Convegno Unesco a Pienza. Di Mariella Spinelli

Riceviamo e pubblichiamo volentieri. "Una instabilità durevole", citazione tratta da un saggio del prof. Queysanne, professore della Università di Grènoble e studioso di Pienza è la cifra che fa da guida al convegno "Siti Italiani del Patrimonio Unesco" aperto sabato 18 a Pienza dal Sindaco Fabrizio Fè. Presenti il vescovo Mons. Cetoloni, l'architetto Francini coordinatore del comitato scientifico dell'associazione Città e siti italiani Patrimonio Mondiale Unesco e la soprintendente dott. Carpani. Pienza è patrimonio Unesco dal 1996 e da allora questa cittadina è illuminata da una particolare luce insieme a ciò che viene definito più prezioso e da custodire nel panorama nazionale e mondiale. Il sindaco Fè apre il convegno mettendo a fuoco gli interventi necessari alla custodia di questo nostro bene come i graffiti dei palazzi di Corso Rossellino da restaurare, gli interventi di consolidamento alla passeggiata di Santa Caterina, Gozzante e il parcheggio dietro la Cattedrale. Il vescono Mons. Cetoloni annuncia che il 29 gennaio la Rai riprenderà la S. messa a Pienza e la sua persona accennerà ai problemi della Cattedrale. La dott. Carpani illustra puntualmente gli interventi strutturali che hanno avuto luogo, nel tempo, dal novembre 1545 ai più recenti interventi di consolidamento della Cattedrale di seguito all'instabilità del terreno sulla quale poggia . La mostra di fotografia che accompagna il convegno dell'Unesco, allestita nelle sale della Fabbriceria documenta e interpreta il valore dei 44 siti italiani scritti da Luca Capuano. Pienza, nella mostra, appare centrale, simmetrica nella serena facciata della Cattedrale fotografata in notturno, alla luce lunare. Capuano non ama le luci artificiali, fotografa con la luce naturale, di solito dalle 4 alle 9 del mattino. Deve essere arrivato a Pienza col suo furgone completamente attrezzato e con a bordo una biblioteca ambulante. Così ha girato l'Italia per 9 mesi. La mostra è partita da Tivoli, ha fatto tappa a New York, a Venezia -alla12° mostra di architettura e a Ferrara. Quest'anno in America Latina e negli Stati Uniti per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia. In un'intervista a "House Living and Business" Luca Capuano si definisce" il Duchamp della fotografia". Marcel Duchamp è un artista francese morto nel 1968 e inventore di un concetto del fare arte completamente originale :il " Ready made". Duchamp decontestualizza alcuni oggetti da lui scelti e li porta nelle gallerie d'arte dichiarandoli "opera d'arte" Capuano parla della decontestualizzazione dell'oggetto fotografato dal contesto in cui nasce e si eleva come cosa in se ma testimone fondamentale del Genius Loci . l'artista coglie il Genius loci come qualcosa che va oltre il concetto d'identità e lega il passato con il presente. Parla di attraversamento, del percorso che lui fa del luogo che viene poi condensato nella scelta della foto finale. Parla del suo modo di fare fotografia quando dice : "C'è un'ambiguità fortissima :da una parte,il tentativo di riproduzione della realtà e dall'altro il tentativo di scrittura e, quindi, di interpretazione, ed è proprio dando valore a questa ambiguità che uno agisce consapevolmente .Un artista non si deve mai dimenticare della via a cui sta dando maggior fuoco, maggior peso". Per descrivere il concetto di scelta necessaria parla di "lama", di incisione netta quando accenna alla scelta ferrea che ha dovuto fare nel selezionare i soggetti da fotografare rispetto all'enorme numero di particolari che offre la realtà. Rammento in questo un altro grande artista contemporaneo, Lucio Fontana e i suoi tagli nella tela dipinta. Com'è interessante sentir nominare Duchamp che ha rivoluzionato il sistema dell'arte e nello stesso tempo era capitano della squadra olimpica francese di scacchi (studioso del caso) e una persona che diceva di se:"la mia vita è stata assolutamente felice". La mostra alla Fabbriceria di Pienza che raccoglie le foto dei Siti Unesco unisce Pienza a ciò che l'Italia e il mondo ha di più prezioso e da custodire. Rammentando Duchamp la definirei un sorso di felicità , per chi vorrà godere di tanta bellezza. Da non perdere anche la sala finale con le foto di alcuni rappresentanti della consulta giovanile di Pienza : Aurora Bianchini, Giulia Barbi, Benedetta Bianchini, Ambra Maramai, Amedeo Rosignoli. Questi giovani promettenti fotografi sanno di avere davanti un mondo infinito da nominare , dentro lo spazio definito di una foto, alla luce dell'attimo di uno scatto.