Il Movimento 5 Stelle attraverso il blog di Beppe Grillo lancia, o meglio rilancia, la proposta di concedere anche in Italia il diritto di voto a partire dai 16 anni. Come in Austria, in alcuni Land tedeschi e in un cantone svizzero, ma anche in Argentina Brasile. E l’idea, che porterebbe alle urne oltre 1 milione di elettori in più, sulla carta ha ottime chance di andare in porto, a patto che Pd e Lega non facciano retromarcia rispetto alle dichiarazioni di intento più o meno recenti a favore dell’estensione del diritto di voto.
Infatti il partito di Matteo Renzi già consente ai 16enni di votare alle primarie e l’ex premier, durante la campagna per la rielezione a segretario, ha anticipato che “si può ragionare dell’ipotesi di abbassare l’età del voto, dai 18 ai 16 anni”, a partire dalle amministrative, perché “sarebbe bello coinvolgere di più e meglio i ragazzi, perché i Millennials hanno un sacco di valori”. E “non lo dico nel mio interesse, visto che al referendum abbiamo perso anche per il voto dei giovani”, ha chiosato Renzi, tornato alla guida del Nazareno grazie agli over 55, grandi beneficiari della sua ultima legge di BilancioMatteo Salvini, dal canto suo, nel 2015 annunciò di aver presentato una proposta di legge ad hoc “per coinvolgere i giovani nelle scelte politiche, anche perché i sedicenni di oggi non sono più come quelli di un tempo. Sono molto più informati e coinvolti”. L’anno prima anche l’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna aveva approvato con voti bipartisan – esclusi quelli di Forza Italia – un progetto di legge che chiedeva una riforma costituzionale per estendere ai 16enni il diritto di voto alle regionali e amministrative