“Il Santa Maria è stato, per secoli, un luogo di cura per i senesi ed era aperto a tutti, dai pellegrini ai poveri”. A dirlo è Tomaso Montanari, futuro rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che, in diretta su Siena News, ha commentato la situazione all’interno del Complesso Museale. ” Sarebbe curioso vedere la nostra generazione trasformare questo luogo solo per turisti ricchi e dove i senesi entrano solo per erogare servizi ai paganti – continua-. Al di la della nuova Fondazione il Santa Maria deve rimanere un luogo d’incontro tra cittadini che accolgono tutti i visitatori. Montanari prosegue: “Purtroppo esiste l’idea di vendere un prodotto, le città diventano prodotti ed anche le strutture museali. Questo museo non deve essere diventare un semplice contenitori ma rimanere un luogo di cura dell’anima”. Ancora Montanari: “Nel Santa Maria possono essere anche presenti le due Università, cioè chi produce la conoscenza. Nei policlinici si cura e si fa ricerca, perché non possiamo formare gli storici dell’arte in questo museo?”. Intanto, sul fronte della Fondazione Santa Maria della Scala, domani il consiglio comunale voterà sullo statuto. Qualche giorno fa lo stesso statuto era stato illustrato in commissione affari generali. Il documento che regola la vita della nuova Fondazione è composto da 19 pagine e 27 articoli. All’articolo 1 viene definita la struttura della Fondazione Santa Maria della Scala: un ente del terzo settore che ha come unico socio il comune di Siena(il socio fondatore ndr.) anche se, come viene specificato, “possono aderire alla Fondazione anche altri soggetti, pubblici e privati (soci sostenitori ndr.)”, così recita lo statuto. Gli organi della Fondazione sono: il Cda; l’assemblea generale; presidente e vice-presidente; direttore; il comitato tecnico scientifico; l’organismo di controllo.
mercoledì 30 giugno 2021
PERSONAGGI ED EVENTI CULTURALI SULLE CRETE SENESI. Anna Luisa Pignatelli a Schifanoia : evento musicale l'8 luglio alle 18.
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Schifanoia è il nome quattrocentesco di una fattoria delle Crete
ascianesi, proprietà di un'antica famiglia cui appartiene la
scrittrice che nel 2019 presentò all’Emporio Letterario di Pienza un suo
romanzo di successo : 'Foschia' . Molti ricorderanno che in precedenza Anna Luisa
Pignatelli aveva scritto il romanzo ‘Ruggine ‘ e
ancor prima ‘Buio’ , che è stato tradotto in francese. Numerose le recensioni dei suoi romanzi nella
grande stampa italiana e straniera. Ora Anna Luisa Pignatelli vive a Schifanoia
col marito Fabrizio, una lunga carriera di diplomatico, ambasciatore italiano in
numerosi paesi del mondo. A Pienza avvenne il primo incontro del Blog con lei durante l'Emporio e il
piacere di recensire il suo romanzo,
che fu molto apprezzato dai lettori. Impropriamente definita scrittrice del
genere ‘noir’, in realtà, come abbiamo scoperto nelle sue opere e anche nel nostro
incontro, una scrittrice senese dall' ispirazione fortemente poetica, dotata di un legame saldo con la nostra/sua terra.
‘ Sono nata a Palazzo Venturi- racconta la scrittrice- in
un’antica casa di famiglia lungo la carrabile storica che porta ancora da
Asciano a Monte Oliveto Maggiore. Qui i
miei genitori erano proprietari e io nacqui qui e vissi da piccola in questo luogo bellissimo. A Palazzo Venturi c’era allora una scuola
elementare rurale e io da bambina frequentavo la pluriclasse con i bambini dei
contadini’. In questo paesaggio a me tanto caro sono cresciuta, non l’ho mai
dimenticato e qui sono tornata, dopo che ho vissuto tanti anni all’estero’. Ricordo bene
con nostalgia la civiltà rurale delle Crete che mi circondava, le amicizie, le feste, i
riti religiosi, le processioni campestri, fra Monte Oliveto e Asciano. il ‘deserto di
Accona’ dei monaci fondatori del monastero.’ Ricordo che questo mondo incantato
cambiò come all’improvviso : ricordo da piccola le lotte agrarie, l’ esodo dei mezzadri, la solitudine della
campagna abbandonata, il silenzio.
Continua a raccontare la scrittrice : ‘ Siamo tornati a vivere qui con mio marito , abbiamo
messo a dimora 5000 nuove piante, creato un ambiente ospitale e produttivo. Collaboriamo
con la comunità ascianese e vogliamo
essere partecipi della ricerca di un equilbrio paesaggistico che non sia
distruttivo o predatore, cerchiamo di esssere produttori di ambiente e di un paesaggio agrario
rinnovato dal mutare dei tempi , rispettosi ad un tempo della sua natura originaria. Chi
è nato qui come me conosce la precarietà della vita dei contadini di una volta, l'esodo, ma anche l’ostinazione di molti a restare sulle Crete da vecchi, a voler morire qui.
Testimonianze commoventi di amore per la terra, che ho conosciuto e mi hanno
dato una forte motivazione a vivere qui.
Il marito Fabrizio Pignatelli ci ha accompagnato a visitare Schifanoia con l'orgoglio e la passione di chi lavora su una terra di straordinario fascino storico e culturale. Davanti a Schifanoia c'è Monte Mori il castello dei Bargagli e poi il Poggio alle Monache e Montauto, dove ha vissuto per tanti anni Gerard Fromager, il grande pittore francese suo amico . La letteratura e l'arte hanno spesso necessità di un paesaggio come questo per arricchirsi di storie e di passioni.