martedì 26 agosto 2025

Ul libro sulla vera storia dell'Amiata.


Il volume si focalizza su questa straordinaria impresa, riportando alla luce la storia di La Croce del Monte Amiata, capolavoro Zalaffi: la vera storia raccontata da chi la conosce davveroNell'opera di Viola Panichi Zalaffi, un viaggio documentato e inedito tra le officine senesi, le imprese del ferro battuto e la rinascita di un simbolo che unisce arte, fede e comunità.Andrea Bianchi SugarelliAndrea Bianchi Sugarelli

25 Agosto 2025, 10:04

Croce vetta AmiataLa croce alla vetta del Monte Amiata


Il nuovo libro di Viola Panichi Zalaffi è un piccolo capolavoro di curiosità che saprà far conoscere una storia da tanti raccontata, qualche volta scritta – anche a sproposito – ma mai conosciuta nei dettagli. La croce del Monte Amiata e le officine Zalaffi a Siena tra purismo e liberty (Extempora edizioni) è uno scrigno di bellezza e di conoscenza, un volume prodotto da chi realmente quella magica storia la conosce bene.


Il saggio di Panichi Zalaffi, con una pregevole prefazione di Annalisa Coppolaro che evidenzia come la croce sia un’icona dell’epoca moderna, accompagna il lettore tra le pieghe di una stagione in cui Siena brillava anche grazie ai suoi maestri artigiani. Tra Ottocento e Novecento, la città fu culla di botteghe e officine che trasformavano il ferro battuto e i metalli preziosi in capolavori d’arte. In un contesto di grande fermento, figure come gli Zalaffi seppero coniugare tecnica e creatività, conquistando committenti illustri: re, zar, imperatori. Di molte di queste opere rimangono pochi scritti ma molte testimonianze materiali, tra cui spicca la croce monumentale del Monte Amiata.




Il volume si focalizza su questa straordinaria impresa, riportando alla luce la storia di un’opera emblematica. Alta 22 metri, la croce fu progettata e realizzata da Luciano Zalaffi, su incarico del vescovo Bellucci. L’opera venne commissionata in occasione del Giubileo del 1900, quando papa Leone XIII volle celebrare i venti secoli dalla nascita di Cristo facendo costruire venti croci sulle vette simboliche d’Italia. “L’allora vescovo Bellucci dette l’incarico a mio suocero Luciano perché in occasione del Giubileo si dovevano costruire 20 croci dalle Alpi alla Sicilia che rappresentavano i venti secoli dalla nascita di Cristo. Mio suocero fece subito il progetto, lo realizzò in forma ridotta. Oggi quel bozzetto si trova nella tomba Marzocchi al Laterino”, ha raccontato Panichi Zalaffi in una recente intervista a Siena TV.




L’impresa non fu affatto semplice: il trasporto delle quattro tonnellate di ferro necessarie fino alla vetta del Monte Amiata richiese l’impegno quotidiano degli abitanti di Abbadia San Salvatore, spesso costretti a caricare il materiale a spalla o a dorso di mulo. La costruzione durò dieci anni, dal 1900 al 1910, per la scarsità di fondi e per un clima di anticlericalismo che rallentò i lavori: “La realizzazione in 10 anni è perché mancavano i soldi, ma anche per un certo anticlericalismo. Quella croce fu pagata dal popolo e quando venne distrutta nella Seconda guerra mondiale, furono i minatori, gli operai e la gente del posto a portare i pezzi per ricostruirla nel 1947”, sottolinea ancora l’autrice.


Lo stile della croce richiama la Belle Époque e, al termine dei lavori, fu subito apprezzata per la sua armonia e slancio. L’inaugurazione ufficiale si tenne il 18 settembre 1910. Il 24 agosto 1946, Papa Pio XII celebrò la sua rinascita con un discorso trasmesso via radio e accese le lampadine poste sulla croce, rendendola visibile a chilometri di distanza. Un simbolo che, ancora oggi, domina il paesaggio amiatino.




Il libro non si limita a ricostruire le vicende della croce, ma restituisce dignità e memoria alle officine Zalaffi, vere protagoniste di un’arte che ha saputo farsi strada nei palazzi europei e nelle grandi commitenze. Attraverso documenti, fotografie d’epoca e testimonianze dirette, l’autrice riporta in vita non solo la storia di un monumento, ma anche quella di una comunità che, tra mille difficoltà, si è sempre riconosciuta nei valori della solidarietà e dell’ingegno.


Personalità vivace, Viola Panichi Zalaffi ha saputo raccontare questa vicenda con la competenza di chi è cresciuta in quella storia. Novantenne, con alle spalle una lunga carriera tra l’insegnamento, il volontariato, la politica e l’impegno nelle associazioni, Panichi Zalaffi è autrice di numerosi libri, tutti accolti con entusiasmo dal pubblico. La sua narrazione, mai retorica, restituisce al lettore un pezzo di storia senese spesso dimenticato, dove l’arte si intreccia con la vita quotidiana e la memoria collettiva.



 

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