Mentre Sergio Staino scomunica con toni da stalinismo comico il povero Gianni Cuperlo dal basso di quel che resta de L'Unità, i vertici (va be') del Pd titillano Berlusconi. Lo corteggiano, lo omaggiano, lo riveriscono. Lo supplicano. Allegrezza Guerini: "Berlusconi? Siamo pazienti e attendiamo”. Carisma Rosato: “Forza Italia ha già votato questo testo quindi è necessario un approfondimento politico per ricostruire quel rapporto che serve al Paese”. Per l'occasione è uscito dalla criogenizzazione anche l'ameno e mai criticabile Napolitano: "Le riforme sono un’esigenza vitale, non ledono la democrazia”. E No-Lip Serracchiani, quella che anni fa era per molti (per me no) espressione del "cambiamento a sinistra", ribadisce che loro sono aperti a tutti (tranne che alla democrazia). Il Patto del Nazareno, mai morto ma al massimo un po' sofferente dopo l'elezione di Mattarella, è più vivo che mai. I "rottamatori", pur di stare al governo e non andare al voto (i sondaggi piangono), scrivono allegramente le regole con Berlusconi, Gasparri e Verdini. Come chiedere a un arbitro di ispirarsi a Moggi. Agli Staino e ai tanti "intellettuali" fedeli alla linea, gli stessi che ieri riverivano Bersani e oggi Renzi, andrebbe spiegato che il Pd nel 2013 prese i voti (ed elesse i parlamentari che oggi pomiciano con Gasparri) anche perché giurò di non fare mai più inciuci e larghe intese con il centrodestra. Chi è, dunque, che tradisce oggi il mandato degli elettori? Cuperlo o Renzi? Civati o Faraone? La Madia o Fassina? Provate a spiegarlo agli Staino, anche se temo non ci riuscireste: gli stalinisti in incognito restano tali (e pensate al triste destino di uno stalinista che si ritrova renziano: la vita è crudele). Era difficile immaginare una classe dirigente più imbarazzante di questa, e una intellighenzia più scodinzolante di questa, ma ce l'abbiamo fatta. Vamos.
4 commenti:
arrestateli tutti e lavori forzati
Razzista! Noi gli si coce ma la bistecchina, piccinini!!!!
Mentre Sergio Staino scomunica con toni da stalinismo comico il povero Gianni Cuperlo dal basso di quel che resta de L'Unità, i vertici (va be') del Pd titillano Berlusconi. Lo corteggiano, lo omaggiano, lo riveriscono. Lo supplicano. Allegrezza Guerini: "Berlusconi? Siamo pazienti e attendiamo”. Carisma Rosato: “Forza Italia ha già votato questo testo quindi è necessario un approfondimento politico per ricostruire quel rapporto che serve al Paese”. Per l'occasione è uscito dalla criogenizzazione anche l'ameno e mai criticabile Napolitano: "Le riforme sono un’esigenza vitale, non ledono la democrazia”. E No-Lip Serracchiani, quella che anni fa era per molti (per me no) espressione del "cambiamento a sinistra", ribadisce che loro sono aperti a tutti (tranne che alla democrazia). Il Patto del Nazareno, mai morto ma al massimo un po' sofferente dopo l'elezione di Mattarella, è più vivo che mai. I "rottamatori", pur di stare al governo e non andare al voto (i sondaggi piangono), scrivono allegramente le regole con Berlusconi, Gasparri e Verdini. Come chiedere a un arbitro di ispirarsi a Moggi. Agli Staino e ai tanti "intellettuali" fedeli alla linea, gli stessi che ieri riverivano Bersani e oggi Renzi, andrebbe spiegato che il Pd nel 2013 prese i voti (ed elesse i parlamentari che oggi pomiciano con Gasparri) anche perché giurò di non fare mai più inciuci e larghe intese con il centrodestra. Chi è, dunque, che tradisce oggi il mandato degli elettori? Cuperlo o Renzi? Civati o Faraone? La Madia o Fassina? Provate a spiegarlo agli Staino, anche se temo non ci riuscireste: gli stalinisti in incognito restano tali (e pensate al triste destino di uno stalinista che si ritrova renziano: la vita è crudele). Era difficile immaginare una classe dirigente più imbarazzante di questa, e una intellighenzia più scodinzolante di questa, ma ce l'abbiamo fatta. Vamos.
in effetti la criminalità politica in Italia è in aumento
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