I Partiti, Alcuni Enti senesi, l'Arcivescovo. Solita spartizione al MPS dei posti in Fondazione. Solo che questa volta, a parte gli stipendi, non c'è più nulla da distribuire. Ma l'abitudine a spartirsi tutto non viene mai meno. Così, nella indifferenza generale, si è consumato anche questo ultimo rito, con la Banca che , a detta di Almunia, naviga in cattive acque e sta per essere nazionalizzata, come vorrebbe la BCE.
9 commenti:
Cambiare tutto perché NIENTE cambi..ma li sgheì so finiti..l'hanno sputtanati tutti quelli di prima gli uomini del PD-PDL
questabseggiula a te, chistu sgabellu a lui, che è di noi.. testa seggiulina a lei che è amica di Lui, la seggiolotta si da a sua eminenza..che ci telefana anco di notte, il divano è nostro e lo damo a lui pecchè u sembra ma è di noi, chelle du' poltroncette le damo a la confraternita che ce ridà el voto eso rimasti su strapuntini..pe' l'amici der nano,,così siamo tutti sistemati democraticcamenti!
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Napolitano ci ha provato. Lui voleva, vuole, lo status quo, la stabilità politica. Ha creduto che un governo delle larghe intese potesse impedire il crollo del Paese. Invece ha ottenuto l'effetto contrario. E' stato un doppio azzardo voler rimanere per un altro settennato e accettare un governo condizionato da Berlusconi imputato in più processi che, fosse solo per la statistica, poteva diventare un pregiudicato in breve tempo. Napolitano deve prendere atto che in entrambi i casi queste sue decisioni si sono rivelate un rischio maldestramente calcolato. Non voglio, né mi interessa, mettere in discussione la buona fede del presidente della Repubblica, ma le sue decisioni hanno consegnato il Paese all'immobilità per mesi mentre l'economia franava. I cento giorni di Letta hanno prodotto il nulla sotto vuoto spinto in un momento in cui occorrevano azioni immediate e forti per rilanciare l'economia, proteggere le famiglie disagiate e contrattare la nostra posizione in Europa. Prima dell'insediamento del Governo si discuteva della necessità di fare in fretta, il più in fretta possibile, sotto l'urgenza dei problemi. Poi, il silenzio, il rinvio, gli annunci e il tentativo di cambiare la Costituzione senza alcun motivo. Napolitano è un signore che fa politica dal dopoguerra, in Parlamento dal 1953, conosce deputati, senatori, ministri come un anziano maestro di scuola conoscerebbe ad uno ad uno i suoi ex allievi. E' l'ultimo dei politici della Prima Repubblica ancora sulla scena, dopo la scomparsa di Andreotti, Cossiga e di tanti altri. E', che lo voglia o meno, il vero punto di riferimento di un Governo di nani. Un'alternanza al Quirinale avrebbe prodotto un cambiamento, un'uscita da una situazione cristallizzata, così non è stato. Ma nessuno, e Napolitano lo sa meglio di altri, è insostituibile. Lui è oggi, che lo voglia o meno, il garante di una situazione politica destinata al fallimento che ha consentito e avallato. Gli chiedo un passo indietro, il passaggio del testimone a un altro presidente che deciderà se sciogliere le Camere o proporre scenari di governo diversi da quello attuale che è insostenibile come Napolitano stesso probabilmente ammetterebbe in privato. Ci sono sempre alternative, signor Presidente, e oggi è necessario voltare pagina.
ma bepino che vuole...non e' eletto, non e' in parlamento...la nomina per chiamata divina e' stata abolita da tempo!!!chi crede di essere...uno vale uno dice...ma non vale per lui!!! forza beppe...
Mica cè rimasto uno sgabellino da cantina..?mi ferebbe comido !
I compagni enno chiappo tute le seggiule!!! ma che cifanno el cinema?
Ma ...l' sindico PD di Pianu, Amiata-Valdorcia l'ha sempre atacata al kulo aa segiula? Un ci va in galera col Berluska?
Di seggiule e du..misure!!
Per loro la giustizia comune non conta, il popolo li ha assolti (scusa che li appaga) e restano in carica, stessa logica, stesse ideologie. Finirà....
FATEPUREFRATELLI
NOICOGLIONISEMPREQUELLI
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