'FINALE DI PARTITA'
Pino Corrias per il "Fatto quotidiano"
È Sansone che strilla e che distrugge il tempio. E insieme è la sua Dalila che lo compiange. È il Mackie Messer di Bertolt Brecht che condannato a morte pretende il miracolo della liberazione. È il Re nudo della fiaba di Andersen che dice di essere "dimagrito di 11 chili", e tutti i sudditi che lo vedono ingrassato fino a scoppiare fanno finta di credergli e lo applaudono.
BERLUSCONI
È il vecchio mercante di sete del Boccaccio che si paga ogni fornicazione per poi vantare la sua avvenenza con gli amici: "Mai pagato una donna in vita mia". E' il vecchio pazzo del Re Lear di Shakespeare che "si aggira farneticando a Dover" e che fa gareggiare le figlie mettendo in palio il regno.
È una stupefacente antologia di scorie narrative, di personaggi immaginari - e perciò reali - l'ultimo miracolo di Silvio B. in questo suo finale di partita (Beckett) aperto a tutti i destini della commedia umana (Balzac). Da quello tragico del condannato al cappio che prima di morire maledice l'intera umanità (Jim Thompson). A quello in plastica rosa e panna e gelatina che guarnisce le nozze con la padroncina di Dudù in un esilio tropicale, governato dai fucili mitragliatori della Spectre (Jan Fleming e Valter Lavitola).
4 commenti:
Bau! Bau! Bauuuuuuuuu!!!
No è solo un povero puttaniere fortunato, a cui la fortuna ha fato flop, come a tutti..
Chi se ne frega di Silvio..ma...mi raccomando proteggete Dudu!!
Si ci famo la salsiccia pè Natale!!!!
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