Commozione, ricordi e applausi per ricordare Aleardo. Godetevi la grande mostra e il prezioso catalogo.
'Recensione' di Mariella Spinelli.
Enrico Paolucci ha dato il ritmo alla mostra, "scoperto
" il padre per la prima volta come
squarciando il velo di quello studio dove nessuno entrava, quando si creava.
Mi balza alla mente Maria Lai "Non importa se non
capisci..Segui il ritmo" e divento l'uomo ragno che spara appigli per
lanciarsi nel vuoto. Un vuoto dove le parole si spingono sul reale(ciò che mi
sorge alla vista) e tessono un'impalpabile ragnatela.
C'è un ritratto di Enrico con gli occhi ciechi. Non ciechi
perché nessun riflesso vi penetra o perché chiusi alla luce. Gli occhi della
figura sono riempiti di una campitura
continua,di tono più in ombra del resto. Come dire silenzio, come dire
immobilità di sole e luna che getta luce e ombra e costruisce forme alla nostra
percezione. Immobilità, nessuna sorgente di luce, nessun oriente.
Un figlio appunto, il nostro germoglio di tempo.
Sua moglie Isabella ieri, tra le opere della mostra s'era appoggiata
al davanzale della finestra, di spalle alla Valdorcia.Vicina al quadro con
l'uomo di spalle che appoggia al paesaggio. Abbraccio degli opposti, dislocati
nel tempo e nello spazio, appuntati, cuciti alle giornate. Un piatto di pasta e
un figlio, una gita e una morte, una ruga sul viso e la pittura.
Aleardo Paolucci è oggi dentro il perimetro dei suoi quadri
come per il figlio era dentro il suo studio. E quando si dice bello è di nuovo
come dire buono, forse santo. Come dire vero e sano.
Guardare l'autoritratto di Rembrandt , un volto stampato su
un quotidiano, una foto-ritratto, un riflesso allo specchio, una persona
difronte a noi….
Il volto dipinto di Rembrandt ci parrà l'unica realtà
, tale è il suo spessore, la potenza d'incisione nella pasta culturale ,
sensibile, della nostra percezione. Il reale è la pittura. Ciò che ha preso
"corpo"nel fluire. Ciò che ha creato un intervallo nella continuità
della nostra veglia.
Vero quello che dice Fabio "Aleardo ci ha elevato, ci
ha costretto ad essergli vicino".
Il pittore si è dimezzato per
stare al nostro pari. Come un mezzo busto, niente di meno
3 commenti:
grandi bravi
giusto merita molto
una bella mostra idove ci siamo....tutti
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