giovedì 29 novembre 2018

Roma, “opere d’arte false spacciate per vere”: Vittorio Sgarbi indagato con altre 22 persone. In due ai domiciliari


BLOG SATIRA. "ULTIMO TANGO ", ieri Renzi-Bomba si è scusato con Silvio per il passato....è il nuovo Nazareno..

Caso Regeni, un pò di coerenza....


Roberto Fico ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con il Parlamento egiziano dopo l’ennesima spedizione a vuoto dei pm italiani al Cairo per le indagini sulla morte di Giulio Regeni. “Con grande rammarico”, ha detto intervistato dal Tg1 il presidente M5s di Montecitorio, “annuncio ufficialmente che la Camera dei deputati sospenderà ogni tipo di relazione diplomatica con il Parlamento egiziano fino a quando non ci sarà una svolta vera nelle indagini e un processo che sia risolutivo”. Si tratta di un gesto simbolico, ma che dimostra la tensione tra i due Paesi
 

PRO LOCO : i cittadini ringraziano 10 anni di impegno, di volontariato, e di rinnovamento in campo di promozione e di turismo. Presto il rinnovo delle cariche. Monica Baldelli e si suoi consiglieri hanno creato un nuovo sistema di sviluppo per Pienza. Servono nuove forze per continuare questo livello di crescita e di volontariato a tutto campo.. Ci aspetta un anno decisivo per il nostro futuro.

Impegno civico, impegno civile. I partiti solo interessi di bottega..La Lista Civica al lavoro per le comunali di primavera.

mercoledì 28 novembre 2018

PDRI & FIGLI : Di Maio fa vedere le carte, 'estraneo', Le Jene restano sdentate... A differenza della Boschi ministro che 'fece il giro sette Chiese' per salvare dal crak la banca del babbo e del Bomba che cercò di proteggere e avvertire il padre coinvolto nel caso Consip...Il PD fa cilecca anche su questa ennesima menzogna....


QUELLI della Casta anche nel nostro territorio, di sinistra o di destra atei o cattolici, de Roma o de la Madunina, sono coloro che per risolvere i loro 'problemi' privati hanno sempre dalla loro le sentenze, ottengono dalle soprintendenze i permessi che i comuni mortali non si sognano mai, ottengono dai semplici funzionari in quindici giorni quello che i comuni mortali attendono per sei mesi, strizzano l'occhio a quelli che contano come loro, cambiano la storia e le geografia del territorio, hanno sempre amici a Siena, a Roma, a Firenze, calpestano la Storia elevandosi a paladini della 'Storia' ( la loro).E' l'Italia degli intellettuali organici e dei notabili.. Ognuno rifletta su queste tristezze di casa nostra... La ex Toscana Felix


La Capanna

Si formano le Compagnie dei Lanciatori, da Pienza a Torrita a San Quirico, al Vivo d'Orcia a Monticchiello a Gallina..!!

Teatrino delle Feste

Comune di Pienza. Pienza addobbata per il ponte dell'Immacolata dell' 8 Dicembre, parte il mese delle Feste di Natale.

lunedì 26 novembre 2018

Diesel, ecco come stanno le cose...

Diesel, la sua fine è inevitabile. Ma non per le ragioni che ci raccontano

Diesel, la sua fine è inevitabile. Ma non per le ragioni che ci raccontano
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Docente presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN. a Firenze
È dal tempo del dieselgate, nel 2015, che è cominciata la caccia al diesel con lo scopo di salvaguardare la salute dei cittadini. Però, se è vero che il diesel inquina (e anche parecchio) sembra un po’ strana tanta solerzia da parte dei nostri governi, considerando che vi sono molte altre cose che inquinano. In effetti, ci sono ben altri motivi che spingono verso l’eliminazione del diesel per i veicoli privati e hanno a che vedere con il mercato internazionale del petrolio. Non è una cosa che si legge sui giornali o si sente dire in tv, ma la storia sta venendo fuori e ora provo a spiegarvi come stanno le cose, basandomi principalmente su uno studio recente di Antonio Turiel, a sua volta basato sui dati della Joint Oil Data Initiative (Jodi).
Allora, dobbiamo cominciare dall’inizio. Vi ricordate del “picco del petrolio”? Sì, quella cosa per cui il petrolio doveva finire e poi invece è venuto fuori che era una bufala e che di petrolio ne abbiamo per secoli. Oggi tutti sono convinti che sia così, ma forse non era proprio una bufala. Anzi, non era una bufala per niente. Il fatto è che il petrolio è un po’ come il vino e il formaggio: ce ne sono tanti tipi diversi e la faccenda del “picco” dipende dal tipo di petrolio di cui si parla. Da una parte, gli americani hanno tirato fuori il loro coniglio dal cappello con il petrolio di scisto (shale oil), che al momento è abbondante. Dall’altra parte, ci sono evidenti problemi a mantenere la produzione di petrolio “convenzionale” che è in declino in molti Paesi produttori.

Ora, il petrolio di scisto è un petrolio “leggero”, a bassa densità: va bene per fare benzina, ma non ci si può fare gasolio per i motori diesel, o perlomeno non facilmente. Per fare il gasolio ci vuole petrolio “pesante” da raffinare. E qui sta il guaio di tutta la faccenda: siamo a corto di petrolio pesante. I dati mostrano che la produzione di olio combustibile (petrolio pesante) è in calo dal 2007. Da allora abbiamo perso oltre il 30% della produzione mondiale. La produzione di gasolio, invece, ha continuato ad aumentare debolmente fino al 2015, ma ora è in calo anche quella.
Bisogna dire per prima cosa che esiste un’incertezza nei dati: altre agenzie mostrano tendenze un po’ diverse. Ma sembrerebbe logico pensare che le raffinerie abbiano dato priorità alla produzione di gasolio, un prodotto più richiesto sul mercato, a spese della produzione di olio pesante. Questo anche perché l’olio pesante è spesso contaminato con zolfo che porta a problemi di inquinamento spaventosi: tali che se ne cerchi l’eliminazione con provvedimenti legislativi. Il risultato è che le navi da trasporto potrebbero trovarsi a dover abbandonare l’olio pesante come combustibile, spostandosi sul gasolio, anche se più caro. Così, abbiamo competizione fra tre settori: il trasporto navale, il trasporto su strada e altri usi industriali, le auto private. Tutto per un combustibile, il gasolio, che non basta per tutti.

A questo punto, siccome la coperta è troppo corta, vi potete immaginare chi rimane al freddo: i veicoli privati, ovvero le automobili con motore diesel. Questo per vari buoni motivi, il principale dei quali è che se si interrompe il flusso del trasporto internazionale o anche soltanto se ne aumenta il costo in modo significativo, allora si che è un disastro planetario. Invece, del gasolio si può fare a meno per i veicoli privati: infatti, gli automobilisti stanno abbandonando il diesel in massa. Gli ultimi dati parlano di una flessione del 27% del volume di vendite di auto diesel in Italia a ottobre.
Se così stanno le cose, capite che il diesel non si salva con qualche “accrocchio” che lo renda più pulito. A parte le difficoltà tecnologiche enormi, è una questione di scarsità di gasolio e questo è il risultato di eventi che si sono verificati nel Giurassico, non influenzabili per via tecnologica. D’altra parte, anche se fosse possibile salvare le auto diesel, vogliamo veramente farlo? E cosa faremo quando verrà il turno della benzina di scarseggiare? Non è meglio smettere subito di perdere tempo con tecnologie obsolete? Cominciamo invece a muoverci verso una mobilità pulita basata sulla trazione elettrica e sull’energia rinnovabile

Lista Civica La Piazza verso il nuovo Comitato Elettorale

La lingua italiana, questa sconosciuta...Prendiamo lo spread....oggi ad esempio è semplicemene calato a 281 punti (per ora) e già i 'giornali' parlano di CROLLO dello spread, evocando chissà quale catastrofe....qualche giorno fa invece aumentò semplicemente di 10 punti ( per far fuori Berlusconi lo fecero aumentare di 200 punti... bontà ..europea..) e subito scrissero tutti ' FIAMMATA dello spread', evocando un'altra catastrofe....Poi è successa la catastrofe vera : la bufera ha spazzato via un milione e mezzo di alberi sulle Alpi ! Ma a questo punto i soliti giornali avevano finito le parole 'catastrofiche' e non sapevano più quali usare....Certe volte sarebbe meglio usare l' italiano con parsimonia..altrimenti la gente alla fine non crede più a nessuno ( giustamente) a parte la perentoria sentenza del CLIMA!!!!


Il 30 novembre Consiglio Comunale ore 21


Torneo del Gioco del Panforte Città di Pienza 2018 : affrettarsi a iscriveri al Caffè La Posta da Fabio Martini, ultimi giorni. L'Almanacco in redazione presto in stampa. Torneo dedicato al Monumento ai caduti che rinasce. Trofeo di Alberto Biagiotti.

domenica 25 novembre 2018

BLOG NOTTE. Dal Blog di Beppe Grillo

SUI TERMOVALORIZZATORI


di Beppe Grillo e il suo neurologo – Il libero scambio dei rifiuti da valorizzare, fra regioni e stati europei, è davvero affascinante. Uno scambio di prodotti di scarto che viene narrato in tono fiabesco e vantaggioso.
A Copenaghen, il termovalorizzatore avrà una pista da sci sul tetto, una monumentale torta in faccia al primo principio, secondo il quale nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Vale per qualunque trasformazione, reazione chimica e tipo di combustione. E’ quel “nulla si distrugge” a non piacere, sono tutti offesi dalla questione che è impossibile fare scomparire qualcosa.
Dovete considerare che questa infantile, quanto gerontocratica pretesa di mandare nel cesso le basi fondamentali del sapere, vede i suoi padri nei fondatori della finanza creativa. Visto che è possibile creare valore dal nulla, addirittura dai titoli tossici, sarà certamente possibile tornarci al nulla. Di nulla, grazie si figuri, è proprio questa logica che ci ha messo ripetutamente nella merda secola seculorum.
Ma, a proposito di merda, ricordate Sigmund Freud? Lo sviluppo, secondo il padre della psicanalisi, attraversava tre fasi, che definiva così: orale, anale e fallica (seguite dalle meno note fasi della latenza e quella genitale).
Ma pensate a questo va e vieni di rifiuti che circolano da un paese all’altro: sembrano tanti bambini con il pannolino che si scambiano di tutto: giocattoli, sorrisi ed escrementi. Una scena gioiosa che si magnifica sino ai macrosistemi con treni di schifezze di ogni genere che vegono prima pagati dal “produttore” per essere poi valorizzati dal consumatore (sembra incredibile, come un investimento di merda).
Termovalorizzatore… che termine stupefacente, che meraviglia del superamento dei limiti dell’impossibile e dell’Accademia della Crusca. Secondo i nostri si tratta di “una parola ben formata, con un prefissoide (termo-calore) altamente produttivo e dal nome d’agente valorizzatore” (è fantastico “ben formata”) “a sua volta formato sulla base del verbo valorizzare con il suffisso –tore (quindi colui che valorizza).” Eppure, dopo questa partenza con il botto, gli accademici più odiati dal diavolo* concludono: “…stando così le cose, una denominazione più esaustiva e meno ambigua dovrebbe essere quella di inceneritore con termovalorizzazione (ha circolato inceneritore con recupero energetico, che non ha avuto molta fortuna)…”
Ogni tanto, citare L’Accademia, evoca un piacere sottile: saranno anche un po’ pignoli ma neppure a loro è sfuggita: dalla “ricerca di brevità, propria del linguaggio tecnologico, ne è derivata la semplificazione, che ha anche spostato il maggior carico semantico nel nome di agente dato alla parte dell’impianto che crea valore con la combustione dei rifiuti. Che poi questo spostamento semantico venga anche appoggiato dall’intenzione, da parte di produttori degli impianti e di amministratori, di allontanare nell’opinione pubblica l’idea della pericolosità ambientale e sottolineare il richiamo al valore dell’energia prodotta, è questione che va oltre la competenza del linguista.”
Ora, fatta eccezione per la caduta di stile rappresentata dalla parola “linguista” (quando si parla di certe cose) è tutto chiaro. Insieme alla merda è possibile valorizzare le parole, quindi, se dal letame nascono i fiori vale lo stesso per i rifiuti? E’ tutto possibile in questo mondo fantastico, dove sembriamo tutti tornati alla fase anale (freudianamente parlando) e, con tutto il rispetto per i partner di governo, alcuni siano addirittura regrediti a quella orale. Se la vorrebbero direttamente mangiare da soli, sul piatto di un valorizzatore per provincia!
Perdona, lettore, i continui riferimenti a colture e cultura, ma è di merda che stiamo parlando!
In alto i colon

OGGI. La protesta e la lotta delle donne contro la violenza degli uomini, la vera... 'Quarta Guerra Mondiale'..


Oggi Il Regno Unito se ne va dall'Europa. Beati loro, padroni del loro destino. Noi restiamo prigionieri di una dittatura di banchieri con una moneta per bandiera in balia dei più forti.


BLOG-Demoskopic: Nostra indagine

Sessanta cittadini non impegnati in politica intervistati:  Consideri positiva o negativa l'azione di Governo della Lista Civica La Piazza?    Su quali obiettvi è stata insufficiente secondo te, su quali obiettivi è stata convincente.


38   di loro       (Azione positiva)
21   di loro       (Azione Insufficiente)
1                       ( non so                   )


Sugli obiettivi  si sono pronunciati   41 cittadini

Convincente : su Lavori pubblici, Cultura ,Assist.Sociale  (  27)
Insufficiente :
su Comunicazione  ai cittadini(14)

Ledo Gori Capo di Gabinetto della Regione Toscana di Rossi il 17 dicembre prima udienza del processo






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Corruzione, chiesto il processo per Gori braccio destro di Rossi per corruzione

Oltre al braccio destro del governatore Rossi, la Procura vuole alla sbarra anche lo psichiatra Sbrana e il manager Asl Maccari
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PISA. Da indagati a imputati. Con la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura cambia la posizione dei tre protagonisti dell’inchiesta su un presunto caso di corruzione nella sanità pisana. 

Ricerca di voti in cambio di un posto da dirigente medico nell’Asl 5. Un’indagine in cui non sono mancate le intercettazioni telefoniche al termine della quale il sostituto procuratore Flavia Alemi si è convinto a chiedere il processo per Ledo Gori, 61 anni, di Pontedera, capo di gabinetto del presidente della Regione Enrico Rossi (estraneo all’inchiesta, ndr); per il dottor Alfredo Sbrana, 62 anni, di Pisa, psichiatra dell’Asl 5 e direttore della Rems di Volterra; per Mauro Maccari, 58 anni, direttore sanitario dell’Asl Nord Ovest. Ancora deve essere fissata l’udienza preliminare davanti al giudice che dovrà decidere su rinvio a giudizio, proscioglimento o archiviazione.

Per quello che è emerso finora l’orizzonte in cui si è mossa la Guardia di finanza è quello di un’attività pre-elettorale in casa Pd in vista della competizione per le regionali del 31 maggio 2015.

L’ipotesi dell’accusa è che Gori, uomo macchina del partito che conosce il territorio e gli apparati come pochi, si sia speso per raccogliere voti a favore del candidato uscente Ivan Ferrucci (estraneo alle indagini, ndr). Che poi non venne eletto. In una telefonata fatta a Sbrana gli chiede apertamente di sostenere e far votare l’allora capogruppo Pd a Firenze, «dobbiamo dare una mano a Ivan». Fin qui la prassi che anticipa le elezioni ad ogni latitudine politica. 

Quello che instilla il dubbio dell’accordo sottobanco è la procedura che viene seguita per affidare un incarico da primario facente funzioni al dottor Sbrana.

Nel 2014 era andato in pensione il responsabile dell’unità operativa e la Asl aveva deciso di assegnare degli incarichi di unità funzionale. Si arriva al 2015 e si decide di nominare un facente funzione di primario. Il dirigente Maccari, all’epoca commissario a Pisa prima della nascita dell’azienda Nord-Ovest, poteva procedere con una delibera perché l’incarico era a termine in attesa del concorso. Un’iniziativa insindacabile nell’autonomia del manager. Decise, invece, di fare una selezione interna basata sui curricula dei medici interessati. Vinse Sbrana. 

In una telefonata agli atti, lo psichiatra parla con una collega e commenta con soddisfazione la decisione di Maccari di inserire tra i requisiti inseriti alcuni titoli o esperienze che solo lui possiede. 

Una selezione cucita su misura, per la Procura, che alla fine porta il medico a ricoprire l’incarico. Un posto ottenuto anche in virtù della sua esperienza come dirigente di un ospedale psichiatrico giudiziario. Lo scarto vincente tra lui e gli altri candidati interni.

Il sospetto è che il favore faccia parte di un disegno più ampio. Quello che misura rapporti e relazioni nell’impasto tra