sabato 22 marzo 2014

 


1. ALTRO CHE OSPITE: RENZI CI HA VISSUTO NELLA CASA DI FIRENZE PAGATA DA CARRAI PER 3 ANNI (35MILA EURO DI AFFITTI). PER I VICINI ERA COSA NOTA. E LA PROCURA INDAGA
2. CARRAI PROPRIO IN QUEL PERIODO È STATO NOMINATO, IN QUOTA RENZI, SIA ALLA FONDAZIONE BANCARIA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE SIA AL VERTICE DI AEROPORTI DI FIRENZE
3. I MAGISTRATI DOVRANNO STABILIRE SE RENZI HA ABUSATO DELLA SUA POSIZIONE PER RICAVARNE UN VANTAGGIO (IL RISPARMIO DI 35MILA €)? O CARRAI HA SFRUTTATO IL FAVORE RESO AL POTENTE SINDACO OTTENENDO UN CANALE PRIVILEGIATO IN FATTO DI NOMINE?
4. IL PROPRIETARIO DELLA CASA: “NON LI CONOSCEVO. MA C’È UN CONTRATTO REGOLARE E RENZI CI HA PURE SPOSTATO LA RESIDENZA. SE CI VIVEVA CARRAI? CHIEDETE A LUI”
5. ANCHE PER L’UOMO DELLA “CRICCA” DI FUSI, RENZI E CARRAI “SONO LA STESSA TESTA”
dagospia

4 commenti:

Giannina ha detto...

sono tutti uguali sempre privilegiati, favoriti, tutto aggratisse, spudorati, fanno schfo, basta..non li voto più

Travaglio ha detto...

Ministri, sottosegretari, candidati, Travaglio ne ha per tutti. Mettetevi comodi, ecco le sue parole

"Sui politici inquisiti,e perfino condannati, Forza Italia ha almeno il pregio della chiarezza: candida alle Europee il pregiudicato interdetto decaduto Silvio Berlusconi. Sulla posizione del Pd, invece, chi ci capisce è bravo. La ministra renziana Maria Elena Boschi comunica alla Camera che "non è intenzione del governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia,ma solo per problemi di opportunità politica". Dunque il ministro Lupi (Ncd, indagato per abuso d'ufficio), il viceministro Bubbico (Pd, rinviato a giudizio per lo stesso reato) e i sottosegretari Barracciu, Del Basso de Caro e De Filippo (Pd, indagati per peculato nelle Rimborsopoli regionali) possono restare tranquillamente al loro posto. Del resto erano nei guai già prima di essere nominati e Renzi non ha fatto una piega. O meglio, una pieguccia l'aveva fatta con la Barracciu che, vinte le primarie per candidarsi a governatore di Sardegna, era stata scandidata in quanto inquisita. Ora il caso si ripete in Abruzzo: Luciano D'Alfonso, ex sindaco di Pescara, arrestato nel 2008 per storie di mazzette e poi rinviato a giudizio tre volte (due per corruzione, una per truffa e falso), è il candidato governatore alle regionali del 25 maggio, dopo avere stravinto le primarie di coalizione (Pd-Idv-Sel). Dei tre procedimenti, quello per truffa e falso è in corso, mentre i due per corruzione si sono chiusi in primo grado con l'assoluzione: ma per uno la Procura ha fatto ricorso e si sta celebrando l'appello. C'era da attendersi il pronto intervento di Renzi sul modello Barracciu, onde evitare che D'Alfonso sia eletto e poi, in caso di condanna in secondo grado, costretto a dimettersi. Sarebbe il secondo governatore consecutivo del Pd a farlo per motivi penali, dopo Ottaviano Del Turco. Invece niente: Renzi tace e il Pd acconsente.

Marat ha detto...

troppi lazzaroni che guadagnano tantissimo e non lo meritano...c'è gente che vive con 600 euri...vi pare giusto? Ghigliottina e via.!!

Anonimo ha detto...

renzie è come tutti