sabato 20 aprile 2013

PIENZA. 'Il filo del racconto' di Mariella Spinelli.

“Il filo del racconto- Il ricamo nell’arte contemporanea.” Il titolo di questa conferenza a Palazzo
Borgia mi ha” intrigato” perché il “ filo” è vero ..E’sempre anche quello che si segue nel
raccontare, come ha fatto Leonardo Scelfo . Il filo del discorso ci ha guidato, ogni tanto il prof.
Scelfo toccava un colore(una data ),un nome( un nodo) e così il tessuto andava tessendosi ,il
pomeriggio scorso,  nell’elegante chiostro di Palazzo Borgia. Il racconto di Leonardo Scelfo è
iniziato dal ricamo del Piviale di Pio II, finendo a Francesco Vezzoli e artisti partecipanti alle recenti
Biennali di Venezia.Secondo Scelfo sono gli artisti futuristi un nodo importante nel ‘900, ad usare la tecnica dellatessitura e del ricamo per costruire arazzi, tappeti ,abiti. Depero e Balla ne sono esempi illustri.
Nello stesso periodo si pensano i tessuti per lo sport traspiranti : i tessuti tecnici.
Racconta di ”Guernica” di Pablo Picasso che è stata la prima opera riprodotta in
arazzo ,chiedendone i diritti di riproduzione  nel 1985 .Opera di cui,di lei sola ,si potrebbe
raccontare.Ugo Scanna illustre artigiano di Asti realizza ancora arazzi con la stessa tecnica del Piviale di
Pio II- “ad alto riccio”,una tecnica delle più complesse che riesce a riprodurre un disegno di 1 mq
in 500 ore lavorative. Nel 1960 Scanna fu premiato da Carlo Giulio Argan per la realizzazione
degli arazzi della Turbonave Leonardo oggi smantellata e gli arazzi sono oggi alla Galleria d’Arte
Moderna di Roma.Una carrellata di opere,in quel caso, riprodotte col consenso dell’artista ,in
arazzo, di autori quali Cagli, Corpora, Casorati, , Santomaso e poi ancora Clerici, Vedova. Tutte
riproduzioni di opere dipinte. Diverso è quando l’opera d’arte è pensata per essere realizzata con
questa tecnica :troviamo così Alighiero Boetti.Per finire credo sia da sottolineare l’impegno dell’Ufficio Turistico di Pienza che ha sede nel Palazzo Borgia ,per la qualità degli eventi proposti . Ci auguriamo che ciascuno di noidoni in cambio il proprio consento e la propria partecipazione attiva per fare in modo che
il tessuto culturale si arricchisca e si apra il sentimento di partecipazione e perché no, di
ospitalità per restituire attenzione a chi così gentilmente e con entusiasmo arriva a Pienza per
incontrarci ,discutere , confrontarsi, in questo nostro tessuto culturale oramai globalizzato.

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2 commenti:

jean ha detto...

ok.mi sembra una buona cosa quella di confrontarsi nei musei

Olaf ha detto...

Questa cittadina impara a crescere bene...senza i partiti!!!