lunedì 1 luglio 2013

CORIERE DI SIENA: Pienza, Gabriele d'Annunzio e i Piccolomini

 
PIENZA. Gabriele D'Annunzio, Pienza, e i Piccolomini. Una nuova pagina di ricerca  si è aperta come sviluppo naturale di quel laboratorio  permanente che si è rivelata la mostra sul Conte Silvio che ospita il Palazzo Piccolomini di Pienza, organizzata dalla Società di Pie Disposizioni di Siena e aperta da due mesi. Ieri, a quanto già esposto e studiato, si è aggiunta una nuova pagina recentemente riscritta: Gabriele D'Annunzio e i Piccolomini. Già si sapeva dell'amicizia che a Roma intercorreva fra il conte Silvio e la moglie Anna Menotti Piccolomini con il grande poeta, tanto che un celebre documento interventista firmato dal poeta-vate  in un ristorante romano, porta, fra le firme dei suoi amici commensali , quelle dei due Piccolomini. Ora però altre ricerche condotte dall'Architetto Fausto Formichi di Pienza insieme alla Dott.ssa Laura Pogni dell'istituto senese e alla Dott.ssa Laura Martini, hanno portato a ricostruire un'altra pagina di storia pientina. Un articolo pubblicato nel 1909 sulla 'Vedetta Senese' rinvenuto nell'istituto, informa dell'arrivo avvenuto a Pienza del poeta  abruzzese. Una cartolina della contessa Anna Piccolomini del giugno dello stesso anno lo invita a Pienza fornendogli indicazioni sulla strada da percorrere in macchina lungo la Cassia, verso Radicofani. Infine su un libro di ingresso dei visitatori al Museo diocesano di Pienza sorto allora da pochi anni, è stata rinvenuta la firma di Gabriele D'Annunzio in data 24 giugno 1909, con una dedica in latino scritta di pugno dal poeta che recita così : 'Recreor totus'. Dal Museo Diocesano di allora, alloggiato nella Casa dei Canonici, sui bastioni, si vedeva e si vede ancora oggi il grande scorcio dell'Amiata e della Valdorcia e lì il Piviale di Pio II e le tavole di scuola senese, con i capolavori di orificeria ed i codici miniati della Cattedrale, tutti doni di Pio II, risplendevano anche allora in bella mostra. Il poeta- vate giunto a Pienza fu invitato a visitare il Museo e nell'ospitalità ricevuta nel Palazzo Piccolomini potè restare per un po' di fronte allo scenario che si apre davanti al porticato e al giardino pensile.La firma di Grabiele D'Annunzio è preceduta da una sigla: il simbolo dei Rosacroce, antico ordine di monaci-cavalieri alla cui mitologia D'Annunzio amava richiamarsi spesso. La Mostra di Palazzo Piccolomini è stata così aggiornata e arricchita da questa scoperta, con l'esposizione del libro di ingresso su cui D'Annunzio pose la sua firma. Ciò apre implicitamente nuovi argomenti di studo sulla figura della Contessa Anna Piccolomini e le sue frequentazioni del mondo dell'arte e della letteratura a Roma, che includeva non solo il poeta abruzzese, ma anche gli ambienti della Ronda, dell' Accademia d'arte Drammatica di Silvio D'Amico e della pittura di avanguardia  del tempo. Argomenti approfonditi dagli studi della Dott.ssa Pogni. Quella della Contessa Pccolomini è una figura fino ad oggi poco nota, ma che si sta rivelando, grazie alla mostra attuale, di grande interesse e di grande spicco. in rapporto alla cultura dell'epoca.L'Amicizia con Gabriele D'Annunzio  ne costituisce la migliore conferma.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie al nostro ex sindaco che ha gettato le basi per queste ricerche, la sua voglia di cultura e di nuove scoperte ci svela ogni giorno un capitolo inedito della storia pientina. I meriti li ha presi Fausto Formichi, ma lo studio commissionato dal mecenate Del Ciondolo era stato originariamente affidato al Mambrini e per modestia hanno declinato i meriti. Grazie comunque!

Anonimo ha detto...

Buona questa gag !

Anonimo ha detto...

Bene D'Annunzio! Dopo Pascoli ci mancava!

Anonimo ha detto...

di solito d'annunzio, quelle che si trovava davanti, le trombava...e di brutto.Quindi non so quanto conveniva essergli amico...al marito sicuramente poco!!!

Anonimo ha detto...

la lega/grilliota pientina e' patetica...via con la casa di riposo, cosi il sindaco ci va ad asciugarle...o forse meglio una gabbia!!!

Mat.in ha detto...

Da Pascoli a d'Annunzio a Luzi, passando per Tuscano. Il Parco della poesia pientina c'è.

Anonimo ha detto...

Altro che per il partito non cambi mai idea, prima eravamo berluscones, poi fascisti ed adesso lega/grilliota!
Sei fantastico!
Te non l'asciughi neanche se entri intero in un forno da fusioni!

Oltretomba ha detto...

I morti sono più dei vivi, questo è certo. Che siano più interessanti...Bah...Ma voi non vi annoiate?