domenica 21 luglio 2013

L'importante è dormire tranquilli. di Dario Fo.


 "La storia di Alua, una bambina di sei anni che con la madre Alma Shalabayeva è stata letteralmente sequestrata, come da noi sono usi fare i criminali della ‘ndrangheta, per poi caricarla su un aereo pagato dallo stato del Kazakistan, ha scosso fortemente una quantità immensa di uomini e donne del nostro paese. Ognuno, a cominciare dai personaggi di potere e responsabilità politica, ha pronunciato parole di indignazione profonda e si è detto spesso sgomento sia per la brutalità con cui l’ambasciatore di una nazione straniera è arrivato ad indurre la nostra polizia a compiere un blitz da cattura di boss mafiosi sia per le menzogne e i “non sapevo”, “non mi immaginavo”, “nessuno mi ha avvertito” con cui il responsabile del Ministero degli Interni e i suoi collaboratori si sono tratti d’impaccio, così dimostrando, se ce ne fosse stato bisogno, una sfacciataggine davvero poco onorevole.
A questo punto, come in tutte le farse che si rispettano, almeno da noi, eccoci al momento del redde rationem, cioè alla resa dei conti.
Chi è il responsabile maggiore? Dove si è mancato? Chi ha dato false informazioni dell’avvenuto? Chi ha truccato i dialoghi e gli avvenimenti? Chi si è lasciato corrompere? E qui ancora, dobbiamo ammettere, noi italiani siamo i maestri del mondo. In tutti i paesi civili l’espressione italica del: “Io non c’ero e se c’ero dormivo” è un escamotage del tutto sconosciuto. Da noi, a ‘sto punto, c’è la danza degli stracci che volano, e chi li lancia in aria, guarda caso, sono proprio loro, i veri colpevoli in abito da sera con cravatta. Volano capi di gabinetto, poliziotti di secondo peso, assistenti, segretari maschi e femmine, di ruolo decorativo. Se guardate bene è una ecatombe di povere figure di contorno che danzano nel vuoto, e nel momento in cui vengono defenestrate nemmeno respirano, non balbettano nemmeno: “Ma che c’entro io?”.
A questo punto ogni persona civile che incontri nella giornata chiede attonita: “Come è possibile che una nazione di poco conto, storicamente parlando, possa agire con tale smaccata protervia su un paese che invece una memoria ineguagliabile, specie nel suo passato, la possiede e come? E allora ecco che appaiono i sapienti che fin nel profondo conoscono le ragioni della spudorata imposizione. Quando ci dicono: “Fai questo”, “Abbassa la testa”, “Mettiti a nostro servizio”, “Datti da fare subito e in fretta” dietro c’è sempre un grande ricatto che, guarda caso, è immancabilmente o quasi sempre lo stesso: petrolio, gas solido o liquido a volontà, materie prime. Ed ecco che subito l’Italia dei grandi musicisti, dei pittori celeberrimi, dei grandi scrittori e poeti, degli ingegneri e degli architetti più famosi nel mondo, per non parlare della gente di spettacolo, finisce dentro la discarica dell’oblio e dell’inutilità dell’arte e della cultura. È il giro d’affari che conta, è il pericolo di un contraccolpo economico che ci butterebbe indietro di un secolo. Quindi silenzio........ (continua sul Blog di Beppe Grillo).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo vecchio Dario!!

Anonimo ha detto...

Ma che gente è ?