giovedì 27 ottobre 2011

MONTEPULCIANO : I LICEI A CONVEGNO CON TRE PERSONALITA' FEMMINILI PALESTINESI

MONTEPULCIANO. Non tutti i 'muri' sono crollati nel nostro tempo.'Narrative in conflitto : Isralele e Palestina, due storie per due terre'. I licei poliziani hanno ospitato una bella mostra e presenziato ad un incontro con giovani palestinesi di passaporto israeliano che si occupano con passione della condizione del loro popolo dentro e fuori Israele. Studiare, muoversi, fare cultura, in uno dei territori più complessi e difficili del mondo, dove perfino i libri di testo delle scuole sono oggetto di discussione, di dibattito acceso. Scuole per studenti di confessione israelita, scuole per studenti palestinesi di confessione musulmana o cristiana, scuole nei campi profughi, se ci sono. Check point da superare tante volte ogni giorno, dall'areoporto alle scuole, una vita tribolata e difficile, discriminazioni infinite per chi aveva una patria e ora non ce l'ha più. Shamira Alayan palestinese che lavora in Germania all' Institut Georg Eckart di Baumsweig, Rutie Atsmon, direttrice di Windows for Peace, Roward Musallam, Preside del Latin Episcopal School di Birzait, donne molto giovani e colte, hanno raccontato agli studenti come sia difficile studiare, insegnare, fare cultura, viaggiare e partecipare in un'area dove c'è la guerra e il bisogno di pace, di sicurezza. di normalità, sono un sogno. Qui un popolo continua a cercare la patria perduta, in una terra dove per secoli i loro nonni ritratti in antiche fotografie, avevano lavorato, studiato, svolto una vita normale e costruito un futuro alla loro terra.. La nazione palestinese riuscì nel Novecento a convivere con situazioni politiche diverse: prima con il dominio turco, poi con gli inglesi, conservando costumi e identità. Infine la diaspora forzata e la perdita della patria e della identità dopo il 1948. Fra sentimenti contrastanti, i ricordi della shoa e del sionismo europeo, ecco una tragedia che non finisce mai, di qua e di là dai muri ricostruiti ogni giorno. I professori Fabio Boldrini e Fabiana Bassani hanno seguito e tradotto gli interventi resi in lingua inglese e in lingua araba e alla fine le classi dell'ultimo anno dei licei poliziani sono uscite assorte e colpite da testimonianze di grande rilevanza umana, rilasciate con grande pacatezza e dignità da giovani donne di questo tempo. La scuola non è dappertutto una istituzione, garantita, libera scontata, democratica. Laddove il conflitto permane ed esplode ogni giorno anche la scuola è segnata, limitata. percorsa da grandi tensioni e perfino i libri di testo divengono armi brandite come spade . La pace laggiù è l'unico sogno condiviso, la giustizia è un miraggio che i giovani amano inseguire ogni giorno.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Da noi non e' tanto differente!

Jean ha detto...

La Palestina è uno scandalo permanente di cui nessuno vuole sapere, perchè c'è una potenza militare ed economica che si comporta peggio dei nazisti...

mariella ha detto...

C'è un film che mi piacerebbe vedere a proposito, uscito nel 2010.Regia di Julian Schnabel,artista di cultura ebraica .Il film racconta la storia di una donna palestinese.
Titolo :"MIRAL"

Anonimo ha detto...

Meno male ogni tanto i ragazzi parlano anche di cose serie...

Anonimo ha detto...

se uno deve guardare altre culture perchè guardare dove la guerra acceca ogni forma di razionalità?
Non è una perdita di tempo? Ci possono essere modelli culturali per crescere invece di fare da esca all'emotività degli adolescenti.