IL 15 giugno data del bombardamento di Pienza e delle campagne giornata del ricordo dei caduti civili dimenticati. Già Pienza alcuni anni fa aveva visto il sindaco Fabrizio Fè con la sua compagine amministrativa apporre una lapide nel corso di una cerimonia molto sentita dalla gente, in ricordo dei caduti del il 15 giugno del 1944 sotto le bombe. Una sorta di antico pudore, forse ragioni di opportunità politica di allora, hanno spesso impedito ai Comuni della nostra terra di commemorare le vittime dei ‘liberatori’, appuntando l’attenzione su quelle fatte dai tedeschi e non è difficile comprendere il perché. Non si potevano certo porre allora sullo stesso piano i costruttori delle camere a gas e i loro alleati con le potenze democratiche che ci aiutarono a liberarci da quegli orrori. Tuttavia non si possono fare differenze fra i caduti innocenti e la scelta del Comune di Pienza si basa sul concetto che tutti sono degni di memoria. Ragione per cui alcuni anni fa è stata posta nel luogo della tragedia una lapide con i nomi delle vittime dei bombardieri alleati.
In quei giorni , infatti, non solo la città di Pio II vide cadere 16 cittadini a altri cinque bambini fatti scempio dalle mine poco tempo dopo. Nelle campagne vicine a Pienza, nei campi popolati da quasi tremila contadini al tempo delle trebbiature, altri 21 cittadini caddero o a causa delle mitraglie aeree o delle bombe esplose o delle mine sparse nei campi in grande quantità. Storie terribili ricordate sotto voce. Il sedicenne falciato dalla mitraglia, la donna con le gambe spezzate mentre tagliava il grano, i ragazzi fatti a pezzi ingenuamente corsi a raccogliere bombe inesplose, il funzionario delle poste ucciso mentre portava in macchina plichi postali, il contadino ammazzato da una bomba caduta vicino al podere, quello che metteva in salvo le vacche, la famiglia sterminata dalle mine nascoste nell’orto, il fabbro che cercava ferro fra le rovine di un ponte. Memorie che riaffiorano dalla nebbia o da un libro comunale in cui una mano pietosa ha aggiunto con il lapis al nome del morto ( non sapendo se era consentito..) brevi note del tipo : ‘bomba-trebbiatura’ oppure ‘mitragliamento nell’aia’ .’mina esplosa’ e così via, scrivendo in più quello che la burocrazia non prevedeva che fosse scritto, vista l’eccezionalità del momento storico. Ecco, dopo questa recente scoperta di altri caduti dimenticati il Comune di Pienza provvederà a ricordare degnamente anche queste vittime civili della guerra. I morti dimenticati, che a Pienza è stato deciso di ricordare per sempre con una nuova lapide : 21 caduti civili che pagarono con la vita la loro innocenza, torneranno fra di noi con i loro nomi per sempre.
Aleardo Paolucci, che fu testimone di questi fatti da ragazzo, disegnò e dipinse lo strazio del bombardamento di Pienza e con lui discutemmo anche la possibilità di apporre la lapide di oggi dedicata ai morti nelle campagne.Lo vogliamo ricordare in questa occasione, come ispiratore di quanto realizzato.
Aleardo Paolucci, che fu testimone di questi fatti da ragazzo, disegnò e dipinse lo strazio del bombardamento di Pienza e con lui discutemmo anche la possibilità di apporre la lapide di oggi dedicata ai morti nelle campagne.Lo vogliamo ricordare in questa occasione, come ispiratore di quanto realizzato.
1 commento:
Ringrazio Carlo Garosi che mi ha dato una mano nell'archivio comunale per ritrovare i nomi di questi caduti civili.
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