mercoledì 26 gennaio 2011

Unità d'Italia : i Licei poliziani incontrano Giuliano Amato

Dal Corriere di Siena.

MONTEPULCIANO. Gli studenti dei LIcei Poliziani incontrano Giuliano Amato. Lo statista italiano degli anni Ottanta e Novanta è oggi presidente del comitato nazionale che organizza le celebrazioni dell'unità d'Italia nel Centocinquantenario.Per questo motivo sarà sabato al Teatro Poliziano dove incontrerà sabato mattina alle 10 gli eliceali .Liceo Scientifico, Linguistico- Pedagogico-Sociale, Liceo Classico; l'unità d'Italia una 'materia' trasversale che impegna gli studenti in un anno particolare. L'Unità d'Italia 150 anni dopo, nel tempo della economia globale, nel tempo della crisi economica, della comunicazione planetaria di Internet . Che cosa resta dell' Italia di Mazzini, Garibaldi, Giolitti, Mussolini, De Gasperi, Togliatti, dopo il Sessantotto e i decenni di fine secolo ? Una domanda che interroga studenti e insegnanti nel momento in cui la scuola vive un polemico trapasso, dopo un riforma contestata da studenti e docenti, ma voluta dalla classe politica al governo. Fervono nelle classi le lezioni,i dibattiti, i preparativi in occasione di un incontro molto atteso.La storia d'Italia che nei licei poliziani viene studiata con particolare attenzione ai risvolti filosofici e culturali, spinge i giovani a interrogarsi spesso sul destino del nostro paese.Non mancano le polemiche,ma sono occasione di approfondimento e di studio. Giuliano Amato già presidente del consiglio, ministro, docente ed economista, ha l'esperienza e gli strumenti per aiutare a capire un momentto storico difficile. I Licei Poliziani guidano fra i giovani il dibattito e si interrogano sul futuro giovanile,ma non solo.L'Unità d'Italia è ancora utile e soprattutto salverà ancora il Belpaese in crisi ? Ai posteri l'ardua risposta ? La domanda a Giuliano Amato.
Fabio Pellegrini

2 commenti:

Mariella ha detto...

Ci ha lasciato Sandro Morriconi.
Prima di Natale avevo fatto con lui una bella chiacchierata davanti al caminetto di casa sua.Non parlava come un vecchio,non parlava di ricordi ma di cose fatte.E ascoltava.
Solo ,ogni tanto,la malinconia di non aver piu' voglia di fare perchè sapeva benissimo che le cose si realizzano con tanto lavoro.E' stato tra i primi a fare la vendita per corrispondenza,tra i primi a saper sfruttare il computer.
Un uomo creativo,coraggioso.
Ieri l'ho salutato in ospedale.Mi ha stretto la mano,ha spalancato su di me i suoi occhi ancora luminosi.Gli ho detto che avrei voluto che mi mostrasse tutte le sue foto.Ne aveva una in casa fatta a Veruska con un abito di Pucci che pareva un abito-farfalla dell'ultimo Cavalli.Lo avevano chiamato a Firenze nel palazzo dove ancor oggi ha sede Pucci,per fare quella foto.
Sono onorata di averti conosciuto.
Grande ,grande Sandro.Un caro abbraccio,per sempre.

Anonimo ha detto...

è stato il primo a credere in Pienza, a capire le potenzialità che si trovavano celate in questa città paesino... si è di nuovo avviato