mercoledì 22 maggio 2013

L'Europa e il paesaggio della Valdorcia. di Ugo Sani

Quattro giornate di ‘full immersion’ nel mondo dei vegetali e nella loro capacità di parlare, di comunicare con il mondo degli uomini. Questo il tema affrontato dalla Fondazione Tagliolini a San Quirico d’Orcia, nel quadro del Progetto Grundtvig, un progetto finanziato dall’Unione europea che ha visto arrivare in Val d’Orcia oltre ottanta partecipanti provenienti da diversi paesi europei.

Il progetto in questione si sviluppa nel periodo 2012-2014 e vede come protagonisti ben nove associazioni culturali di sei diverse nazioni europee. Oltre all’Italia, che partecipa con l’Università popolare La Sorgiva di Montecchio in provincia di Reggio Emilia e la già ricordata Fondazione Tagliolini, il Centro per lo studio del paesaggio e del giardino cui hanno dato vita i cinque Comuni della Val d’Orcia e le due Soprintendenze di Siena, sono impegnati nel progetto Portogallo, Belgio, Francia, Spagna e Romania.
“Langages du végétal en Europe” è il tema al centro del progetto che ha visto impegnati i numerosi ospiti in queste giornate di studio organizzate dalla Fondazione Tagliolini. Il programma, assai denso, si è sviluppato attraverso le conferenze tenute in Palazzo Chigi a San Quirico, le visite guidate agli Horti Leonini, a Bagno Vignoni, Pienza e alla Villa La Foce, al Giardino dei Tarocchi di Capalbio, per concludersi l’ultimo giorno con i laboratori dedicati ai vegetali, tenuti in Palazzo Chigi da Caterina Cardia, Annibale Parisi e Mario Morellini.
Il tutto accompagnato da una serie di mostre, che rimarranno aperte fino a domenica 26 maggio in Palazzo Chigi, dedicate ai vegetali, all’arte dei giardini e al paesaggio. Due mostre fotografiche, l’una del Gruppo Fotografico Pientino che documenta la bellezza di alcuni giardini, non tutti abbastanza conosciuti, della Val d’Orcia; l’altra, di Paolo Naldi, che ci ha abituati da tempo ai suoi paesaggi interpretati con una fotografia che spesso è pittura. I paesaggi di Naldi dialogano con le splendide sculture di carta di Carlotta Parisi, pensate espressamente per il progetto europeo e raffiguranti delle delicate donne-pianta, dai colori pastello morbidi e insieme vivaci, così come i colori della Val d’Orcia, che sono una prerogativa dell’arte di Carlotta.

Ma la mostra che più ha colpito gli ospiti europei per la sua singolarità è senza dubbio quella di Annibale Parisi e Mario Morellini, la “Biblioteca degli Alberi”, costruita intorno a un tronco d’albero che ospita al suo interno, come in uno scaffale ideale, splendidi volumi in legno, ciascuno dei quali dedicato ad un albero e contenente “l’esploso” di quell’albero. Insomma tutto quello che l’albero è capace di offrire all’uomo.

La Fondazione Tagliolini, che già ha visitato alcuni dei paesi europei coinvolti nel progetto, ha in calendario una visita in Portogallo per il prossimo mese di ottobre.



1 commento:

Anonimo ha detto...

OK bravissimi