mercoledì 31 dicembre 2014

L'anno che verrà


20 commenti:

  1. PD Partito Destra (italiana)

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  2. Quando le parole e gli slogans non bastano più

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  3. ladro! 123'000 euro rubati ai cittadini di pIenza

    parolaio!!!!renzie

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  4. L'ebete ha detto:" Ritmo, dobbiamo farcela e l'italiani vinceranno, altrimenti a perdere sarò io"

    Che statista... ha solo dimenticato di precisare che lui potrebbe perdere se non ce la facciamo, ma nel culo ce lo prendiamo sempre e comunque noi!

    Siamo in uno stato di dittatura, non c'è un minimo di opposizione se non quella dei 5 stelle, annichiliti dai veti di regime e dalle purghe "costituzionali"

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  5. Obbligo investire. Non risparmiare.
    Adesso si è imparato che i soldi in cassa non si tengono

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  6. Quest'anno NON C'E' OLIO...

    nel 2015 invece OLIO DI RICINO per tutti....targato PD ...!!!!!

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  7. OLio di ricino PD

    Nuova raccolta !!!!

    ah ah ah ah

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  8. in fondo al viale a destra--
    un distributore di benzina

    nel suo destino

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  9. le risposte gliele daremo noi!!!

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  10. non vuole più la stampa...renzi...lo può itervistare solo Repubblica Libero e Ferrara....con loro le domande se le fa da solo...il Pensiero Unico

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  11. Farà la fine di CRaxi visto che hA ASSUNTO GLI STESSI AMICI ( sACCONI, BRUNETTA, ICHINO,FERRARA, FELTRI, )

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  12. Matteo Tatcher
    farà la fine
    che si merita

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  13. "Non era Crozza, anche se sembrava. Era quello vero, quello originale. Matteo Renzi in persona. La conferenza di fine anno è stata l’occasione giusta per esaltare la prossemica d’ordinanza: faccette caricaturali, sguardo all’insù tipo Verdone e risatine di chi si crede Lenny Bruce ma pare piuttosto un Panariello in diesis assai minore. Protetto da domande quasi sempre accomodanti (mancava solo “Preferisce pandoro o panettone?”), Renzi ha dispensato una volta di più ottimismo, che come noto è il profumo della vita. Per l’occasione aveva i capelli scompigliati, quasi a lasciare intendere che lui di notte non organizza cene eleganti ma si occupa di massimi sistemi e Norman Atlantic. L’effetto scenico è stato un po’ diverso, al punto che un satirico come Luca Bottura ha twittato: “Vorrei fare a Renzi la critica politica che lo infastidirà di più: ha un sacco di capelli bianchi nuovi e non li lava da qualche giorno”. L’apice politico è stato riassunto in una frase che ha saputo inebriare le masse: “Voglio cambiare l’umore degli italiani. La parola del 2015 sarà ritmo”. E tutti, subito, a chiedersi se ci attenda un anno di merengue, rumba o meneito: è da questi particolari che si giudica uno statista. Da questi e dalle supercazzole regalate come fossero grandine d’estate sulle vigne: “Dobbiamo cambiare il paradigma economico dell’Europa” (tapioca a destra), “Punire chi sbaglia” (prematurata a sinistra), “I prossimi 12 mesi saranno decisivi” (come fosse Antani), “Meglio arroganti che disertori” (con scappellamento tarapìa tapiòco) e il misericordioso “Se ce la facciamo ha vinto l’Italia, se non ce la facciamo ho perso io”. Frase, quest’ultima, che ha ispirato su Twitter la replica greve del comico Pinuccio: “Renzi: ‘Se non ce la facciamo ho perso io’. Ma ce la prendiamo in culo noi”. Particolarmente entusiasmante la fenomenologia sui gufi: “Non penso che l’Italia sia spacciata, come pensano gufi e non solo”. Renzi si è qui doviziosamente dilungato, con puntuta capacità analitica: “Non voglio lasciare l’Italia a chi parla male dell’Italia”. Ha poi risolto il più annoso dei quesiti: sì, ma chi sono esattamente i “gufi”? Marmorea la risposta: “Gufo è chi parla male dell’Italia, non del governo”. Amen. Qua e là, avvincenti Sticazzi-Moments, per esempio quando Renzi ha fatto sapere che adora la serie Newsrooom. Il Presidente del Consiglio, disgraziatamente, a un certo punto ha detto la verità: “Mi vanto di avere fatto meno leggi di tutti”. Gli è uscita come un rigurgito, come un riflusso esofageo mal trattenuto (..) Esortando la plebe ad avere fuducia nel futuro, proprio come lui stesso ripeteva al predecessore Letta, Renzi ha parlato tanto per dire pochissimo (..) Fortunatamente le amate citazioni non sono mancate. Nei primi libri citava i Righeira, nei primi discorsi a Camera e Senato i Jalisse e la Cinquetti. Ieri, non potendo scomodare alcuni dei suoi capisaldi culturali – Jerry Calà, Minnie e Jimmy Il Fenomeno – ha riesumato “Indovina chi”. Roba forte, mai però come l’ardito riferimento filmico: “Mi sento come Al Pacino in Ogni maledetta domenica”. Una citazione appena consunta e scontata, ma retorica e banalità sono cifre che il renzismo applica pure al citazionismo. Accadde anche quando la nota statista Boschi scomodò Fanfani per citare una frase – “Le bugie non servono in politica” – così debole che sarebbe venuta in mente pure alla Picierno (forse). E’ stata comunque una conferenza stampa bellissima. Per certi versi ha ricordato Pensavo fosse amore invece era un calesse. Massimo Troisi, nel film, viene lasciato da Francesca Neri. Gli amici gli dicono che lei adesso sta con un uomo coraggioso e bellissimo, dunque non c’è speranza. Troisi non si arrende e scopre che il rivale è Marco Messeri, non proprio un adone, e di professione fa il giudice di sedia in gare tra barbieri: non esattamente un eroe. Quando però Troisi lo fa notare, tutti lo trattano come un invidioso. Come un rosicone, come un gufo. Ecco: ieri si è nuovamente vissuta questa sensazione di tragicomica sbornia collettiva. E purtroppo Troisi non c’era.

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  14. Renzino ricorda il giovanotto che le racconta grosse, ma grosse. Gli Italiani l'hanno gia' pesato. L'Umore è' quello di non ci resta che piangere. In val d'orcia è finito tutto da un pezzo, ma fanno finta che tutto vada bene. Fra poco tocca alla val d'Orcia srl, chi ripaga i debiti fatti e I soldi continuamente sprecati. A San quirico che ne dicono e l'omino del Fiora lo sa cosa lo aspetta? Inizi a studiare cosa accade Al nepi in provincia almeno è' un po' preparatory.

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  15. Fascisti rossi , anzi rosa tenue

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  16. Finchè stanno abusivamente nel fiora e aggirano il referendum popolare gli va tutto bene..ma la pacchia potrebbe finire..vedi Monte dei Fiaschi

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  17. Eh! Anche qui a Pienza mi sembra che abbiano accusato il colpo, prima vedevo personaggi (fedeli del partito) tutti baldanzosi e con una certa protervia prendere parte ad eventi della vita sociale Pientina. Ora vedo gli stessi individui passare a capo chino e se possibile evitare incontri che gli risulterebbero imbarazzanti. Comunque anche se non lo ammetteranno mai forse in cuor loro sanno di far parte di un fallimento.
    Buon Anno a tutti!

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  18. Ma a Pienza che problema c'è? Ormai siamo una realtà presa a modello da numerosi comuni limitrofi e non, quindi, per molti di loro meno attaccati ai clientelismi di patito, il passo sarebbe semplice: votano la "PIAZZA". Che ne pensate? Lo so sono un inguaribile ottimista!
    Buon 2015!!!

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  19. E' solo insopportabile che da siena e dintorni vogliano sempre fare la morale a tutti loro che hanno rovinato siena e provincia che sono dei dirigenti falliti incapaci senza cultura solo con la voglia di arraffare e basta, fare finta di nulla. Almeno i fascisti dopo il loro fallimento si misero da parte e si vergognarono..loro hanno la faccian tosta dopo avere mangiato tutto di riprorsi ancora e qualche coglione, ha anche abboccato a Renzi l'illusionista che vorrebbe far passare bene il Partitosenza fargli pagare il fio che deve pagare....ma mi meraviglio che lo votino tanti di destra...orse gli fa venire in mente il duce...

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