Laura ha trentadue anni e lavora per una grande multinazionale di cui vieta di fare il nome. La pausa pranzo è finita da dieci minuti e osserva l’auditorium dell’evento in memoria di Gianroberto Casaleggio da dietro la tenda mentre sorseggia un caffè. “Li hai visti? Se non lo sapessimo che sono grillini non ci potremmo credere. Tutti, da Beppe Grillo ai parlamentari, seduti composti e in silenzio che ascoltano gente come il ceo di Google”. Scoppia a ridere. “Io vengo da ambienti Pd e oggi l’ho detto ai miei amici: voi state ancora a litigare sul congresso mentre questi si incontrano per parlare di cosa vogliono fare ne prossimi 30 anni”. Quando il figlio del cofondatore M5s Davide, qualche settimana fa, ha presentato il convegno Sum01 “Capire il futuro” di Ivrea, il mondo della politica si è immaginato i soliti comizi, le bandiere e i banchetti. Intanto aziende e osservatori internazionali li hanno presi sul serio. La platea ne è la prova: dietro le fila di eletti M5s (nazionali, regionali e comunali) che ascoltano in silenzio ci sono decine di insospettabili venuti a vedere se Grillo e i suoi fanno sul serio. Professori universitari, imprenditori, responsabili di relazioni internazionali e lobbisti: non parlano con i giornalisti, stanno in disparte e chiedono l’anonimato perché a Ivrea sono venuti per lavoro e non vogliono essere associati al Movimento. La maggior parte neppure li vota, ma sono qui per “farsi un’idea”.