PIENZA. Pienza Città Unesco festeggerà i 150 anni dell 'Unità d'Italia con una mostra stagionale di stampe rare e libri antichi cateriniani ( dal 25 giugno al 25 settembre) nel nome di Caterina Benincasa, senese, Patrona d'Italia, canonizzata da Pio II, fondatore di Pienza.
L'iniziativa è organizzata dalla Associazione Biblofila Toscana presidente Paolo Tiezzi, ideata dal socio onorario Oliviero Diliberto, curata da Mario De Gregorio e Ettore Pellegrini, con il patrocinio del Comune di Pienza. Aprirà il 25 giugno e per un mese sarà allestita nella Casa dei Canonici in collaborazione con la Fabbriceria della Cattedrale di Pienza.. Collaborano il proff. Paolo Nardi , e Gianni Resti della Fondazione Museale senese con l'Accademia degli Intronati di Siena che esporrà rarissimi incunaboli sul tema cateriniano con l'intevento di Roberto Barzanti e di uno studioso padre domenicano. Caterina Benincasa ha sempre rappresentato a Siena e nel suo territorio la passione religiosa e civile, la dignità della donna e dell'impegno politico a favore della pace, l'unità nazionale e il sentimento popolare dell'italianità. Studiosi al lavoro per questa importante mostra. Niente di meglio che ripercorrere l'impegno cateriniano con la riscoperta della editoria religiosa e laica antica, delle stampe d'epoca,degli ex voto, dei ricordi del cammino della Santa di Fontebranda a favore dell'Italia. Pio II la volle canonizzare, a Bagno Vignoni stete spesso con la sua famiglia da bambina, alla Rocca d'Orcia visse per alcuni periodi, ospite di Agnolo Salimbeni. Caterina fu a Corsignano, futura Pienza, con la sua 'brigata domenicana' 38 anni prima della nascita di PIo II, che avrebbe avviato il suo culto. Venne a Corsignano per comvincere alla pace Giovanni Acuto accampato a svernare lungo il fiume Tuoma con i suoi soldati. La santa di Fontebranda alloggiò anche a S. Quirico dai padri domenicani. Aveva più o meno trent'anni e una fama già grande. Se poi è stata eletta Patrona d'Italia, le ragioni furono a suo tempo tante e unanimemente riconosciute, ma una di queste suggerisce alla Associazione Bibliofila Toscana con sede a Pienza di celebrare i 150 anni di Unità anche nel suo nome, perchè nel territorio senese Caterina è sinonimo di italianità. Dopo la mostra di Montepulciano ecco la volta di Pienza, la Città Ideale di Leon Battista Alberti e del Rossellino. A Pienza, dunque, bibliofili toscani e italiani uniti nel nome di Caterina e d'Italia, centocinquanta anni dopo, mentre in Comune si espone la bandiera delle Cinque giornate di Milano che sventolò sulle barricate a Porta Comasina .
Fabio Pellegrini
13 commenti:
quante parole per questo evento.
L'iniziativa mi sembra interessante, non costa niente è sotto casa quindi io ci vado poi vi farò sapere.
o vacci e poi facce sape'!
io non ci capisco niente e mi annoiano da morirre queste iniziative pallose, preferisco restare al bar a giocare. Io sono ignorante!
Anch'io sono ignorante ma apprezzo, al bar un ci vengo cmq a giocà. Nella mia ignoranza andrò a visitre la mostra e se anche l'1% mi rimane in zucca, è tutto di guadagnato, mentre stà a aspettà chi mette la primiera mi deprimerebbe molto di più. Io ammiro e invidio chi riesce a fare e gestire queste iniziative, senz'altro più di quelle del locio in umido che soddisfano solo pochi altri loci
o lociaio , vacci e divertiti, io ho espresso il mio e non ti ho mica offeso o criticato, io aspetto la primiera e gioco al tavolino insieme a i miei conoscenti e mi diverto, parlo , bevo e smadonno, mi sento bene di essere ignorante e non scrivo per leccare!!! se una cosa mi piace ve lo scrivo, ma questa mi lascia indifferente perche' un ci capisco niente e preferisco esse al barre. Vai anche a baciare le pile dopo che ti rinsaviranno un poichino.senza rancore lecchino, se viene al barre ti facciamo giocare insieme a noi, quando vuoi puoi venire.
non discutete, lociaio vai al bar che e' la cultura della nostra comunita' e te barista giocatore vai alla mostra che non morde. Bevete una cosa insieme e fate la pace, ok?
la pace con lociaio lecchino non la faccio.
Ci sei o ci fai? Chi ti ha offeso? Sei un amante della festa dei loci e l'offesa è averti dato del locio? Stasera bevi la camomilla che male non ti fa! Io della mia ignoranza non me ne vergogno ma neppure ne vado fiero.
ti perdono lociaio e mi mangio un lecca lecca .
A Pienza ci deve essere spazio per tutti e richiamare il turismo popolare, quello gastronomico, quello della cultura. Il successo di Pienza sta qui : c'è tutto per tutti. ma non ha senso fare gli aristocratici, come fare gli intolleranti. Se abbiamo questo capitale...non possiamo fare finta di niente e dobbiamo anche stare all'altezza. O no?
No!
I lecca lecca sono buoni, ma costano milioni, ho comprato un lecca lecca bigusto, cacao e panna, buonooo
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