La procedura di infrazione a cui l’Italia va incontro nei prossimi mesi scatterà perché la manovra per il 2019 firmata da Giovanni Tria viola in modo “particolarmente grave” le raccomandazioni europee sulla riduzione del disavanzo strutturale. Cioè la differenza tra le spese e le entrate dello Stato al netto dei fattori eccezionali. Ma, a ben guardare, questa inosservanza è solo il presupposto in base al quale Bruxelles ha alzato il cartellino giallo per una violazione del passato: il mancato rispetto del criterio del debito nel 2017. Nel mirino c’è dunque l’eredità del precedente titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che andandosene da via XX Settembre ha lasciato un debito/pil al 131,2% e un “conto” da oltre 10 miliardi. La Commissione all’epoca aveva deciso di soprassedere: Roma stava portando avanti riforme in grado di migliorare la sostenibilità dei conti e aveva ottenuto flessibilità per eventi eccezionali, dal terremoto alla crisi dei rifugiati. Ora però, davanti alla scelta del governo gialloverde di presentare una finanziaria dichiaratamente non in linea con il Patto di stabilità, il giudizio è stato riaperto e il verdetto dei commissari (l’ultima parola spetta all’Ecofin) è stato di condanna, dunque in ballo la 'politica', ma se cambia il parlamento europeo cambierà tutto. Ovvio....
6 commenti:
un buon motivo per non votare il vecchio e corrotto centrosinistra...forza beppe!!!!!
sinistra bancaria...frou frou..!!!!! fiuuuuuuuuuuuuuu
8 miliardi al Monte già sputtanati e risiamo da capo..
dopo avere speso e dato alle banche 20 miliardi nostri si arrabbiano perchè il governo vuole dare 6 miliardi di reddito . citt ai poveracci senza lavoro..... bastardi capitalisti di merda...sparatevi sulla tav..nel culo!!
la tav la tap la smerdante di valico e il ponte di messina servono solo a CHI COSTRUISCE e basta ( e incassa)n
servono ai mafiosi e a quelli che beccano le tangenti
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