Giovedì scorso il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avanzato una proposta che, per una volta, aveva un qualche vago sapore di solidarietà. Congelare per un anno la riduzione dell’Irpef sui redditi sopra i 75mila euro e devolvere il risparmio ottenuto dallo Stato al sostegno delle fasce di popolazione economicamente più in difficoltà, sotto forma di sconti sulle bollette di luce e gas per cui si attendono ulteriori rincari. Quindi nessun aggravio di tasse rispetto a quanto si paga ora , semplicemente il rinvio temporaneo di uno sconto. Tantomeno nessuna patrimoniale che, come suggerisce il nome, si applica eventualmente sulle ricchezze di cui si è in possesso (il patrimonio, appunto) e non ai redditi.

Non che dal provvedimento fosse attesa chissà quale manna. Meno di 300 milioni di euro. Una goccia nel mare ma sempre meglio che niente. E invece, apriti cielo. Politicamente ad alzare le barricate sono state la Lega, Forza Italia e i Renziani di Italia Viva. Alcuni giornali hanno sposato la contraddittoria linea della “patrimoniale sui redditi”. E sui social si sono susseguite prese di posizione di vario tipo, Compreso qualche coraggioso che comunicava al ministro dell’Economia Daniele Franco di non voler pagare meno tasse preferendo che i soldi venissero usati per aiutare chi più in difficoltà-

Tra le “uscite” che hanno fatto più discutere ci sono i tweet di Chicco Testa, uno che di bollette (emesse) se ne intende, essendo stato presidente di Sorgenia e di Assoelettrica (l’associazione delle imprese dell’energie aderente a Confindustria). Testa si lancia in difesa dei percettori di redditi elevati