martedì 31 gennaio 2017
PIazza Pio II , furgoni che perdono olio bruciato, macchia nera. La Piazza Pio II non può essere un parcheggio o peggio, già le prime infrazioni dei quadrucci e le macchie. Appena rifatta. Non sarebbe il caso di apporre un divieto di sosta? Se non altro per proteggere la celebre Piazza Unesco..Se gli autisti se ne fregano ci vuole una ordinanza. O no?
Ora se ne accorgono...le 'controriforme di Renzi come il Jobs Act e la distruzione dello statuto dei lavoratori sostituito da una carta del lavoro simile a quella fascista porta il PD allo sbando. La scissione dalemiana vale fra l'11 e il 14 per cento dice Ipr-Tecnè e le riforme dettate a Renzi dalla Confindustria e dalle banche mezze fallite , i conti truccati e il Ponte sullo Stretto sono un vicolo cieco. Ora i nodi vengono al pettine. La repubblica dei Voucher è agli sgoccioli.
Il tema riguarda anche la Valdorcia( sette buchi geotermici fra Radicofani e la Ripa) meglio occuparsene prima che sia troppo tardi.

AVVIATA
L’INDAGINE SULLA PRESENZA DI MERCURIO NEL PAGLIA/TEVERE,
MA SI RISCHIA DI PARTIRE CON IL

PIEDE SBAGLIATO
Lo scorso 9 gennaio ad Orvieto si è svolto l’incontro di informazione
pubblica in merito al piano di indagine conoscitiva sullo stato di
contaminazione da mercurio nei fiumi Paglia e Tevere.
Nonostante che il sindaco di Orvieto Germani e l’assessora all’ambiente
della regione Umbria Cecchini avessero stigmatizzato correttamente la necessità
di “capire il fenomeno per trovare le
soluzioni idonee” (Germani) e “prima
di approntare interventi di bonifica occorre capire lo stato delle cose”
(Cecchini), le strutture tecniche, sorprendentemente, hanno deciso di
concentrare la loro attenzione, ed i loro rilievi ed esami, sull’inquinamento
causato dalle ex-miniere di mercurio dell’Amiata, ormai dismesse da 40 anni e,
per di più, parzialmente bonificate! (vedi allegato) trascurando, quasi
completamente, l’inquinamento prodotto dalle centrali geotermoelettriche.
Riteniamo che questa modalità di procedere comporti il rischio di spendere
soldi senza avere un quadro completo delle fonti di inquinamento, con il
probabile risultato di porre in essere azioni che non portino a risolvere il
problema dell’inquinamento da mercurio, divenuto ormai uno dei problemi
ambientali più evidenti in questa martoriata Centro- Italia.
Sì, è vero, qualcuno (Marchetti della ARPA Umbria e Fagotti dell’ARPA
Toscana) ha ammesso, nell’intervento del 9 gennaio, che vi sono anche “fonti potenziali di origineantropica” ma,
nel piano di indagine predisposto, non vi sono precisi e specifici esami
intorno alle centrali geotermiche dell’Enel Green Power, che danno un
contributo rilevante e continuo all’inquinamento e che rappresentano “un rubinetto
sempre aperto” di mercurio ed altri tossici.
Eppure questo dato compare –oltre che in studi dell’Università di Pisa del
2008 e nello studio Basosi-Bravi del 2014 (che indica come il mercurio emesso
dalle centrali geotermoelettriche dell’Amiata è pari nientedimeno che al 42,5 %
delle emissioni di mercurio provenienti da tutto il comparto industriale
italiano!) - nei documenti ufficiali della Regione Toscana (Delibera Regionale
n.344 del 22.03.2010) e nella rivista “Epidemiology andPrevention” che riporta
lo studio CNR/ARS (Agenzia Regionale di Sanità della Regione Toscana) del 2010
e che sotto si riporta (le centrali geotermiche sono responsabili di diversi
inquinanti, oltre al mercurio, come ammoniaca, arsenico, CO2, ecc.)

“Le emissioni ufficiali di mercurio da parte della geotermia nella zona
amiatina sono – come si vede sopra – stimate in 760 kg/anno nel 2007, ma sono
state ben 2.083 kg/anno fino al 2000.
Come è noto le 34 centrali geotermiche toscane sono dislocate in numero di
30 nell’area geotermica nord (Larderello-Radicondoli-Chiusdino) per complessivi
794 Megawatt installati, ed in numero di 5 nell’area geotermica sud Amiata,
compresa la nuova centrale Bagnore 4, per complessivi 120 MW installati.
Quindi, a (quasi) parità di emissioni complessive di mercurio (733 kg/anno area
nord, 760 kg/anno area sud), il MW installato in Amiata è molto più inquinante
in mercurio di quello installato nell’area nord. Il contrario avviene per l’arsenico. I dati
sopra riportati sono precedenti all’entrata in funzione (2015) della nuova
centrale Bagnore 4 in Amiata, quindi vanno ora corretti al rialzo” (Fonte:” Nocività del mercurio, sua diffusione in
Toscana, nei fiumi ed in mare”, Medicina Democratica-Coordinamento toscano,
3.07.2016).
Oltre a ciò, va considerato il mercurio proveniente dai depositi dei bacini
della subsidenza indotta dallo sfruttamento geotermico in Amiata (possibileresponsabile
per altro del collasso di due ponti della Cassia sul Paglia), come ha evidenziato
il prof. Andrea Borgia nel convegno del 12.07.2016 ad Orvieto.
Me c’è di più. Anche il bacino del Fiora va inserito nel Piano di indagine,perché
nel bacino del Fiora insistono le due centrali geotermiche di Bagnore 3 e 4 per
metà della produzione elettrica dell’Amiata (60 MW). Del resto, anche lo stesso
Fagotti sostiene che “le principali miniere di mercurio
del comprensorio dell’Amiata insistono prevalentemente nel fiume Paglia e nel
bacino del Fiora” e lo stesso Pelillo, dell’Autorità del bacino del fiume
Tevere, ricorda la necessità di “allargare-nel
prosieguo di questo importante lavoro- l’indagine al Fiora”.
Quindi, se
vogliamo veramente partire con il piede giusto, è necessario comprendere nel
piano di indagine anche le centrali geotermiche di ENEL Green Power, che non può
rimanere convitato di pietra: perché ha le sue corresponsabilità nel produrre
inquinamento da mercurio, e perché …la bonifica si può fare, ma si deve anche
fermare l’inquinamento - non ha alcun senso, infatti, bonificare se poi si
continua ad inquinare!
Chiediamo pertanto ai sindaci ed alle istituzioni regionali, nonché ai loro
organi tecnici, che il piano di indagine contempli anche tale ipotesi di
lavoro. Per evitare che si spendano soldi pubblici e non si risolvano i
problemi. Non sarebbe la prima volta nel nostro Paese.
E anche di questo si parlerà nel previsto convegno della Rete NOGESI /SOS
Geotermia del 4 febbraio p.v. ad Abbadia San Salvatore,perché fermare
l’inquinamento si può, e si deve. E lo si può fare agevolmente…
fermando la produzione geotermoelettrica dell’Amiata! (120 MW di potenza
installata). Proposta non incredibile in un momento in cui l’ENEL presenta un
piano di dismissione di centrali elettriche di ben 25.000 MW (circa 1/5 della
potenza installata in Italia), stante la riduzione ormai endemica dei consumi
nel Paese e lo sviluppo delle fonti alternative. Sarà forse ostacolo che la
energia geotermia è finanziata con incentivi che utenti ed imprese pagano sulla
bolletta elettrica?
lunedì 30 gennaio 2017
L'errore è pensare che in Valdorcia la questione non ci riguardi....Domani potrebbe essere troppo tardi..!
DOCUMENTI PER CAPIRE. OGGI IL PD APRE alla Geotermia sul territorio, perchè?
La “Carta della Buona Geotermia” o “Carta di Abbadia San Salvatore” fa finalmente tappa nel luogo dal quale prende il nome. Venerdì 29 e sabato 30 gennaio, infatti, il Cinema Teatro Amiata di Abbadia San Salvatore ospiterà una due giorni dedicata all’approfondimento sul tema “Geotermia” a 360 gradi, nell’ottica di fornire fondamentalmente un servizio di informazione ed uno strumento di partecipazione ai cittadini e per cercare di comprendere, così come espresso dalle parole del sindaco di Abbadia, Fabrizio Tondi, se si tratti di “Una risorsa o una disgrazia”. La volontà alla base di quest’iniziativa è quella di portare ad un tavolo comune il meglio della ricerca, delle aziende nazionali impegnate a dare un volto nuovo alla geotermia (per renderla davvero rinnovabile ma soprattutto pulita) e i comitati di cittadini che in questi anni si sono organizzati a difesa della salute dell’intera comunità. Da ciò è nata la Carta di Abbadia San Salvatore, una Carta che, dopo l’enunciazione dei primi principi cardine, si va materializzando progressivamente attraverso un partecipato percorso che vedrà la sua terza tappa proprio ad Abbadia San Salvatore a fine gennaio prossimo. Questi i principi fondamentali della Carta di Abbadia: 1. Predilezione verso i piccoli e micro impianti, quelli compresi tra i 100 KW e i 5 MW, al posto delle centrali di grande taglia, per massimizzare l’uso complessivo dell’energia elettrica e del calore residuo (dalla generazione alla cogenerazione). 2. Realizzazione di impianti obbligatoriamente a totale re-iniezione sia di fluidi geotermici che dei gas incondensabili, al fine di ottenere impatto zero sull’atmosfera. 3. Favorire le condizioni che portino, nei prossimi anni, verso la riconversione dell’attuale geotermia inquinante (in particolare nelle aree del Monte Amiata) in una “geotermia sostenibile”, attraverso l’adozione di cicli integrati e/o combinati. 4. Puntare sull’utilizzo di un unico pozzo sia per l’estrazione del fluido geotermico che per la sua reimmissione nel sottosuolo, minimizzando l’impatto paesaggistico e lo spazio occupato dalle nuove centrali anche nelle taglie maggiori. 5. Inserimento ambientale dei nuovi impianti sulla base di criteri paesaggisticamente condivisi, evitando l’inquinamento acustico e preferendo ubicazioni parzialmente interrate. 6. Studio e sperimentazione dello scambio in pozzo, realizzando un modello di micro-impianto replicabile che adotti soluzioni scientificamente ineccepibili. 7. Obbligo di controllo e validazione delle tecnologie di realizzazione dei pozzi che, seguendo i criteri internazionalmente adottati, devono impedire ogni scambio tra falde diverse preservando così la falda acquifera superficiale da ogni forma di contaminazione, in particolare da parte dei fluidi geotermici contenuti nelle falde profonde. 8. Implementazione di un “Osservatorio di controllo” che preveda la partecipazione attiva dei cittadini e delle istituzioni locali, attivo sia nella fase di realizzazione che in quella di esercizio. Un movimento che va nella direzione di quanto stabilito dalla Conferenza di Parigi sui Cambiamenti Climatici conclusasi lo scorso 12 dicembre, grazie alla quale è stato raggiunto un accordo per fissare l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli pre- industriali. L'accordo prevede un’emissione antropica di gas serra pari a zero da raggiungere durante la seconda metà del XXI secolo. Nella versione adottata dell'Accordo di Parigi, le parti si impegneranno anche a “Proseguire gli sforzi per” Limitare l'aumento della temperatura di 1,5° C. “Questo – Commenta il Sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi – Richiede di fare lo sforzo mentale e culturale di cominciare a ripensare la società nella quale viviamo, consapevoli che siamo esseri viventi che consumano energia per vivere, ma anche consci del fatto che dobbiamo imprimere una svolta ecologica alla nostra società. Lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti e alle generazioni che verranno. Come scrive anche Papa Francesco nella sua Enciclica, non possiamo arrivare a sfruttare la natura al punto di distruggerla e conseguentemente di autodistruggerci. Se vogliamo progressivamente superare la nostra dipendenza dai combustibili fossili (spesso ci si dimentica che l’alternativa principale alle rinnovabili resta ancora il petrolio), nei prossimi anni, ma se possibile nei prossimi mesi, concetti come quello di Smart Grid e Smart City, Riciclo, Casa Ecologica, dovranno essere uno dei temi fondamentali dell’agenda politica. Ci stiamo lavorando e continueremo a lavorarci. La due giorni dedicata alla Carta di Abbadia sulla “Buona Geotermia” sarà soltanto una tappa di un percorso molto più lungo ed elaborato, ma resta un processo divulgativo e partecipativo per capire, conoscere e far conoscere il fenomeno, dalle centrali flash a quelle di ultima generazione a basse e medie entalpie, non di una presa di posizione.aterritorio sull'A
La “Carta della Buona Geotermia” (TEMPO FA...)
L
Scuole Elementari : messa in sicurezza antisismica compiuta. Un'altra promessa mantenuta.
ata presto una risposta.
domenica 29 gennaio 2017
E.....vogliono bucare anche in Valdorcia, dalla Ripa a Radicofani, compresa Sorgenia di Debebedetti, nella lista nera del MPS dei creditori 'non esigibili'
Geotermia sul monte Amiata: va davvero tutto bene? La seconda puntata dell’inchiesta
La centrale geotermica Enel di Bagnore 4
Pubblicato il 03/04/2015
VERONICA ULIVIERI
L’Amiata, Toscana meridionale, è una delle più grandi aree di produzione dell’energia geotermica in Italia. Oggi le centrali che sfruttano il calore della terra sono cinque, per un totale di 120 MW di potenza installata. L’entrata in funzione dell’ultimo impianto, Bagnore 4, inaugurato da Enel Green Power a fine 2014, ha fatto crescere molte polemiche mai sopite, contrapponendo i comitati riuniti nel coordinamento SOS Geotermia all’azienda. Nella prima parte dell’inchiesta abbiamo raccontato le diverse posizioni di Enel Green Power, cittadini e ricercatori riguardo gli impatti su aria e acqua legati allo sfruttamento dell’energia della terra. In questa seconda parte ci concentriamo invece sui temi della salute, della sicurezza e della tecnologia.
Geotermia e salute
Un eccesso di decessi del 13% per i maschi nell’area amiatina che «risente della mortalità per malattie respiratorie, per alcuni tipi di tumore, tra cui quello dello stomaco, e per malattie infettive». Intorno a questo dato, frutto dello studio in due parti condotto dai ricercatori di CNR, università di Pisa e fondazione Monasterio tra il 2009 e il 2013 su richiesta della Regione Toscana, si coagulano molte delle preoccupazioni dei comitati e le rassicurazioni dell’azienda.
La relazione finale della ricerca lancia un messaggio tranquillizzante, definendo il quadro epidemiologico nell’area geotermica – che però viene considerata qui nella sua interezza, sommando i dati nell’area Nord con quelli relativi all’Amiata – «rassicurante perché simile a quello dei comuni limitrofi non geotermici ed a quello regionale». Gli scienziati però ammettono che «l’analisi di correlazione tra dati ambientali e sanitari, sebbene di limitato valore a causa del tipo di dati disponibili, segnala una correlazione tra mercurio e acido solfidrico nell’aria e malattie respiratorie che non deve essere trascurata, mentre le relazioni riscontrate tra boro ed alcune patologie sono suggestive ma richiedono valutazioni più specifiche».
Roberto Barocci, coordinatore di SOS Geotermia, cita l’allegato 6 della prima parte della ricerca, che «individua 54 relazioni statisticamente rilevanti tra concentrazione degli inquinanti, patologie e decessi. Secondo noi è molto probabile che le centrali concorrano, insieme ad altre fonti di inquinamento, a generare le emissioni. Allo stesso tempo, lo studio sugli stili di vita partito dopo questa ricerca ha evidenziato che non ci sono differenze tra i comuni dell’area geotermica amiatina e quelli limitrofi». E se è vero che i rilevamenti ARPAT restituiscono spesso concentrazioni entro i limiti OMS, Valerio Gennaro, epidemiologo dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, fa notare che «questi inquinanti sono comunque noti per la loro pericolosità, da soli e in sinergia tra loro. Fenomeno, quest’ultimo, che non è stato segnalato nello studio. Inoltre, bisognerebbe precisare maggiormente le specifiche popolazioni e le fasce di età interessate dagli eccessi di mortalità: è inutile allarmare con un dato medio la popolazione che non è in emergenza, ma nel contempo è necessario individuare precocemente la popolazione inquinata che può essere in emergenza sanitaria». Massimo Montemaggi, responsabile Geotermia di Enel Green Power, risponde spiegando che la ricerca «dichiara che “i risultati sono ancora in linea con l’ipotesi che le emissioni geotermiche abbiano un ruolo del tutto marginale o assente negli eccessi delle malattie”. Questa tesi è, peraltro, confermata dalla constatazione che “gran parte delle debolezze del profilo di salute dell’area sud riguardano solo i maschi”, per cui la causa non può riguardare l’inquinamento ambientale perché altrimenti avrebbe dovuto interessare entrambi i sessi»
sabato 28 gennaio 2017
Ugo Sani e la 'sua' Band, fra emozione e seduzione musicale al Teatro Poliziano, col 'Tamburo di latta' del Carbonetti
Ugo Sani e Caffè Mambo sono da tempo una risorsa poetica inesauribile di un territorio vasto come la prateria musicale che percorrono con grande maestria. Dico Ugo, ma bisogna parlare anche dei musicisti che da sempre si accompagnano a lui nell'Orchestrina, autentici maestri solisti e compositori (Luciano Brigidi, Giulio P. Baricci, Alessandro Cristofori, Diego Perugini e Mirco
Rubegni) altrettanto noti, che ieri sera al Teatro Poliziano hanno coinvolto il pubblico in una emozionante carrellata di successi, dal nuovo CD 'I maestri della libertà', a classici ormai noti e applauditissimi come 'La processione'. Un nuovo 'disco' dunque da aggiungere alla collezione 'Sani', che da anni lavora ad un corpus poetico-musicale di vasta portata, una sorta di impresa omerica narrativa, un discorso non solo musicale, che attraversa i miti nazional-popolari della nostra terra, le tradizioni culturali più radicate, passando per la crisi delle ideologie e il 'pensiero debole', con una attenzione particolare all'amore, inteso come risorsa dell'umanità, forza motrice oscura ed esaltante della nostra vita. Al teatro poliziano sono risuonate le note di questa poesia messa in musica, che hanno toccato il cuore e la passione di un pubblico amante dell'autenticità e della bellezza e che nella musica dell' Orchestrina Caffè Mambo ama perdersi almeno per una notte. Alle 10 e 16 minuti è arrivato pure il Carbonetti, il mitico poeta girovago che vestito da garibaldino amava lo sciame di ragazzi che lo attendevano all'ingresso dei paesi con la trombetta e il suo fedele cagnolino, giocoliere amante della libertà , sul ritmo di un magico tamburo di latta, Poi la gita a Livorno del carcerati alla ricerca del 'mare', gli 'americani che ritornano sempre nella nostra vita, il Pipistrello che riempie le nostre notti di voli silenziosi, l'eleganza di un cameriere a Bagno Vignoni che danza il Rumba Flambè. Poi 'quelli che' vogliono scendere sempre dal treno in corsa prima dell'arrivo alla stazione. ' Avant l' arrèt du trein', una metafora illuminante e sconvolgente della nostra vita, trascorsa per metà su un treno che viaggia implacabile verso la 'stazione' e per l'altra metà in compagnia del nostro 'desiderio' di 'scendere' dal treno in corsa, verso quella campagna 'libera 'che ci aspett; poi ancora la Vecchia Europa, il Panapticon di Ventotene e il Tanalibera tutti, la Liberazione di nostri sogni bambini. Dietro i ritmi scanzonati o dolenti, che ci ricordano la tristezza del circo che arrivava nei paesi, i cantastorie delle fiere, la banda stonata che segue la Processione il Venerdì Santo, l'inno dei 'lavoratori' scomparsi , il Sol dell'Avvenire che non sorge più. E' la forza del 'pensiero debole'.... quando quello 'forte' non ci consola più. In quel delizioso teatro otto-novecentesco si è consumato ieri sera un rito di rigenerazione: non solo ricordi, ma soprattutto l'inno alla vita, un invito a non rinunciare mai a vivere, pensando che la 'libertà' è soprattutto amore e non solo -come si diceva un tempo- 'una coperta robusta'.. (fp)
venerdì 27 gennaio 2017
La Lega alla frutta? Salvini licenzia tutti, ma spende 2 milioni lo stesso....e chiede aiuto a Roma Ladrona-..
Il Carroccio dice di non avere soldi per mantenere i suoi lavoratori e decide di mandarli a casa: 14 confidano nel rinnovo della cassa integrazione, quindi in un contributo statale. E si scopre che dal 2×1000 l’ex partito di Bossi incassa 1,8 milioni di euro, spendendone oltre 300mila in una consulenza esterna: la Sistema Intranet di Luca Morisi segue i social network, gestisce il sito e consiglia strategie comunicative
di Davide Vecchigiovedì 26 gennaio 2017
Denuncia di Davigo:Il Governo vuole scegliere i giudici...(indovinate perchè.....perchè sotto tutti i regimi la magistratura obbedisce ai dittatori)

Venerdì ore 21 Teatro Poliziano Ugo Sani presenta il nuovo Disco
A Montepulciano il 27 prossimo venturo alle 21 , il
Teatro Poliziano aprirà le sue porte ad un evento di grande richiamo per il territorio: la presentazione dell’ultimo lavoro
discografico di Ugo Sani, il professore musicista valdorciano di nascita, poliziano di adozione
per meriti culturali, compositore molto amato nel territorio, autore di canzoni e di
versi bellissimi. L’ Orchestrina Caffè Mambo, la band
raffinata che ha inciso tutti i brani di Ugo Sani scende in campo a teatro con i suoi ben noti musicisti: Luciano Brigidi, Alessandro Cristofori, Diego
Perugini e Mirco Rubegni. Promettono una
notte di musica memorabile, per la bellezza del disco. Un disco che induce a
riflettere sulla nostra condizione umana senza infingimenti, un disco che non
fa sconti a nessuno, soprattutto quando allude a una società organizzata come
una sorta di Panopticon, nella quale i prigionieri sono costantemente
sorvegliati da un mostro dai cento occhi. ‘ La libertà ha scritto mille
pensieri/ qualcuno buono qualcuno da buttare via’ si apre così il lavoro discografico di Ugo
Sani. Citazione che l’autore ha voluto
in copertina che anticipa e sintetizza la riflessione amara sulla
libertà, citando successivamente Aldous Huxley. Nel percorso compare anche il
menestrello ambulante della Vald’Orcia del Novecento: ‘Ecco arriva Carbonetti/
marionetta in allegria/ chi vuol esser lieto sia/ poi domani si vedrà..’ Non
manca neppure un brano dedicato a Sandro
Pertini prgioniero a Ventotene a sognare
la libertà. Il nuovo disco che verrà
presentato venerdì sera è opera
problematica sul tema della libertà e produzione musicale ad opera di musicisti
di rango. Sarà la musica ancora una
volta che ci salverà

mercoledì 25 gennaio 2017
SUICIDI COMUNALI DI MASSA. Toscana: 120 piccoli Comuni contro le fusioni, promesse di soldi che non ci sono, si mira a costruire carrozzoni senza alcuna identità e tradizione, che sono la marcia in più della immagine della Toscana.
Affannosi tentativi di politici col terrore di perdere la poltrona, per improbabili fusioni di Comuni. La Regione Toscana, un bilancio da default, promette soldi che non ci sono. Se le unioni dei servizi fra Comuni hanno causato la quasi paralisi amministrativa, figuriamoci che cosa accadrebbe con le fusioni. Pienza scomparirebbe dalla carta geografica, un danno enorme all'immagine e alla sua economia. Se Montalcino ha 'ingoiato' S.Giovanni d'Asso e Montisi, Montepulciano cerca di assorbire Torrita, che diverrà una periferia senza centro...una frazione comunale da assommare ad Acquaviva, Abbadia di Montepulciano e Sant'Albino e le Tre Berte....rinunciando per sempre alla sua identità comunale .In Valdorcia, per fortuna, nessuna idea di fusione....sembra stare in piedi !!! Qui il suicidio collettivo comunale di massa è----rinviato.... 'sine die!!!'
( Oggi tutti i Social per Giulio) VERITA' SU GIULIO REGENI UCCISO IN EGITTO DAL REGIME
Non andate in vacanza in Egitto, dove fanno sparire i nostri figli, un paese di 'baluba' fascisti.
“Perché Giulio Regeni è stato tradito? Perché quella Fondazione britannica a cui fa riferimento il giovane ricercatore non si è fatta parte diligente per conoscere la verità e non ha messo a disposizone le informazioni che aveva? Ma soprattutto: perché per un anno ci hanno raccontato balle?”. Così il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, durante il notiziario serale di ieri, ha commentato il video del 6 gennaio 2016 che mostra Giulio Regeni mentre parla con il presidente del sindacato venditori ambulanti egiziani, l’uomo che, da quanto accertato da inquirenti ed investigatori italiani, lo avrebbe denunciato alla polizia prima di quella data. Mentana spiega la tragica vicenda del ricercatore friulano, rapito il 25 gennaio dello scorso anno e poi barbaramente ucciso, ribadendo le parole da lui scritte sulla sua pagina ufficiale Facebo
“Il nostro governo ha fatto poco e niente nella ricerca della verità su Giulio Regeni“. A un anno di distanza dall’omicidio in Egitto del ricercatore italiano, un caso rimasto ancora senza colpevoli, è lo scrittore Erri De Luca a scagliarsi contro l’ex esecutivo Renzi e contro quello attuale. “La sola cosa che doveva fare il governo era far parlare l’Unione Europea con le autorità egiziane, con una voce unanime. Ma non è riuscita in questo perché è inefficiente, non conta nulla, non ha alcun peso politico. Sola la nostra magistratura ha cercato di fare un buon lavoro”, ha attaccato De Luca ai microfoni de Ilfattoquotidiano.it, a margine della manifestazione nazionale organizzata alla Sapienza di Roma, con Amnesty International e altre associazioni. “Quello che siamo riusciti a ottenere lo dobbiamo alla mobilitazione civile, alla tenacia e alla pazienza dei genitori di Giulio Regeni che si sono caricati questo bisogno di verità e ci hanno trascinato con loro”. ha continuato. “La verità? Non viene regalata né offerta, va scippata a pezzettini, brandello per brandello, per questo la mobilitazione deve continuare. Dal governo Gentiloni, invece, non mi aspetto nulla”ok
“Perché Giulio Regeni è stato tradito? Perché quella Fondazione britannica a cui fa riferimento il giovane ricercatore non si è fatta parte diligente per conoscere la verità e non ha messo a disposizone le informazioni che aveva? Ma soprattutto: perché per un anno ci hanno raccontato balle?”. Così il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, durante il notiziario serale di ieri, ha commentato il video del 6 gennaio 2016 che mostra Giulio Regeni mentre parla con il presidente del sindacato venditori ambulanti egiziani, l’uomo che, da quanto accertato da inquirenti ed investigatori italiani, lo avrebbe denunciato alla polizia prima di quella data. Mentana spiega la tragica vicenda del ricercatore friulano, rapito il 25 gennaio dello scorso anno e poi barbaramente ucciso, ribadendo le parole da lui scritte sulla sua pagina ufficiale Facebo
“Il nostro governo ha fatto poco e niente nella ricerca della verità su Giulio Regeni“. A un anno di distanza dall’omicidio in Egitto del ricercatore italiano, un caso rimasto ancora senza colpevoli, è lo scrittore Erri De Luca a scagliarsi contro l’ex esecutivo Renzi e contro quello attuale. “La sola cosa che doveva fare il governo era far parlare l’Unione Europea con le autorità egiziane, con una voce unanime. Ma non è riuscita in questo perché è inefficiente, non conta nulla, non ha alcun peso politico. Sola la nostra magistratura ha cercato di fare un buon lavoro”, ha attaccato De Luca ai microfoni de Ilfattoquotidiano.it, a margine della manifestazione nazionale organizzata alla Sapienza di Roma, con Amnesty International e altre associazioni. “Quello che siamo riusciti a ottenere lo dobbiamo alla mobilitazione civile, alla tenacia e alla pazienza dei genitori di Giulio Regeni che si sono caricati questo bisogno di verità e ci hanno trascinato con loro”. ha continuato. “La verità? Non viene regalata né offerta, va scippata a pezzettini, brandello per brandello, per questo la mobilitazione deve continuare. Dal governo Gentiloni, invece, non mi aspetto nulla”ok
Finalmente la Casta e il PD con una legione di propri uomini in galera o sotto processo, ha un 'avvisino' da sbattere in prima pagina....
“Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata”. Virginia Raggi risulta indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico nell’inchiesta sulla nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale del Comune poi arrestato. E indagato anche in questo procedimento
martedì 24 gennaio 2017
Ecco le compagnie dei lanciatori
AUSER – PIENZA
VII° TORNEO DEL PANFORTE
GENNAIO 2017
-
SQUADRE PARTECIPANTI –
1) Bar La
Posta;
2) Auser
Pienza;
3) Tallurini;
4) Punto &
Virgola;
5) Piccolo
Hotel La Valle;
6) Osteria
Sette di Vino;
7) La Vittoria;
8) Pasta Fresca
Cecilia;
9) Amici del
Monte;
10)
Refenero Torrita;
11)
La Mensa del Conte;
12)
Agriturismo Bonellino Vecchio;
13)
Macelleria del Corso;
14)
I Raccattati;
15)
Arci Monticchiello;
Circolo
Ricreativo Poggio Rosa
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