuttosto facile vederle perché possono arrivare a 150 m. di altezza. In un’area di dodici miglia per sei, sulle bellissime alture ancora intatte nei pressi Volterra, sono state autorizzate 78 turbine.
I progetti vanno avanti, nonostante il fatto che perfino Paolo Scaroni, a capo dell’ENI, che controlla oltre l’80 per cento della produzione nazionale di gas in Italia, abbia ammesso di recente che le turbine non producono sufficiente energia, semplicemente perché in Toscana non c’è abbastanza vento. Ma in Italia gli incentivi per le fonti rinnovabili sono i più alti d’Europa e, dato che vengono pagati in anticipo, non esistono procedure per mettere a confronto gli investimenti con la produttività.
Secondo altre informazioni, recentemente il comune di Grosseto ha messo a disposizione 200 ettari di terreni agricoli ricchi di reperti archeologici a Braccagni, in Maremma, per la costruzione di un villaggio industriale che includerà venti ettari di pannelli solari. Il patrimonio etrusco-romano della zona è minacciato anche dal progetto di un ampio bacino per gli yacht a Talamone, antico porto situato in uno degli ultimi tratti costieri rimasti ancora integri nella penisola italiana. Nel frattempo, come ovunque in Europa, le città grandi e piccole invadono le campagne, l’asfalto si espande per colline e terre coltivate. In Italia lo chiamano sprawl.
Un esempio di sprawl tra i più scioccanti è quello progettato nella valle conosciuta come “Conca d’oro”, situata nelle verdi e fertili pendici settentrionali dell’Amiata. Qui, in una delle ultime valli toscane rimaste intatte dal medioevo, il comune della zona ha ricevuto una richiesta di autorizzazione a costruire un “centro benessere” a 500 metri da un monumento nazionale, il Castello di Potentino, e in più altre strutture residenziali che avranno bisogno di accessi asfaltati. Si vuole, insomma, realizzare un albergo, nonostante che gli altri alberghi già esistenti nella zona siano vuoti per la maggior parte dell’anno.
Il progetto di albergo ha acceso i sentimenti della gente del posto. Ben presto è stata coinvolta la sezione regionale di Italia Nostra, associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, culturale e ambientale italiano, che ha organizzato un incontro per cercare di indurre il sindaco ad un ripensamento. Politici, albergatori, imprenditori locali, agenzie turistiche sono stati invitati ad offrire un parere professionale che possa contribuire a far cambiare idea al consiglio comunale.
Tutto inutile, almeno fino ad oggi, dichiara Charlotte Horton, che nelle sue vigne del Castello di Potentino produce un vino valutato quest’anno fra i tre migliori della Toscana. “Non c’è alcun vaglio pubblico”, dice “Abbiamo scritto molte lettere al consiglio, e ne abbiamo ricevuto risposte evasive che non spiegano niente. Non abbiamo idea di che cosa intendano fare. I consigli comunali hanno un eccessivo potere amministrativo su cose per la cui gestione non hanno un’adeguata esperienza professionale”.
Benedetta Origo, figlia della formidabile Iris Origo, autrice del bestseller Guerra in Val d’Orcia sulla resistenza contro i nazisti nella Toscana meridionale, afferma che oggi il nemico è interno, e molto più insidioso di allora. “La recente legislazione ha dato a ciascun comune una quasi completa autonomia nel decidere che cosa è bene e cosa non lo è riguardo all’espansione edilizia, alle strade, ecc.”, aggiunge. “Se il sindaco stabilisce che un dato progetto va bene per la comunità, è lui che ha il potere ultimo di concedere autorizzazioni che poi saranno irrevocabili. Quindi è facile che l’avidità prenda piede. La maggior parte dei comuni sono talmente a corto di denaro che farebbero qualsiasi cosa per riempire le proprie casse”.
In altre parole, si ripete la vecchia storia – avidità e visione di breve periodo- ma con l’aggravante dovuta alla crisi finanziaria che opprime l’Italia, e con l’accelerazione che deriva dalla mancanza di leadership da parte di Roma. In ultima istanza, l’arma di difesa contro la spoliazione è contenuta nell’articolo 9 della Costituzione italiana, che impone allo stato di proteggere il patrimonio storico culturale e paesaggistico del paese. Ma le responsabilità derivanti dalla costituzione sono state in larga parte trasferite alle amministrazioni locali.
Qual è il risultato? Che i Toscani stanno gradualmente perdendo il paesaggio che attrae visitatori da ogni parte del mondo. Col tempo, potrebbero finire per perdere anche i visitatori. E allora, ascoltate un consiglio. Se volete visitare davvero la cartolina che avete in testa, prenotate in tempo per non avere delusioni. Presto non vi resterà che il sogno.

8 commenti:

lo straniero ha detto...

ma che pensafi Fabino, anche la signora e' come tutti loro, guarda che casa editrice e' stata a stampare la guerra in val d'orcia e pensa dove collocarla politicamente, parlo di quella di montepulciano . Io sono stra contento che distruggano il paesaggio, l'ultima fonte di bello che ci rimane perche' poi se entri in un ristorante di tipico non c'e' piu' neppure il cuoco e i prezzi sono altissimi, cosi' per tutto il resto, la tipicita' e' un ricordo lontano , oggi c'e' la sola, la fregatura ! spero tanto che rovinino tutto cosi' c'e' speranza di una rinascita sana .Un amico mio americano mi scrive dicendomi che quando e' stato in vacanza nel senese non e' riuscito a mangiare in un ristorante dove ci siano stati solo indigeni, c'erano sempre americani, inglesi e qualche tedesco, conclude che quasi quasi preferiva mangiare a casa sua perche' con tutto quell'inglese parlato durante i pranzi non si sentiva piu' in vacanza.... riflettete su queste cose se ancora potete.

Fabio Pellegrini ha detto...

Peccato che la Si.ra Origo abbia appoggiato alle ultime elezioni la candidatura di Claudio Serafini, un membro della Giunta Del Ciondolo che ha sempre difeso le Villette di Monticchiello.....

27 agosto 2010 09:53

Diserbo ha detto...

qualcosa di vero c'è, ma la superficialità e la miopia di certi pseudo-ambientalisti è atroce.
Le pale eoliche no, le biomasse no, il fotovoltaico no, però la casa calda, la corrente elettrica e la macchina la vogliono tutti!
E se poi si vuole parlare di tutela della Valdorcia il problema non è il "COSO" di Gallina, sono i Comuni costretti spesso a svendere i territori, e chi vive di agricoltura che, vuoi per rincorrere gli incentivi europei vuoi per ignoranza personale, rischia di imbottire la terra di inutili schifezze chimiche!

Emigrato ha detto...

Ok, tutto bello, tutto giusto. Peccato che viviamo nel mondo reale e non a Disneyland come molti turisti credono.
Perchè prima di prendere posizioni che rasentano il religioso certi ambientalisti non si ricordano che erte valutazioni vanno fatte su basi tecniche e non solo estetiche? Il bruciatore o quel che sia di Gallina è una cavolata per i seguenti motivi (.....) ma allora perchè contestare pannelli solari e eolico? Belle le strade con le curve morbide, si, belle per chi ci viene una volta l'anno: fai il pendolare tutto l'anno per lavorare a Siena o a Chianciano/Chiusi o in Chiana e poi me lo dici se un viadotto e un rettilineo sicuro erano così deturpanti.
Strade e strutture che, sia chiaro possono e devono essere costruite seguendo criteri ben precisi e buon senso, ma non basta il solito "no a tutto" a fare di questa parte della Toscana un paradiso (per gli altri tra l'altro).

Anonimo ha detto...

I VIP della Valdorcia vogliono fare sempre 'da potta e da culo'..vogliono sempre cascà da ritti!!!Sono ora quà,ora là, ora 'per' ora 'contro' !!!Sono solo un pò annoiati!!!Sono solo un pò snob...ma oramai la gente li conosce !!!

Jean ha detto...

molto bello il pezzo !!

Anonimo ha detto...

La questione non riguarda gli snob i vip e in finale neppure i turisti Il punto è se questi articoli di denuncia ci aiutano a fermare la speculazione Quella immobiliarista e quella finanziaria dell'energia "verde" In Val d'Orcia con Sorgenia (a proposito questa sta chiedendo a Castiglione, Redicofani ed Abbadia di poter entrare nel business geotermico. L'appetito vien angiando!) e Enel sull'Amiata Come vedete, nonostante le proteste,
regione provincia e sindaci locali
insistono nel voler spianare la strada
ai privatizzatori di ogni risma e colore Per la casta l'importante è far cassa Ma alla collettività cosa resterà dopo che avranno distrutto il nostro territorio?

GIALLO !!! ha detto...

Ogni Comunità è resposabile del suo territorio !!! Che si ribellino !!Che combattano!!!Che mandino a cagare i partiti!!!Che si muovano..Oppure si rassegnino a morire come il topo in trappola. Affari loro. E' finitoil tempo delle deleghe ai 'verdi' !!!!Ora siamo tutti gialli. Di rabbia !!!