martedì 26 giugno 2012

Corriere di Siena : la fortuna e la censura di Pio II


PIENZA. Oliviero Diliberto scopre la bolla progressista di Pio II. Ecco ‘De reditu’, ovvero il ritorno del papaPiccolomini a Pienza… Con tutte le sue opere.. e le sue sorprese. Pio II conduce sempre gli studiosi davanti
a nuove scoperte, alle affascinanti intuizioni di un intellettuale che anticipava i tempi su tutto, senza
venire meno al suo impegno di pontefice. Enea Silvio Piccolomini, l’amico dei Gutemberg interessato
alla invenzione della stampa, il papa che per la prima volta nella storia, con una sua bolla, minaccia
scomuniche e sanzioni severe a ch devasta i beni artistici e archeologici; Enea il geografo, che ispira i
viaggi di Cristoforo Colombo, Enea l’umanista ,che spinge verso il rinnovamento dei costumi e della visione
del mondo della Chiesa, Enea e la fortuna delle sue opere, poi la persecuzione post mortem. Ci sono tutti
gli ingredienti nella sua vita avventurosa,per scrivere un grande romanzo che al convegno e alla mostra
‘De reditu’ gli studiosi presenti hanno incominciato a scrivere…… Adriano Prosperi, Oliviero Diliberto,
Alessandra Sirugo,Alessandro Ledda, hanno incantato la platea accorsa alla inaugurazione della mostra di
incunaboli pieschi, oggetti preziosi giunti da Siena, Trieste, da Pienza, da collezioni private. Un’ occasione
unica per vedere esposta l’editoria quattrocentesca delle opere di Pio II, un’emozione irripetibile per chi
ama la storia del libro. Curata da Mario De Gregorio e Enzo Mecacci la mostra ha affascinato i visitatori
accorsi in grande numero. Presente il Vescovo di Pienza e il Vicesindaco di Pienza, la Società bibliografica
toscana con Paolo Tiezzi Maestri e Vittorio Carnesecchi della Società di esecutori pie disposizioni di Siena,
l’assessore alla cultura del Comune di Pienza Giampietro Colombini. Pio II con la sua opere anticipò i
tempi, comprese dove andava il mondo e dove era necessario stare per governarlo. Fu uomo fortunato e
vincente finchè visse, condannato al silenzio e alla manomissione della sua opera, censurata e nascosta dai
successori. Dimenticata Pienza, scomparsi suoi libri, condannato lui ad una sepoltura avventurosa. Due
secoli di buio, per pIo II e Pienza, prima di tornare alla luce della storia, della scienza, dell’arte. ‘De reditu’
è il ritorno a Pienza di un grande intellettuale che sperimentò in varie discipline nuovi modi di scrivere,
di studiare, di conoscere. Se fu anche papa, ciò non gli impedì di portare avanti il suo programma di
umanista, ma fu ciò che subito dopo la sua scomparsa gli nocque di più. Tutto questo è ricostruito in un
prezioso catalogo da non perdere. A Pienza fino all’8 settembre, una storia da ricordare.
Fabio Pellegrini.

1



L

5 commenti:

Eneas ha detto...

Bela manifestazio e avviamento di un ciclo di alto livello di cui Pienza aveva bisogno...mica si può campare solo di medievalate e di feste dell'unità!!! Siamo nel Rinascimento!!!

eccolo ha detto...

Gentile Eneas,

mi sembra un po' infelice l'accostamento del medioevo con le feste dell'unità.
Quest'ultime si sono abbuiate completamente (senza rimpianti) quello che ha prodotto in Europa il medioevo le consiglio di andarlo a studiare su qualche bel manuale. Sono sicuro che rimarrà..."illuminato".

Anonimo ha detto...

ma diliberto e' il diliberto ex parlamentare ex comunista? lui nn c'era quando i partiti hanno rubato alla povera gente...avete la faccia come il culo...poveretti, andate dietro al pellegrini e al massai, ci pensano loro a trovarvi il lavoro...

Anonimo ha detto...

Hai ragione meglio andare dietro al trio solenghi-lopez-marchesini che si vedono in giro ci giardini e in piazza. Per lavoro volevo fare il vigilesso, me lo dici come posso fare?

Anonimo ha detto...

il lesso lo poi fare tranquillamente non dovresti avere problemi...ripeto, vai dietro al nuovo che avanza, pellegrini-massai lavoro e pensione statale assicurata...e poi vanno a fare i comunisti...che figure!!! via i vecchi tromboni che pontificano...