Salviamo dal crollo le mura di Monticchiello


Crollano le mura di Monticchiello. Nel bellissimo borgo della Val d’Orcia tra Pienza e Bagno Vignoni – dal 2004 Patrimonio dell’Umanità –  la cinta muraria medievale ha ceduto vistosamente proprio accanto alla storica porta di ingresso, lungo il sentiero ad anello che circonda il paese e che si affaccia su uno dei panorami più belli della Toscana.
I primi crolli sono avvenuti nel 2012. Oggi, dopo cinque anni l’unica azione intrapresa (come si vede dalle foto) è stata, dopo le proteste degli abitanti, quella di transennare l’area con una rete metallica per motivi di sicurezza. Niente di più. Nessuno finora ha pensato di intervenire per sanare la ferita, nessuno ha mobilitato comitati ambientalisti per difendere uno dei borghi più affascinanti della zona, sede del prestigioso Teatro povero, nessuna amministrazione si è fatta carico del problema.
Eppure appena dieci anni fa, dopo la polemica sollevata da Alberto Asor Rosa sulla costruzione di alcune abitazioni nella zona nuova di Monticchiello (che il docente in un articolo ribattezzò “ecomostro”) fu posto un vincolo paesaggistico che rende difficile persino piantare un chiodo. Allora, Monticchiello finì nell’occhio del ciclone e fu luogo di pellegrinaggio di movimenti e comitati. Arrivarono ministri, sottosegretari, intellettuali a difesa dell’integrità del borgo.
Oggi quelle mura, allora così preziose da essere difese dall’impatto di case edificate a qualche centinaio di metri di distanza, sono lasciate nell’abbandono, con il pericolo che la falla si allarghi e vengano giù altri pezzi della cinta medievale.
Monticchiello corre un grave pericolo. Per questo faccio appello al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, al presidente della Regione Enrico Rossi, ai parlamentari della Toscana, affinché si intervenga subito per tutelare un bene patrimonio dell’umanità e per impedire un danno che rischia di diventare irreparabile e che già oggi sfregia Monticchiello e la sua storica cinta muraria