Il libro-epistolario Piccioni-Ungaretti sarà presentato a Pienza , la seconda patria di Leone Piccioni da 40 anni. Lo presenterà il figlio Giovanni, poeta e scrittore. Il 5 aprile nel Palazzo Comunale di Pienza si parlerà di questa antica amicizia. Leone Piccioni, 88 anni, vive oggi a Roma e viene a Pienza a trascorrere brevi periodi. Arrivò a Pienza per la prima volta agli inizi degli anni Sessanta. Era in viaggio in macchina proprio con Giuseppe Ungaretti, di cui era stato allievo all’Università di Roma. Viaggiavano sulla Cassia verso Roma e decisero di deviare verso Pienza, per conoscerla. Fu amore a prima vista. Leone Piccioni la elesse subito a piccola seconda patria e non tardò molto a prendere casa nella cittadina di Pio II, un piccolo terra-tetto sul corso con balconcino fiorito, un rifugio dallo stress della Capitale. Da allora divenne un vero pientino, onnipresente alle feste e ai riti, sempre vicino alla gente e al Comune per emergenze, necessità di promozione culturale della cittadina ad ogni livello. Il libro racconta dell’amicizia con Ungaretti dal 1952 al 1969, fatta di vicinanza familiare, di collaborazione letteraria nella critica, nel mondo dell’arte e della Tv.
"Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti’.
‘ Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta -Si legge nelle prefazione- .Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia’
2 commenti:
Una buona iniziativa, bravi..
Chi presenta? Fabio vero?
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