venerdì 13 maggio 2016

Una mostra da non perdere

MONTEFOLLONICO. ‘ I leoni, il grifo, la sirena’ ovvero ‘il lessico romanico a Montefollonico. E’ stata aperta la bella mostra sul romanico montanino nel piccolo centro del Comune di Torrita, allestita nella ex chiesa romanica di San Bartolomeo, oggi laboratorio artistico, nella parte  del centro storico che, ruotando verso sud,  guarda Montepulciano.  Nella  chiesa ben restaurata affiorano ovunque affreschi del sec. XII e XIII , sono conservati due altari e, ben disposti sul presbiterio e lungo la parete sinistra della  navata principale, i reperti di scultura romanica della stessa chiesa e di Santa Maria detta il Conventaccio raccontano la lunga vicenda di questo piccolo  castello senese di confine, a lungo conteso nei secoli . Capitelli, acquasantiere, frammenti di sculture,  risplendono e interagiscono in un ambiente fortemente omogeneo e pieno di fascino antico. Il mistero del lessico della scultura romanica è riproposto qui con il tentativo di dare un senso e una spiegazione a questo linguaggio che si perde nelle nebbie del medioevo. Il grifo, i leoni, la sirena e non solo, soprattutto la misteriosa Lastra di Montefollonico su cui si è incentrato un convegno nel mese scorso organizzato dal  Circolo  Fra’ Jacopo da Torrita , che ha dedicato in buona parte l’ultimo numero della sua rivista semestrale a questo reperto.  L’ antichissimo manufatto risplende nel suo alabastro chiaro con impressa l’immagine di un sovrano o di un santo.  Pezzo raro e importante della mostra,  fa discutere gli studiosi,  affascina e non cessa di far interrogare gli appassionati di scultura  romanica o bizantina sulla sua natura e sul suo significato. Forse San Cristoforo, forse Federico II in persona, forse l’effige di Salomone. Un motivo in più per conoscere e ammirare un pezzo molto raro e originale della scultura romanica  senese. L’antichissima  chiesa romanica montanina apre il suo portale esibendo la  Sirena più  famosa del territorio, che insieme a quella della Pieve di Corsignano documenta in questa terra, secondo alcuni studiosi, il  lento transito delle liturgie  dal paganesimo al  cristianesimo nelle campagne, una sorta di  continuità estranea ai conflitti  dell’Urbe, che segnarono questo lontano  passaggio.  Dai riti dionisiaci a quelli cristiani forse non la distanza non fu grande come si immagina. Montefollonico conserva una sua essenzialità austera, la posizione elevata e solare sulla Chiana non gli sottrae il  cipiglio del castellare, oggi arreso alla dolcezza dei suoi giardini traboccanti di rose e di gelsomini. Nel profumo di vinsanto e di  grandi vini che aleggia all’ombra dei suoi campanili   si nasconde forse il segreto di una convivialità e di  riti  antichissimi che dettero vita un tempo a questa seducente e allusiva  espressività artistica. La mostra è aperta ogni giorno in Via Coppoli dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, ingresso libero, info. 3929353257.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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