lunedì 6 dicembre 2010

NATALE : Commercio equo & solidale a Pienza

Invitiamo amici e colaboratori ad un Natale un pò meno consumista e un pò più solidale !!!!!!!!

COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
E
MOSTRA DI RICAMI ARTIGIANALI DELLA CARITAS
a Pienza
dall’8 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011
presso la
sala parrocchiale “Don Sergio Sini”
(in Vicolo della Canonica)

Orario
Venerdì ore 16,30–18,30
Sabato e domenica ore 10,30–12,30 e 16,30–18,30

Azione Cattolica, Associazione Progetto Continenti, Caritas

16 commenti:

giovanni ha detto...

c'e' poco da spendere, qui siamo in bolletta. Dopo il lavoro vado da un'amico a siena per fare il cameriere in nero a 15 euro l'ora. Questa non e' vita e' schiavtu', maledetto il momento quando ho fatto il mutuo e stramaletto il momento quando ho comprato a rate una fottutissima grande punto, adesso sono da solo a lavorare e devo pagare ogni mese 2000 euro, per mangiare e mantenere i miei figli lavoro tutta la settimana e' dura, ma posso farcela. 15 euro li lascero' volentieri al commercio equo e solidale, il pensiero di aiutare qualcuno mi fa battere il cuore meglio.

Anonimo ha detto...

le cose si comprano in contanti, altimenti con i debiti si va poco lontano e si rischia tantissimo. Copiare i moderni imprenditori senza capitali non e' saggio. Vendi la grande punto subito. Io all'azione cattolica non gli lascio un centesimo.

Anonimo ha detto...

Caro Giovanni, grazie per quello che hai scritto! Ti auguro con tutto il cuore che per te e per la tua famiglia arrivino presto giorni più sereni!

Caro anonimo,
facendo acquisti al mercatino equosolidale non lasci soldi all'AC: il 90% dell'incasso va ai contadini ed artigiani che hanno realizzato ciò che acquisti e a chi ha importato in Italia tali prodotti; il 10% va ad organizzazioni di solidarietà internazionale o ad associazioni come l'Orchestra Multietnica di Arezzo che promuovono i valori della convivenza e della pace fra popoli, culture e religioni diverse!
Ovviamente sei libero di vivere la solidarietà nei modi che ritieni più opportuni! Se poi ti fa piacere parlarne insieme di persona, per me va benissimo!

Cristiano Ciacci,
presidente parrocchiale dell'AC

Simone ha detto...

Egregio Presidente Ciacci puo' elencarmi le percentuali vere che prendono gli importatori dei prodotti?
Io ho un caro amico che lavora nei medici senza frontiere e quando ci telefoniamo mi racconta molto sulle associazioni "umanitarie".
Secondo me dovreste aiutare anche Giovanni e molti altri che come lui adesso si trovano a lavorare 7giorni su 7 con possibili futuri problemi dovuti all'eccesso di lavoro. Sicuro del suo buon operato e della sua buona fede le auguro una buona giornata. Simone Bastreghi

Anonimo ha detto...

Signor Bastreghi, quando ho scritto che il 90% dell'incasso va ai contadini ed artigiani ho incluso in questa percentuale anche i costi di importazione,assicurazione,dogana,vendita al dettaglio,ecc cioè tutto quel che occorre perchè quei contadini ed artigiani possano vendere i loro prodotti sul mercato dei nostri paesi. Quel 90% non è il guadagno netto dei produttori:ovviamente sarebbe impossibile. Per essere sintetico, nel mio messaggio non sono stato preciso. Come lei sa il commercio equosolidale è un modo di rendere più giuste le relazioni commerciali. Cerco di spiegarmi meglio: "a fine 2003 il prezzo ufficiale fissato dal governo in Ecuador per un cartone di banane, che pesa 18 chilogrammi, era di 2,6 dollari. Ma i produttori nel corso del 2003 ricevevano un prezzo che variava da 1 a 3 dollari. I costi sostenuti dal produttore per un cartone di banane sono di circa 3 dollari, quindi il produttore rischia di perderci parecchio.
Cosa cambia con il commercio equo?
Ctm (una cooperativa di importazione equosolidale) paga alla cooperativa di piccoli produttori El Guabo in Ecuador il prezzo equo di 7 dollari a cartone per le banane a lotta integrata e 9 dollari per quelle provenienti da agricoltura biologica"(notizie dal sito www.altromercato.it).
Mentre le multinazionali per massimizzare il profitto pagano sempre meno i piccoli produttori, l'equosolidale paga ai produttori un prezzo più alto (oltre a volgere altre azioni volte a maggiore giustizia e sicurezza per i lavoratori), perchè le organizzazioni equosolidali sono enti che mirano ad una finalità sociale ed umanitaria e non hanno scopo di lucro (cioè pagate spese e stipendi, l'eventuale profitto viene utilizzato per scopi sociali ed umanitari). Ci sono molte persone che che lavorano nell'equosolidale a titolo di volontariato, ma altre sono stipendiate perchè per certe funzioni è necessario un impegno a tempo pieno.L'equosolidale non è beneficienza: è aiutare i lavoratori del Sud del mondo a vivere con dignità del proprio lavoro. Se lei spende 50 euro in prodotti equosolidali lei non ha "donato" 50 euro ad un artigiano vietnamita: lei ha pagato a quell'artigiano un prezzo giusto per il lavoro che egli ha fatto (all'artigiano andrà il 25% circa di tale somma; il resto sono spese d'importazione,dogana,assicurazioni,costi della vendita al dettaglio,ecc). Ma mentre difficilmente io o lei potremmo regalare ogni giorno 50 euro a qualcuno, tutti noi ogni giorno dobbiamo fare la spesa: e se compriamo equosolidale facciamo guadagnare i piccoli produttori del Sud e chi lavora nelle botteghe equosolidali al Nord (persone come Giovanni, non i padroni delle multinazionali).E la speranza è che pian piano questo renda più equo anche il sistema commerciale del nord del mondo.
Se lei visita il sito web www.altromercato.it e inserisce le parole "prezzo trasparente" nel motore di ricerca del sito troverà numerosissime altre informazioni.
Io credo che ognuno di noi debba fare qualcosa per rendere il mondo migliore: io, lei, tutti. Nessuno di noi è perfetto, nessuno di noi può arrivare dappertutto. Ognuno di noi può dare il suo piccolo contributo.
Cordiali saluti,
Cristiano Ciacci

Simone ha detto...

io faccio cosi': a torrita ci sono aziende agricole che vendono direttamente i loro prodotti sia in grandi quantita' che in piccole. Io vado a comprare da loro tutte le vedure, i pomodori a cassette e ci faccio la salsa per tutto l'anno. Compro conigli, polli, e pezzi di maiale interi che poi surgelo. Credo che cosi' facendo contribuisco ad inquinare meno evitando lunghi trasporti "inutili", evito gli imballi che inquinano tantissimo e sono sempre piu' usati. Vedi supermercati. Vorrei che venisse organizzata una distribuzione per casa dei prodotti locali una volta ala settimana cosi' inquinerei ancora di meno e avrei verdure sempre fresce, nelle grandi citta' gia' lo fanno. Credo che anche da noi c'e' da lavorare su questo campo e iniziare ad evitare i trasporti sarebbe cosa buona. Pensi alle banane dopo la raccolta, l'imballaggio, il viaggio quanto saranno buone sulla nostra tavola? quanto si e' inquinato per portarle da noi? Io contribuisco cosi' per rispettare l'ambiente e dare soldi in maniera giusta a chi direttamente produce i prodotti che posso vedere crescere nel campo. Comunque sono disposto a donare soldi se c'e' un progetto serio e non inquinante per aiutare quelli del sud come li chiama lei, persone povere e sfruttate come li chiamo io. senza offesa alcuna le auguro una buona serata.Simone Bastreghi

Anonimo ha detto...

Il signor Cristiano non risponde al Bastreghi forse ha il computer rotto?

Anonimo ha detto...

A me sembra che Cristiano non debba rispondere a nessuno. Nel suo post è stato esaustivo, se c'è qualcuno che pensa di fare polemiche sulla solidarietà (come chi mi ha preceduto) con Cristiano ha sbagliato persona.
Faccio anch'io un invito a regalare Equosolidale per questo Natale.
Grazie

Anonimo ha detto...

non si tratta di polemiche si tratta del nostro territorio , del rispetto dell'ambiente e della qualita' del cibo. cosi' io ho capito dal post di Bastreghi.

Anonimo ha detto...

e da oggi anche io cerchero' questi posti dove posso comprare frutta e carne direttamente dal contadino ,esenza tanti incarti , confezioni inutili e trasporti per mezzo mondo molto inquinanti. Senza polemiche ringrazio Simone Bastreghi per le preziose informazioni date.
Se anche voi dell'AC volete bene all'ambiente dovreste diffondere queste informazioni ed il mercatino solidale sarebbe ottimo per iniziare. Grazie Simone.

Anonimo ha detto...

L'uso di prodotti "a chilometri zero", cioè acquistati da produttori locali è certamente un'ottima cosa, e lo è ancora di più se fatta all'interno dei "gruppi di acquisto solidali", gruppi di persone che si associano per acquistare tali prodotti a prezzi più convenienti e inquinando ancora meno. Ma non per tutti i prodotti ciò è possibile: ad esempio per il caffè, per il tè, per il cacao: per questied altri prodotti io credo sia meglio rivolgersi all'equosolidale piuttosto che ad una multinazionale. Così aiutiamo sia i piccoli produttori locali che quelli dei paesi più poveri. Si tratta di attività che possono pienamente coesistere. Poco più di un anno fa lo stesso gruppo di associazioni che da alcuni anni organizza il mercatino equosolidale a Pienza ha realizzato una conferenza pubblica nella sala del consiglio comunale di Pienza proprio sui gruppi di acquisto solidali (invitammo un responsabile del GASAlpa di Siena, il cui intervento fu molto apprezzato da tutti)e il commercio equosolidale). Certo, c'è davvero tanto da fare, in questi e in mille altri campi della giustizia e dell'ecologia, e c'è bisogno della partecipazione di ognuno di noi. Certo, a volte è un po' faticoso portare avanti questi impegni e contemporaneamente svolgere il proprio lavoro (ad esempio turni notturni in ospedale di 13 ore che possono farti ritardare un po' nello scrivere sul blog...) e avere tempo per vivere le tante altre realtà belle (la famiglia, la vita in parrocchia, gli amici, la lettura, le passeggiate in campagna...) e meno belle (ad esempio la malattia di un parente) della propria vita: ma, chissà come mai, penso che ce la possiamo fare!
Cordiali saluti e auguri a tutti!
Cristiano Ciacci

Rugio ha detto...

Bravo Cristiano,
bella risposta hai steso giù, complimenti! Conoscendoti, so che non dici "fregnacce" e ti ammiro per come e quanto riesci a gestire bene i tuoi impegni e le tue esigenze, sempre pronto ad aiutare il prossimo, a prescindere dal colore, la razza ed il credo.

Simone ha detto...

Cristiano facciamo di piu' eliminiamo tutti i prodotti che hanno bisogno di un lungo trasporto. Il caffe' io non lo bevo piu' da almeno due anni. consumo solamente prodotti locali, frutta , verdura, carne e funghi. Ho guadagnato tantissimo in salute e mi sento meglio perche' rispetto l'ambiente. io ci provo nel mio piccolo perche' mi serve per stare in sintonia con me stesso . E' meglio comprare solidale che dare soldi alle multi, ma e' ancora meglio comprare solo cose locali. io lo faccio e ci sto' benone, salute al massimo e portafogli meno vuoto e contadini che mi salutano felici e mi informano di quello che e' pronto, di come cresce, provo un gusto enorme andare nel campo a vedere le mie verdure nascere, nel polaio e vedere il mio pollo zampettare e mangiare, dai maiali recintati e sapere che una parte ne mangero' anch'io. Io lo faccio e mi sento bene, mi privo di molte cose che vengono da lontano, ma ho vinto la mia battaglia e posso dire che sono cose completamente inutili per l'alimentazione, noi abbiamo tutto! Se parli di lavoro io lavoro circa 10 15 ore al giorno,faccio un lavoro manuale e nel tempo libero studio . Non ti conosco Cristiano, ma pensa che si puo' fare di piu' per l'ambiente e per noi, altro che solidale... (nel solidale ci mangiano chi trasporta a dismisura e inoltre nquinano paurosamente senza dire dei prodotti che devono essere congelati e trasportati, doppio inquinamento) sempre senza offesa alcuna alla persona di Cristiano che sicuramente si impegna e sara' un bravo , onesto uomo.Simone Bastreghi

Anonimo ha detto...

Condivido il concetto di consumare meno (vale per il cibo, per i vestiti,per le automobili, e per tante altre cose) e inquinare meno. Ma anche la solidarietà tra popoli lontani è necessaria: il commercio del caffè o del cacao (e del cotone, delle spezie, ecc.) non possono essere aboliti e dobbiamo fare il possibile per renderli giusti ovvero equi e solidali. Tieni inoltre presente che nel DNA del commercio equosolidale c'è anche l'utilizzo di metodi di coltivazione più rispettosi della natura (quando possibile del tutto biologici)e di chi li utilizza. Per molti contadini di paesi impoveriti dallo sfruttamento, i guadagni derivanti dalla vendita di prodotti come il tè o le banane sono fondamentali per vivere con dignità: dobbiamo pensare ai contadini locali ma anche a quelli del Chiapas o della Nigeria. Inoltre alimenti ed artigianato di paesi con culture diverse dalla nostra sono anche un mezzo per comunicare amore e rispetto per altri popoli e modi di vivere: evitiamo gli sprechi, ma non chiudiamo porte e finestre al mondo! Alcuni poi daranno un ulteriore contributo a ridurre inquinamento, malattie e ingiustizie evitando di usare tabacco, altri sceglieranno di divenire vegetariani, altri faranno volontariato nei paesi più poveri: ognuno ha i suoi ritmi, le sue possibilità. E' molto bello quello che hai scritto sulla gioia nel veder crescere le proprie verdure o i propri animali, Simone, e secondo me non è in contrasto con la soddisfazione di mangiare una banana pensando che chi l'ha coltivata può vivere meglio perchè è stato pagato equamente per il suo lavoro!
Un grazie particolare a "Rugio" e a chi ha avuto parole di stima nei miei confronti!
Saluti cordiali a tutti!
Cristiano Ciacci
PS: un bel libro da leggere su questi argomenti è: "Max Havelaar.L’avventura del commercio equo e solidale", di
Nico Roozen e Frans van der Hoff, edito da Feltrinelli.

Simone Bastreghi ha detto...

Cristiano io sono un pochino ottuso e se non vedo non credo. Io credo che si solidale per i contadini rimane ben poco in confronto a quanto guadagnano gli importatori, la dogana con le tasse, ma la cosa che mi infastidisce mostruosamente sono gli imballi per il trasporto e il consumo di carburante per il trasporto. Aiutiamo i contadini a vivere meglio, insegniamo loro come. Alla fine peenspo che la nostra societa' si accorgera' di avere bruciato il suo territorio e guardera' al grande polmone verde che ancora e' rimasto il 3 mondo , ma loro nel frattempo iniziano a commerciare con il solidale etc. ad avere macchine e produrre, cosi' inquinano anche loro e anche il polmone verde vavavuma via, speriamo di trovare un'altro pianeta altrimenti saranno caz...i amarissimi. io ho iniziato a vivere senza inquinare e mi sento molto bene con me stesso. Cristiano dovremmo approfondire l'argomento. come ti riscaldi? come ti muovi per andare al tuo lavoro? sono sicuro che sei un bravo diavolo, ma cerca di ragionare un pochino..... simone bastreghi

Simone ha detto...

penso di essere stato duro con te Cristiano, le parole fanno male. Voglio ringraziarti perche' mi rispondi sempre a tutti i post e voglio dirti che se anche non la penso proprio come te sul solidale , credo comunque che siamo sulla stessa barca di pensiero ambientale.
Forse tra qualche anno le banane e il caffe' si produrranno in toscana con questo caldo in aumento... Una buona giornata per te . Simone Bastreghi