mercoledì 23 dicembre 2015

Quando nacque il 'Panpepato'

Il Gioco Popolare del Panforte di Pienza è il gioco senese più antico, assurto a tradizione ludica pubblica. Nella storia di ogni città si riconosce
la sua identità popolare, il carattere degli abitanti e l’aneddotica tramandata di padre in figlio. In ogni gioco i cittadini riscoprono una parte di
loro e del nostro passato, un sogno interrotto nella propria infanzia.
Il documento più antico oggi conosciuto sul celebre prodotto senese principe
dell’antico gioco è del 1205 e il dolce ggi tanto amato e apprezzato si trova in una
pergamena annotato così ‘panes melatos et pepatos’. Siena era l’antica Repubblica
ancora in auge, la Francigena era la strada dei pellegrini, Corsignano era solo una
grancia dell’Ospedale senese. Nell’orto dei Piccolomini e del giovane Enea Silvio
crescevano tanti mandorli… ‘Panes et melatos’… E’ il riferimento a quelli che
allora erano gli ingredienti principali e che avvolgevano le mandorle in un impasto
di miele e il pepe.
Nelle ricette del Platina, il gastronomo di Pio II la pasta di mandorle ricorre spesso.
Il’panpepato’ è tutt’oggi una tipologia di ‘panis fortis’ su cui la sapienza dolciara
senese non ha mai cessato di prodursi con successo. In ogni piccolo o grande centro
il gioco pubblico era considerato nella Toscana comunale un elemento non secondario
né trascurabile del governo della città. La manifattura più rinomata nel
Duecento a Siena era ubicata nel Monastero delle suore di Fontebecci. Questi giochi
legati ai cibi sono antichissimi appaiono e scompaiono nella storia delle città
toscane, ma non vengono mai dimenticati e in certi momenti ritornano nella convivialità
sociale, riproponendosi di nuovo.
Il Gioco del Panforte, è parte integrante anche dell’immaginario ludico cittadino e patrimonio della memoria pientina. Qui si ricorda gioco a
partire dalla fine dell’Ottocento. Ancora oggi quando si gioca per le feste del Natale il Panforte, tornano in Piazza personaggi popolari mai arresi
alla omologazione contemporanea.
Tornano a popolare la Piazza Pio II, scena che appartiene loro con la naturalezza di sempre. Si scalda la platea, ci si stringe sotto il portico,
si lancia il Panforte in segno di amicizia e di allegria. Il nuovo anno 2016 fa capolino.

3 commenti:

chiappilu ha detto...

Lu focu..chippilu chiappilu..è rivo l'Tondi col gatto..

Anonimo ha detto...

che lancio!!!!

Anonimo ha detto...

chiappilu che??? ittondi unn'è venuto el gatto allimite è un topo a pelo lungo... col cavolo che vengano a facci la fiaccula quaggiù---- utgli si dà retta