lunedì 22 agosto 2011

Corriere di Siena : Scompare un padre del Teatro Povero

Mario Guidotti se ne è andato, lasciando di sé un grande ricordo. Era nato a Montepulciano nel 1925, giornalista professionista, scrittore, operatore culturale ed esperto di comunicazione, era stato uno dei protagonisti nella trasformazione del Teatro Povero nel 1969, divenuto da teatro popolare , ‘autodramma’ . Guidotti promosse e fece conoscere in tutto il mondo l’esperimento teatrale di Monticchiello ed è considerato oggi uno dei padri fondatori. Per dodici anni fu l’ispiratore degli auto drammi. Ma la sua attività politica e culturale nacque e crebbe nell’ambiente dell’antifascismo liberale e cattolico poliziano nato intorno al Conte Bracci e nel suo celebre ‘salotto’. Di questo movimento fu un dirigente giovanissimo nella clandestinità vissuta con a Lidio Bozzini scomparso alcuni anni fa. Insieme fondarono il gruppo dei Cristiano Sociali che prese parte alla Resistenza. Guidotti e Bozzini furono infatti combattenti nella Battaglia di Monticchiello e protagonisti della politica del dopoguerra nelle file del cattolicesimo impegnato in politica.
Mario Guidotti si era laureato in Letteratura Contemporanea all’Università di Roma ed è quindi entrato nel giornalismo professionale con “Il Quotidiano” e “L’Avvenire”. Nel 1963 è stato assunto alla Camera dei Deputati come Capo dell’Ufficio Stampa del Presidente Bucciarelli Ducci, rimanendo poi con i successivi Presidenti, Ingrao, Pertini, Iotti, Napolitano.
Dall’Ufficio Stampa della Camera è passato all’Ufficio Cultura dove ha operato anche negli ultimi anni.
Come scrittore ha pubblicato saggi di storia e critica letteraria e sociologica (tra cui “Lo scrittore disintegrato”, “Essere e dire”, Il Centro e il Labirinto”, “Sandro Pertini, una vita per la libertà”) presentati anche in Istituti di Cultura all’estero (New York, Toronto ecc.) e come giornalista ha collaborato e collabora a varie riviste.
Ma la sua vocazione culturale si è espressa anche in altri settori, soprattutto con l’ideazione e l’organizzazione di mostre di sculture all’aperto in Italia e all’estero (tra la tante, dal 1971 cura “Forme nel Verde” a San Quirico d’Orcia e ha organizzato dieci mostre in Kenya). Per questa ragione era molto popolare anche nella cittadina del Barbarossa, dove aveva molti amici e si recava spesso quando la salute glielo permetteva.

Mario Guidotti fu molto attivo anche nel settore dei Premi letterari e giornalistici, ha fondato a Montalcino il “Premio Barbi Colombini” per la letteratura vitivinicola, a Sabaudia il “Premio CirceSabaudia”, ha ripristinato il “Premio Chianciano di Letteratura e Televisione” ed è stato membro di Giurie di Premi internazionali come il “Premio Grinzane Cavour”.
E’ stato anche Consigliere di Amministrazione della Triennale d’Arte di Milano.
Per lunghi anni a Pienza si incontrò e fu amico di Mario Luzi, e con il poeta medesimo, Leone Piccioni, don Fernaldo Flori, Carlo Bo , don Ivo Petri dettero vita a incontri estivi a Sant’Anna in Camprena e nel Seminario vescovile su tematiche letterare legate alla poesia, a cui parteciparono spesso anche Alceste Angelini, Mario Mazza e altri letterati senesi che avevano condiviso con Luzi l’esperienza delle Giubbe Rosse a Firenze. Degli incontri pientini si conserva a Pienza un commosso ricordo. Con Mario Guidotti scompare uno degli ultimi protagonisti del dopoguerra in Valdorcia, assurto anche a protagonista della cultura e del giornalismo italiano.
Fabio Pellegrini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A queste persone dovremmo dare riconoscenza da vivi,in forma di attenzione e affetto.Vecchi che scompaiono in silenzio,a me pare con poco affetto se si pensa a quello che hanno fatto di buono per tanta gente.Iniziamo a farlo adesso.Diamo risalto alle persone che meritano anche con piccoli segni di affetto quotidiano non solo privato ma pubblico.

Anonimo ha detto...

giusta osservazione.... facciamo una festa al Dip? Quando compie gli anni?