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Oreste Giurlani, il sindaco di Pescia (Pistoia) arrestato lo scorso 1 giugno per peculato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze, ha presentato stamani le sue dimissioni dall'incarico di vice presidente dell'Anci Toscana. Lo rende noto la stessa Associazione dei Comuni, il cui direttivo toscano, già convocato per oggi pomeriggio nella sede fiorentina e presieduto dal presidente Matteo Biffoni, ha preso atto delle dimissioni. Lo stesso Giurlani ha inviato anche una lettera al presidente del consiglio comunale di Pescia per annunciare le proprie dimissioni. Secondo le accuse, tra il 2012 e il 2016 si sarebbe indebitamente appropriato di denaro, per la cifra complessiva di 570 mila euro, appartenente alla delegazione toscana dell'Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem Toscana), della quale è stato presidente dal 2005 al 2016. La lettera inviata da Giurlani con l'annuncio delle dimissioni sarà letta al prossimo consiglio comunale, quindi scatteranno i 20 giorni per lo scioglimento del consiglio. Al comune di Pescia arriverà così il commissario prefettizio prima che siano indette nuove elezioni.

Cappotti da 800 euro l'uno, iPad di ultima generazione, una sfilza di cellulari e buoni carburante per oltre 500 chilometri al giorno, comprese domeniche e festivi. Non badava a spese Oreste Giurlani, sindaco Pd di Pescia all'epoca in cui ricopriva la carica di presidente dell'Uncem Toscana. Coi soldi degli altri, però: perché quel denaro usciva tutto dalle casse della stessa Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem), sezione regionale, i cui fondi sono stanziati dalla Regione Toscana: casse già di per sé disastrate, visto che a bilancio, nel 2016, compaiono perdite per 2,4 milioni di euro. Almeno, queste sono le accuse per cui il pm fiorentino Tommaso

 Coletta ha chiesto e ottenuto dal gip Anna Liguori del tribunale di Firenze l'arresto ai domiciliari per Giurlani. Arresto eseguito stamani, giovedì 1 giugno, dai finanzieri del Comando provinciale di Firenze.

Giurlani, ricorda Anci, era uno dei cinque vicepresidenti dell'Associazione toscana. "Il direttivo - conclude la nota - ha ribadito la fiducia nelle indagini della magistratura, auspicando che la vicenda si possa chiarire al più presto