venerdì 26 febbraio 2016

Corriere di Siena: Mario Luzi e Pienza 11 anni dopo...

PIENZA.  Il grande poeta cinese Liam Yang  verrà a Pienza a rendere omaggio al ricordo di Mario Luzi. Undici anni fa scomparve il ‘poeta- umanista’  e Pienza si sentì improvvisamente orfana del  cittadino onorario che per oltre trenta anni aveva scelto la cittadina di Pio II per le sue vacanze per  i suoi momenti di meditazione e di riposo. Dalla finestra della casa dove abitava, che guarda le Crete, si vede  l’Amiata, dove il poeta era nato e da lì scrisse liriche memorabili, che oggi sono divenute il simbolo dell’amore per la terra natia  e interrogativo  inquieto  sul significato dell’esistenza. Mario Luzi aveva qui grandi amicizie, compagni fedeli delle sue parche vacanze, un oste, un sarto, un fabbro, un medico, un prete, con cui si accompagnava volentieri nelle serate estive sui balconi pientini a scrutare la notte. Luzi amava parlare sotto voce, di cose quotidiane con semplicità, si interessava ai fatti della cittadina, non gradiva la pubblicità, chiedeva solo tranquillità, serenità,  solitudine. La sua figura allampanata   e ieratica era divenuta per i pientini  messaggera dell’arrivo dell’estate. La sua fama meritata e la sua figura lo circondavano di curiosità e di affetto da parte di artisti e  di semplici lettori della sua poesia.  Ma a lui sembravano sempre eccessivi i convegni, gli spettacoli, le serate di lettura  e gli incontri organizzati qui. Quasi che il rigore semplice del paesaggio valdorciano, le linee  essenziali del classicismo  della piazza, il carattere sibillino della lingua  popolare pientina, da lui amata, bastassero da soli a riempire di gioia silenziosa  della sua  solitudine. Le  passeggiate lunghe e silenziose col suo amico prete e poeta don Flori, le  cene frugali  e simboliche da Lucianino con Don Ivo, restano  quadretti memorabili  di un tempo già lontano, che scandì l’ascesa di Pienza e dalla  Valdorcia luziana alla meritata celebrità. Restano pochi ricordi che ci raccontano di lui qui : una poesia scritta all’ osteria e appesa in un quadro, una targa commemorativa, il suo centro studi  ‘La barca’ , con i libri e i suoi scritti;  poi  la sua ombra,  ancora raggomitolata nel fresco del ‘canto de’ Canonici’ in piazza, le sue brevi passeggiate con Leone Piccioni verso il seminario e le foto ingiallite del suo  vagare curioso negli angoli di Gozzante o del Casello.  Sabato i pientini ricorderanno tutto questo e la comunità salirà in Comune per il rituale, ma non formale abbraccio. Luzi Mario, uno di noi qui.

Fabio Pellegrini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

un poeta vero

Anonimo ha detto...

non adatto ai leccaculo...