domenica 11 gennaio 2015

Tratto da : Gioseph Stiglitz 'The Guardian' : La Crisi irreversibile dell'Europa a patto che..

La rovina dell'Europa
(...)D’altronde, potrebbe andar peggio. Dall’altra parte dell’Atlantico, ci sono pochi segni persino di una ripresa modesta del genere di quella statunitense: la differenza tra dove l’Europa è e dove avrebbe dovuto essere in assenza della crisi, continua a crescere. In gran parte dei paesi dell’Unione Europea, il PIL procapite è inferiore a quello che era prima della crisi. Un mezzo decennio perduto si avvia rapidamente a diventare un decennio intero. Dietro le fredde statistiche, ci sono vite rovinate, sogni infranti e famiglie che vanno in pezzi(o che non si formano) mentre la stagnazione – in alcuni luoghi la depressione – prosegue un anno dietro l’altro. L’Unione Europea ha persone di talento, con elevata istruzione. I suoi paesi membri hanno sistemi giuridici forti e società ben funzionanti. Prima della crisi, aveva persino economie ben funzionanti. In alcuni posti, la produttività oraria – oppure il tasso di crescita – era tra i più alti al mondo. ( Nella foto : la Signora Italia)
La follia dell'austerità

Ma l’Europa non è una vittima. E’ vero, l’America ha mal condotto la sua economia; ma non si può dire che gli Stati Uniti abbiano agito in modo da far pesare la ricaduta globale della crisi sull’Europa. Il malessere l’Europa se l’è provocato da sola, a seguito di una sequenza decisioni economiche negative senza precedenti, a cominciare dalla creazione dell’euro. Per quanto concepito per unire l’Europa, alla fine l’euro l’ha divisa; e, in assenza della volontà politica di creare le istituzioni che avrebbero consentito alla valuta unica di funzionare, il danno non viene sbrogliato. L’attuale disordine in parte deriva dall’aver aderito alla fiducia da tempo mal riposta in mercati ben funzionanti, senza imperfezioni di informazioni e di competizione. Anche l’arroganza ha giocato un ruolo. Come altrimenti si spiega il fatto che, anno dopo anno, le previsioni delle conseguenze delle loro politiche da parte dei dirigenti europei siano state costantemente sbagliate?
Quelle previsioni erano sbagliate non perché i paesi dell’Unione Europea non sono stati capaici di attuare le politiche prescritte, ma perché i modelli sui quali quelle politiche si basavano erano a tal punto pieni di difetti. In Grecia, ad esempio, le misure intese ad abbassare il peso del debito hanno di fatto lasciato il paese più appesantito di quello che era nel 2010: il rapporto debito-PIL è cresciuto, a seguito dell’impatto brutale della austerità della finanza pubblica sulla produzione. Il Fondo Monetario Internazionale ha, almeno, ammesso questi fallimenti intellettuali e politici.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

rivotateli ve li meritate

Anonimo ha detto...

PIENZA 1998: Rosy Bindi al Conservatorio in conferenza: ' Se quest'anno l'Italia ce la fa ad agganciare l'euro e ad entrare nel nuovo sistema manetario, la nostra economia sarà salva...e...'

Anonimo ha detto...

meglio cieca...che indovina..

Anonimo ha detto...

The Guardian ?
Noo noi dobbiamo leggere il Foglio di Ferrara.
Circolare del partito.
!

Anonimo ha detto...

Bravi rivogliamo la Mortadella president

Anonimo ha detto...

lo sblogger non sa' neppure leggere, copia e incolla.

Caro Beppe, sono Alessio Colombis, già professore di Sociologia all'Università di Salerno e attualmente in pensione. Vorrei farti notare che l'art. di Stiglitz non va nel senso del referendum proposto dal Movimento 5 Stelle, e cioè non sostiene che occorra uscire dall'euro, che è la posizione corretta e imprescindibile per recuperare la nostra sovranità! Vorrei farti notare che, invece, la posizione di Stiglitz, pur essendo di critica all'euro, va, però, nel senso opposto e cioe sostiene di rimanere nell'euro e di intervenire sulle sue modalità di gestione e cioè che occorra "una riforma della struttura stessa dell'eurozona e un'inversione delle politiche dell'austerità"! Posizione errata che, tuttavia, è sostenuta, anche se con modalità differenti tra loro, da varie forze politiche come Syriza, Podemos, Sel, Rifondazione Comunista e, udite udite, addirittura anche il Pd di Matteo Renzi. Pertanto, sarebbe importante non confondere i simpatizzanti del Movimento, evitando di pubblicare senza commento articoli come quello in oggetto che anche se scritti da un Premio Nobel sono errati, perché oscillano tra posizioni in parte contraddittorie! Cordialità!

Salvo Galvagno Gentile professore, la sua analisi frutto di un'attenta lettura delle posizioni del premio nobel non fa una grinza! Le segnalo però, che al grillino medio questo non interessa. Lui va per slogan. Si disseta solo delle parole di Grillo. Si ferma all'immagine. Se Grillo gli fa credere che Stiglitz è per il referendum anti euro o a favore della sua l'abolizione per loro è così! Se poi prova a controbattere tale loro posizione, nella migliore delle ipotesi, viene insultato. Saluti

Anonimo ha detto...

Te impara a mettere le h e attento alle querele...che ti arriveranno

Anonimo ha detto...

i dati pubblicati da stigliz non si possono smentire...
qualunque cosa ne pensi un professorucolo del pd...