venerdì 5 dicembre 2014

DAL JOB ACT al BOSS ACT : il cassiere dei boss arrestato , il PD... e Renzi che lo avevano a cena. ( ma voi invitate mai a cena un boss collettore di tangenti? )


24 commenti:

  1. ladro!!!!amico del partito!!

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  2. ma sto partito di corrotti e corruttori pechè non lo sciogliete? PENSATE DI AVERE LA PARTE ANCHE VOI?

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  3. LECCACULI DELLA MAFIA...COMPAGNI DEL CAVOLO...

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  4. fORZA bEPPE CAVIAMOLI QUESTI MAFIOSI DALLO STATO E METTIAMO I LAVORI FORZATI E LA GHIGLIOTTINA PER I MAFIOSI FASCISTI E COMUNISTI CORROTTI

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  5. oramai è tutto uno schifo coop partito amici degli amici rossi neri turchini mi fate schifo e non vi voto più unici onesti che ridanno i soldi e non rubano sono quelli del grillo-partito e io voterò per loro grillo è poco simpatico ma quei rgazzi che lottano in patlamentio andranno lontano perchè hanno ragione e vogluiono giustuizia
    forza beppini!!!

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  6. "Proprio nella settimana in cui la cronaca giudiziaria ci racconta di una Roma travolta dalla corruzione e dall'intreccio tra mafia e politica, in Senato i partiti di destra e sinistra, di maggioranza e opposizione, hanno votato insieme per salvare i loro colleghi Antonio Azzollini, senatore di Nuovo Centro Destra, e Antonino Papania, ex senatore del Pd, indagati rispettivamente per associazione a delinquere e corruzione.
    Mentre il MoVimento 5 Stelle si è opposto e ha chiesto che la magistratura potesse fare il suo, non un sussulto di buon senso o di dignità è arrivato dal Pd o dalla Lega, nonostante Renzi e Salvini da giorni vadano in tv a dire di voler combattere la corruzione.
    Il voto di ieri in Senato marca, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, la differenza tra NOI e LORO.
    Il caso Azzollini. Ieri nell'Aula del Senato, Pd, Lega Nord, Forza Italia, Ncd hanno detto NO all'uso delle intercettazioni telefoniche nel procedimento penale che vede coinvolto il senatore e presidente della Commissione Bilancio Antonio Azzollini (Ncd).
    Azzollini è indagato per truffa allo Stato, associazione a delinquere, abuso d'ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali nell'inchiesta che lo vede coinvolto nello scandalo sul porto di Molfetta. Nell'ottobre 2013 il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto le sue dimissioni.
    Il caso Papania. Nello stesso giorno, a pochi minuti di distanza, i partiti salvano anche l'ex senatore del Pd Antonino Papania. L'esponente siciliano era già stato definito "impresentabile" dalla commissione di garanzia del Pd, al punto da non essere ricandidato alle ultime elezioni politiche. La Giunta per le Autorizzazioni aveva dato parere favorevole all'utilizzo delle intercettazioni telefoniche, richiesta formulata dal giudice di Palermo. Nonostante ciò, una volta in Aula, Pd, Lega, Pdl e Ncd votano per il ritorno della questione in Giunta. La vicenda giudiziaria per la quale i magistrati palermitani hanno chiesto al Senato di poter utilizzare conversazioni e sms di Papania riguarda un'indagine per corruzione che interessa la Aimeri Ambiente.
    L'Aimeri Ambiente, con sede in Lussemburgo, appartiene ai fratelli Pizzimbone e ha avuto negli anni diverse traversie giudiziarie, tra condanne, assoluzioni, l'indagine della Dia di Catania. I Pizzimbone sono legati politicamente a Marcello Dell'Utri e uno dei fratelli è stato arrestato lo scorso marzo.
    Come senatore, all'epoca dei fatti, Papania avrebbe coperto irregolarità negli appalti, pilotato i contratti e bloccato i controlli che riguardavano l'azienda di gestione dei rifiuti in diversi comuni siciliani, al fine di evitarle una multa a titolo di penale di oltre 500 mila euro.
    Ma non solo. "Dalle indagini della Procura di Trapani sulle elezioni amministrative ad Alcamo nel maggio del 2012 - spiega il portavoce siciliano M5S Vincenzo Maurizio Santangelo -, emergono dei retroscena riguardanti il coinvolgimento di Papania ed affiorano fatti che evidenziano quanto la pratica del voto di scambio sia una prassi tutt’altro che sconfitta. Per questo è tuttora in corso un processo presso la Procura della Repubblica di Trapani, dove anche molti elettori cittadini alcamesi si sono costituiti parte civile"." M5S Senato

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  7. ONESTO INTELLETTUALMENTE VOTATORE DI SINISTRA5 dicembre 2014 alle ore 13:17

    VI SBRANIAMO TUTTI

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  8. ma il pD faceva cene di finanziamento coi boss?
    stamo freschi..allora....

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  9. ma renzi di chi è amico del Giaguaro?

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  10. rubbavano tutti a loro insaputa...a Roma usa così !!!!

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  11. Scuzi signor presidente del partito di Pienza potrei fare dimanda pe' una tessera? ciò besogno di soldi..magari mici mette una bonaparola...

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  12. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  13. Polletti? devesse uno della casa del pollo..

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  14. ma l'agit press che dice?

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  15. chi ruba deve andare in gabbia e starci...pero' anche beppe disse che la mafia aveva una sua dignita'...che voleva di ???forse manco lui lo sa', ne dice tante...sara' incazzato che a lui alle cene non lo invitano.

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  16. Voleva dire quello che dice il fim ìl 'Padrino' che un tempo la mafia aveva un codice d'onore , non ammazzava bambini e non vendeva droga' poi le cose sono cambiate. Questa è la Storia italiana....Ripassala..

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  17. sgramma telefana a Polletti e dimandagli con chi indeva a cena...a sua insaputa
    ah ah ah ah

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  18. noi non invitiamo mai un bossa cena ma lo sgramma sì, se glielo ordina il partito

    sssssss

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  19. >>> A partire dalle 19 trasmetteremo sul blog e su La Cosa la diretta dal Campidoglio <<<

    "Anno 2013: A Roma dopo le elezioni, si è badato accuratamente a tener fuori da ogni ruolo importante l’unica forza politica onesta: il MoVimento 5 Stelle, attorno al quale il sistema della spartizione criminale dei partiti ha creato una “rete di sicurezza” affinché non avesse l’opportunità di incidere.
    Il risultato di tale spartizione è un’Assemblea Capitolina con Presidente e Vicepresidente che oggi devono andarsene. Il primo, Mirko Coratti, sarebbe ufficialmente del PD, ma ha saltabeccato negli anni dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia all’UDEUR di mastelliana memoria; il secondo, Giordano Tredicine del PDL appartiene alla nota famiglia di caldarrostai che ha in pugno il commercio ambulante a Roma. Al punto che la licenza per tale commercio è definita da sempre “tredicina” anche negli uffici comunali preposti. Una roba medioevale.
    Oggi alle 19, in fretta e furia, l’Assemblea Capitolina si riunisce per nominare alla disperata i nuovi Presidente e Vicepresidente, mentre il Prefetto sta decidendo se sciogliere l’intero consiglio per infiltrazione mafiosa. Noi parlamentari 5 Stelle saremo lì per lanciare un avvertimento: "Non vi azzardate a riprovarci con le spartizioni. Non vi azzardate a lasciare fuori l’onestà. Non vi azzardate ad eleggere altri corrotti."
    Il MoVimento 5 Stelle chiede quindi la Presidenza dell’Assemblea Capitolina.
    Solo l'onestà può salvare la Capitale del Paese.
    Vi aspettiamo alle 19 al Campidoglio!" I portavoce M5S in Parlamento, Regione Lazio e Consiglio comunale di Roma

    PS: Oggi Alessandro Di Battista parteciperà a Bersaglio Mobile di Enrico Mentana in onda a partire dalle 22.30 su La7

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  20. L’inchiesta su Mafia Capitale scuote il Pd. Il presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi chiede che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e il sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiariscano. Entrambi sono stati fotografati con Salvatore Buzzi, l’uomo delle cooperative e delle mazzette e arrestato nell’inchiesta Mondo di Mezzo e considerato il braccio operativo di Massimo Carminati. C’è poi una polemica tutta interna e scoppiata su Twitter tra Francesco Bonifazi commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia.

    “Il ministro Poletti ha avuto una reazione molto indignata ma deve chiarire. Se non fosse in grado di farlo noi siamo garantisti ma se i nostri sbagliano ne traiamo le conseguenze, come ha sempre detto il presidente del Consiglio – dice il presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi a proposito della foto della cena della cooperativa sociale di Buzzi, rispondendo ad una domanda a La Telefonata di Belpietro su Canale 5. “Penso che la foto si riferisse a quando il ministro Poletti era presidente della Legacoop – ha proseguito Bindi – e questo è un altro aspetto che in questa inchiesta preoccupa: si fanno i soldi sui disgraziati attraverso la cooperazione sociale che dovrebbe fare economia con qualche principio etico in più. Sono molto indignata in questa circostanza

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  21. Per Polletto garantisco io, dategli mille vini

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