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In quei giorni , infatti, non solo la città di Pio II vide cadere 16 cittadini a altri cinque bambini fatti scempio dalle mine poco tempo dopo. Nelle campagne vicine a Pienza, nei campi popolati da quasi tremila contadini al tempo delle trebbiature, altri 21 cittadini caddero o a causa delle mitraglie aeree o delle bombe esplose o delle mine sparse nei campi in grande quantità. Storie terribili ricordate sotto voce. Il sedicenne falciato dalla mitraglia, la donna con le gambe spezzate mentre tagliava il grano, i ragazzi fatti a pezzi ingenuamente corsi a raccogliere bombe inesplose, il funzionario delle poste ucciso mentre portava in macchina plichi postali, il contadino ammazzato da una bomba caduta vicino al podere, quello che metteva in salvo le vacche, la famiglia sterminata dalle mine nascoste nell’orto, il fabbro che cercava ferro fra le rovine di un ponte. Memorie che riaffiorano dalla nebbia o da un libro comunale in cui una mano pietosa ha aggiunto con il lapis al nome del morto ( non sapendo se era consentito..) brevi note del tipo : ‘bomba-trebbiatura’ oppure ‘mitragliamento nell’aia’ .’mina esplosa’ e così via, scrivendo in più quello che la burocrazia non prevedeva che fosse scritto, vista l’eccezionalità del momento storico. Ecco, dopo questa recente scoperta di altri caduti dimenticati il Comune di Pienza provvederà a ricordare degnamente anche queste vittime civili della guerra. I morti dimenticati, che a Pienza è stato deciso di ricordare per sempre con una nuova lapide : 21 caduti civili che pagarono con la vita la loro innocenza, torneranno fra di noi con i loro nomi per sempre.
Aleardo Paolucci, che fu testimone di questi fatti da ragazzo, disegnò e dipinse lo strazio del bombardamento di Pienza e con lui discutemmo anche la possibilità di apporre la lapide di oggi dedicata ai morti nelle campagne.Lo vogliamo ricordare in questa occasione, come ispiratore di quanto realizzato.
Aleardo Paolucci, che fu testimone di questi fatti da ragazzo, disegnò e dipinse lo strazio del bombardamento di Pienza e con lui discutemmo anche la possibilità di apporre la lapide di oggi dedicata ai morti nelle campagne.Lo vogliamo ricordare in questa occasione, come ispiratore di quanto realizzato.
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1 commento:
Ringrazio Carlo Garosi che mi ha dato una mano nell'archivio comunale per ritrovare i nomi di questi caduti civili.
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