Lusi ha dichiarato di aver dato 70.000 euro a Renzi, che ha smentito. E', in ogni caso, una non notizia. Non mi risulta esista una legge che regolamenti puntualmente l'uso dei miliardi di euro di "rimborsi elettorali" ricevuti dai partiti. Se fossero stati usati, ad esempio, per la campagna elettorale del sindaco a Firenze, dovrebbe essere perfettamente lecito.
Lusi si difende attaccando, spiega che obbediva agli ordini. Non ne ha bisogno. Non credo esista un solo deputato, un solo senatore, un solo politico in Italia che non sappia che i tesorieri sono solo esecutori. Ciò, in caso di reato, non li assolve, ma bisognerebbe risalire ai mandanti. Il tesoriere ha preso il posto del maggiordomo dei romanzi di Agata Christie come colpevole. Di cosa però? Di gestire i soldi rubati da altri ai cittadini? In quel caso vanno coinvolti prima i segretari di partito e le Istituzioni da sempre mute come il Mosè di Michelangelo. Non c'è a memoria un presidente della Corte Costituzionale, della Corte dei Conti, del Consiglio, della Repubblica, del Senato, della Camera negli ultimi vent'anni che abbia denunciato pubblicamente il furto ai danni degli italiani chiamato "rimborso elettorale" e non finanziamento ai partiti. Eppure la truffa era palese e contro la volontà dei cittadini espressa in un referendum. Le casse dei partiti hanno ricevuto miliardi di euro di soldi pubblici spesi in minima parte per i rimborsi. E il resto? Perché nessuno lo ha restituito? A cosa servono le Istituzioni se non a vigliare e a far rispettare la volontà popolare? Questa è la domanda da porsi.
3 commenti:
E' proprio così.La colpa è dei maggiordomi. Ma quando davano i soldi non gli pareva il vero. Sarebbe l'ora di fonirla con questa storia dei partiti magnoni che è una vergogna
Ma questo Lusi chi ce l'eva messo li? Possibile che faceva come gli pare e se ne accorgheno solo oggi?
forza bebbe, e scoppieno!!!
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