Domanda : quando l'uomo è moralmente corretto ? di Rino Massai

Avvertendo la necessità di qualche chiarimento sul concetto di etica, ho riaperto un questi giorni un vecchio dizionario filosofico del liceo redatto da Armando Plebe, un filosofo marxista in gioventù, poi passato nelle fila degli anticomunisti e designato da Almirante responsabile del settore cultura del Movimento Sociale Italiano; senatore della Repubblica, oggi è editorialista del giornale Libero. Un esponente dunque della Destra che in riferimento a tale concetto spiega che esso, in senso stretto, si può considerare sinonimo di morale e in senso vasto intendere come filosofia della pratica, e includere, oltre la morale, anche il diritto, l’economia, la politica, in quanto si tratta sempre di discipline riguardanti l’ethos, cioè la consuetudine di comportamento dell’individuo e dei gruppi sociali. Non esisterebbe una moralità oggettiva o un’etica universale e, tendenzialmente, la morale riguarderebbe la conformità delle azioni e degli atteggiamenti dell’uomo riferiti a un ideale di comportamento. La moralità di ogni atteggiamento sarebbe valutabile dunque solo in relazione agli ambiti e ad i valori di riferimento, e distinguibile in morale individuale, familiare o di gruppo, sociale, religiosa.
Considerazioni sulle quali ho concordato e che mi hanno aiutato a definire una mia posizione di fronte alle vicende in cui è coinvolto il capo del Governo; ho evitato nel modo più assoluto di farne una questione politica,di utilizzarle per screditare Berlusconi o sfruttarle come fa la controparte a favore del consenso, ma semplicemente per soddisfare il ragionamento. Sono venute fuori questioni molto articolate e complesse, dalle quali, per restare entro i limiti spaziali di un blog, voglio extrapolarne una, quella relativa all’etica cattolica.
Nell’ambito delle mie conoscenze essa corrispondeva alla coerenza, all’onestà, alla fedeltà coniugale, all’indissolubilità del matrimonio, al sesso come amore, procreazione, al peccato come desiderio della donna d’altri o semplice atto impuro, alla solidarietà come benevolenza, comprensione e sforzo attivo e gratuito verso chi ha bisogno di aiuto, di fronte agli ultimi avvenimenti ho dovuto rivedere tutto.
Può un uomo che si dichiara difensore della cattolicità, che propone leggi contro la prostituzione, che vuole difendere la famiglia, che invita i cittadini al sacrificio, all’onestà intellettuale, avere uno stile di vita come sembra uscire dalle recenti indagini ? La Chiesa ufficiale sembra prendere le distanze, sarebbe interessante aprire un dibattito anche a livello locale, ma non per spostare voti, solo per salvaguardare la dignità dell’uomo.