domenica 28 luglio 2013

I fallimenti del MPS nuova 'raccolta'

SIENA. E’ bastata appena una settimana di Borsa per dimostrare che tutti i corollari del terzetto Profumo-Viola-Mancini sono sbagliati e non hanno prodotto che risultati zero, le cui vittime sono, come sempre, banca, fondazione e città.
Così l’elucubrazione manciniana che voleva nelle tre assemblee straordinarie la chiave per veder risalire il titolo in Borsa - fino al punto di vendere altre azioni e lasciare al prossimo presidente una Fondazione senza debiti - è destinata al fallimento completo. Ieri il titolo a Piazza Affari ha chiuso a 0,2198 euro per azione e a quel prezzo gli stessi creditori chiedono di non vendere. Il 3 agosto è vicinissimo e questo signore dalle dubbie capacità manageriali, comprovate da 11 miliardi (più o meno) di perdita del valore patrimoniale della Fondazione durante la sua gestione, se ne andrà per sempre. E senza finire l’opera di distruzione, a meno di regali improvvisi dei mercati che non hanno motivo di farli a nessuno, men che mai alla politica.
Semper fidelis, Mancini è stato scelto per la sua fedeltà alla causa del partito: nel rovinoso trambusto seguito alle dimissioni di Antonio Vigni è stato l’unico personaggio politico cittadino a salvare la cattedra (oltre al marginale quanto ininfluente presidente della Provincia), diventando il garante del trasformismo targato PD nel momento di totale abbandono del campo da parte dei suoi vecchi protagonisti, impegnati nell’arte di riciclarsi come discontinuamente nuovi. Almeno quelli non coinvolti nella mala gestio della banca.
Avremo modo di constatare, nelle prossime settimane, che l’abolizione del vincolo del 4% non cambia assolutamente niente nella governance MPS. La banca non è contendibile perché la proprietà di riferimento è riconducibile a un partito e perché non è chiaro chi metterebbe soldi freschi per poi doversi accollare un debito di oltre 4 miliardi di euro nei confronti dello Stato, quindi in ultima analisi, mettendosi sotto lo schiaffo della politica. E la finanza italiana e internazionale sta prudentemente alla larga. ( Dal: Cittadino.Siena)

2 commenti:

Noce ha detto...

Bravi...somari

Anonimo ha detto...

la pacchia è finita