LA STRADA DIETRO ROCCA SALIMBENI DOVE SI E BUTTATO DAVID ROSSI FOTO LOZZI PER INFOPHOTO
Lacrimano inconsolabili all'Accademia dei Fisiocratici come all'Associazione Basketball Generation, al Circolo degli Uniti come alla Fondazione Siena jazz o all'Associazione Amici miei, che sembra ispirata al Tognazzi della supercazzola. E alti lai si elevano anche oltre i confini cittadini, dove la rugiada di contributi si posava benefica da interi lustri. Non solo in Toscana, ma in ogni parte d'Italia.
E qualche volta all'estero, come nel caso dell'Arciconfraternita di Maria SS. Del Soccorso di Montecarlo. Non potrà più acquistare calzature, bandiere e armature medievali, per dire, l'Associazione dei Cavalieri di Santa Fina di San Gimignano e perderanno finanziamenti anche la Fondazione Notte della Taranta di Melpignano (Puglia) e la Fondazione Ravello (Campania) dell'onorevole Renato Brunetta, che colà possiede una delle sue ville.
Ma, a parte le migliaia di piccoli contributi clientelari spesso folcloristici distribuiti a pioggia, soffrirà davvero tutta la città sotto la frana di quel blocco di potere che ha visto uniti per decenni politica e banca, chiesa e massoneria, ex comunisti e berlusconiani. Soffriranno il Comune e l'università, l'azienda ospedaliera e le contrade del palio. Per farla breve, dieci anni fa la Fondazione di controllo del Monte dei Paschi di Siena valeva 12 miliardi di euro.
e dirigente del Monte, Pierluigi Piccini, adagiata in un benessere costato alla Fondazione almeno un miliardo e su una presunta diversità culturale, che hanno nascosto i peccati del sistema fondato sulla "concertazione" politica e traversato dalla corruzione.
SEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Ora il sistema di governance si è rotto e sta producendo un doloroso divorzio tra la Fondazione e il Monte. Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, presidente e amministratore delegato della banca succeduti alla banda senese del 5%, hanno accelerato le procedure per l'aumento di capitale di 2,5 miliardi. Ma la Fondazione, primo socio al 33,4%, rischia il default se non vende e ripaga i debiti prima dell'aumento.
( Continua : vedi www. Dagospia)
4 commenti:
Semplice: ENNO FATTO L'INDIGESTIONE e....AI LOTRI GLI è CREPATO IL GOZZO!!!!AH AH AH....O QUANTO VOLEVENO MANGIA!! O CHE So SFONDI!!!IO ORSO!!
Non è stato nessuno! Grrrr Vi sbraniamo!!
Se lo dice pure il giornale del Soviet di Napolitano& Scalfari
NOI ABBIAMO SEMPRE RAGIONE
Stalin
Compagni!!
Spariamoci..
Facciamo meglio figura!!
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