sabato 9 giugno 2018

Domenica a Pienza, festa del ciclismo: i 70 anni della vittoria al Tour di Bartali e Volpi. Come già annunciato più volte, Domani si corre a Pienza la Granfondo della Valdorcia in onore di Primo Volpi.

PIENZA. Volpi e Bartali, ovvero gli eroi di una lontana giornata particolare. Domenica con la XIX edizione della 'Primo Volpi' che si corre a Pienza ecco  la giornata del ricordo di 70 anni fa .Quando Alcide  De Gasperi fece chiamare Primo Volpi al Tour del 1948 da un giovane segretario chiamato Giulio Andreotti, per convincerlo a non ritirarsi a causa di una caduta e di quindici punti ricevuti per la sutura di una ferita sul collo. Gino Bartali era Maglia Gialla al Tour e nella tappa decisiva non poteva fare  a meno dello scalatore puro più forte della compagine tricolore ( allora il Tour era per compagini nazionali).L'Italia che ribolliva nelle piazze a causa dell'attentato a Palmiro Togliatti sull'orlo della guerra civile si fermava solo per la radiocronaca del Tour, allora più di un campionato del mondo, una favola in diretta. A Primo Volpi fu chiesto di correre comunque per placcare Luison Bobet il campione francese che braccava Bartali sulle salite, con tutta la Francia accorsa  ad attenderlo sull'Izoard in 'giallo'. Volpi il campione nato in Valdorcia non venne meno alla richiesta pervenuta: vincere il Tour, ma soprattutto 'salvare l'Italia' in un momento storico terribile. Gino Bartali con Volpi davanti al gruppo chiuse su tutte le fughe a all'arrivo della tappa più  dura aveva praticamente il Tour in tasca. Fu una storia legata ancora oggi all' epica del ciclismo degli anni d'oro, quando le biciclette accendevano i cuori degli italiani più di ogni altra cosa  e il calcio era solo uno sport di secondo piano rispetto al ciclismo di Coppi e Bartali sì, ma anche di Primo Volpi. Il campione senese che  alcuni anni dopo avrebbe vinto il primo Tour d'Europe della storia, entrando a pieno diritto nella leggenda. Nella Valdorcia incendiata dalla rivolta contadina per il tentato assassinio del 'Migliore', tutto si placò per un attimo e davanti alla radio in tanti si sentirono italiani e fratelli. Talvolta lo sport unisce più che dividere e questa giornata ricordata fu uno di questi giorni.
Fabio Pellegrini

2 commenti:

  1. Mi chiedo perchè a PIenza non ci sia una scuola di ciclismo,
    perchè non tirate dentro i ragazzi

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