martedì 21 febbraio 2012
Il Monte dei Paschi e l'aritmetica. Di Stefano Bisi
Da quando la deputazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha deciso di vendere il 15 per cento delle azioni della banca, alcuni sostengono che si tratta di un'opportunità, che la cosa non è poi tanto male e così via con dichiarazioni di questo tono. Se fossimo al bar potremmo ricordare la battuta di "quello" che cadde da cavallo e disse: "Volevo scendere". Però non siamo al bar ma di fronte alla decisione storica di scendere, e non di poco, sotto il 50 cento nella banca. Diventa difficile dire che 33 è meglio di 50 (il 33,5 per cento dovrebbe essere la quota che la Fondazione manterrà nella banca dopo la vendita di circa il 15 per cento delle azioni che detiene attualmente). Sarebbe come dire che oggi piove ed è meglio uscire senza ombrello. Si può anche fare ma per due motivi: o non abbiamo i soldi per comprarlo o non troviamo chi lo vende. Quindi, la discesa al 33 per cento è una sconfitta. Si dirà che è stata inevitabile ma di sconfitta si tratta. E' giusto che con la dovuta calma si cerchino i motivi ma, soprattutto, è importante che si pensi a come mantenere il controllo della banca con il 33 per cento. La nuova sfida è questa. Ma bisogna parlare chiaro. Pensare a chi saranno i protagonisti del nuovo scenario; riflettere su quello che è stato fatto, su chi l'ha fatto e perchè l'ha fatto; pensare al ruolo degli organi (deputazione generale e amministratrice) della Fondazione, a meno che non ci si voglia pulire la coscienza attribuendo tutte le colpe al presidente Gabriello Mancini. Ma tutto va fatto con chiarezza e, soprattutto, senza dire che 33 è meglio di 50. La matematica non è un'opinione. Lo insegnano fin dalle scuole elementari.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
ora così i kompagni ne sperperano di meno..e si attaccano al tram!!!
Tutti ne godremo di meno purtroppo ma che nessuno si aspetti un "abbiamo sbagliato" o oppure un più diplomantico "scusate"!
Come leggiamo da Bisi, dicono che 33 è meglio di 50, noi siamo qui e qui resteremo.
Sio perchè i fascisti i comunisti e anche i liberali, compresi i papalini, sono convinti di essere infallibili, di essere eterni e unti dal Signore di turno. Invece fanno solo pena e alla fine si vede quello che valgono: NIENTE. Sono solo vanamente e spudoratamente amante di quattrini. Come anche a PIenza certi fatti dimostrano, purtroppo!!!!!! Cittadini, aprite glio occhi e fate da voi...non fidatevi mai di neri, rossi e bianchi....sono tutti uguali....gente da tenere alla distanza. CHI FA DA SE' FA PER TRE !!!!!!!!!
forza ladri!!!!!
Per il centrosinistra, da siena a pienza la matematica invece è la 'loro' opinione....evidentemente..
Al centro sinistra sono da rimproverare molte cose, non ultimo il consenso al governo Monti, spudoramente berlusconiano- Lo dimostrano i provvedimenti presi verso il ceto medio, ma non verso i privilegi delle caste. Le tasse nei conti correnti sono state applicate dal 2011, mai viste e fatte leggi retroattive. Le pensioni ed i salari si sono bloccati subito. I loro vitalizi si rivedranno nella prossima legislatura! Come può comprendere una persona che prende 1 milione e mezzo di euro all'anno chi deve campare con 500 euro al mese? Come si può continuare a mantenere personaggi che sono in parlamento sono per appropiarsi indebitamente dei nostri soldi? Come può sparire da un bilancio di un partito la somma, proveniente dalle tasse che paghiamo, di non si sa ancora quanti milioni, senza che nessuno se ne accorga? Non avevamo fatto un referendum per abolire il finanziamento ai partiti? Quando si tratta dei privilegi della casta politica sono tutti d'accordo: non rileva se appartieni a destra, sinistra, centro. Chi ha portato l'Italia in questa situazione se non chi ha governato? Tutti a casa, perchè non hanno saputo fare il loro dovere, come si manda a casa il lavoratore che non sa fare il proprio lavoro.
E anche a Pienza fanno la stessa cosa.....
Proviamo a togliere i soggetti, i nomi. Guardiamo adesso il panorama.
Noi non siamo più il nostro stipendio, siamo un tassello del puzzle che compone un paesaggio.
Far sparire dal paesaggio chi guadagna un milione all'anno, per gioco, non vuol dire che la ricchezza è ridistribuita. Vuol dire solo che sparisce qualcosa dal panorama. Il senso del gioco ,secondo me è questo: Vogliamo che qualcosa sparisca o vogliamo che qualcosa appaia ? Se la rivoluzione francese ha fatto "sparire" la monarchia ..Ha forse distribuito la ricchezza della monarchia ai poveri? Ha solo creato una classe intermedia. In Italia non ci sono più le baionette, c'è la tv e la Marcegalia secondo me, tenta una sincera, diretta (per quanto è possibile) mediazione.
le nostre bambine continuano a desiderare di essere principesse anche per un giorno invece i principi azzurri non si vedono più oramai da decenni. Per questo le donne mi danno fiducia. Per la loro capacità di tentare il sogno.
Posta un commento