LA FIERA DEL CACIO E LA FESTA
DELLA FONDAZIONE DELLA ‘CITTA’ IDEALE’
A Pienza una grande festa rituale
celebra e ricorda l’antica Fiera di San Matteo, nel corso della quale nel 1462
Pio II nativo del luogo volle inaugurare la ‘sua’ nuova città, Pienza, con
grandi festeggiamenti di cui lui medesimo ci racconta.

Nella Città di Pio fu dunque il
Piccolomini in persona che, preso possesso del suo palazzo, in occasione della grande festa
tenutasi a conclusione dei lavori della Piazza, ordinò l’organizzazione di giochi
popolari a cui parteciparono con entusiasmo tutti gli abitanti di Pienza e dei paesi vicini , mentre lui,
come ci racconta nei Commentari, da una finestra del Palazzo assisteva allo svolgersi
dei medesimi con grande letizia. La nuova
vita della ‘Città di Pio’ inizia insomma non casualmente con alcune
giornate di ‘giochi’, volute dal papa e raccontate con ricchezza di particolari
dal pontefice senese. In tutto il corso
della sua vita, fino ai nostri giorni, questo spazio celebre e amato non è mai
rimasto soltano il luogo delle celebrazioni ufficiali e degli appuntamenti
importanti della comunità, ma ad un tempo è stato intensamente vissuto quale
luogo di incontro per il puro e semplice divertimento dei cittadini. Con la nascita
di Pienza nasce anche un modo diverso e nuovo di vivere la città e l’antica
austerità di una piccola borgata raccolta attorno a una chiesetta e ad un
monastero francescano, cede il posto ad una nuova organizzazione dello spazio
che postula uno stile di vita rinnovato, sconosciuto al mare delle Crete. Il
papa di Pienza volle far coincidere i giochi con la Fiera di San Matteo del 21
settembre, rimasta fino ai nostri giorni quale fiera principale dell’anno
agrario, una festa a lui ben nota e molto attesa ogni anno a Corsignano da
tutti gli abitanti.
‘ Pio per dare alla ricorrenza solennizzata dalla sua presenza una
ancora più grande popolarità regalò a tutti i governanti della città una veste
nuova e i soldi per le spese. Costoro scelsero come premio per le corse dei
cavalli otto braccia di panno scarlatto, quattro di panno colorato per le corse
degli asini e altrettanto per le corse a piedi. Per la corsa dei ragazzi fu
messa in palio un’oca’.
Il fatto che i giochi non furono
cosa formale e solo celebrativa lo si evince da quanto racconta il papa
medesimo, laddove ci informa del fatto che il giorno precedente il palio dei
cavalli, secondo una consolidata tradizione ben nota ai senesi ‘ fino a notte il tempo fu trascorso a
comprare, a vendere e ai vicendevoli inganni, poi fu assegnato il cavallo e la
posizione della mossa e fu dato il via’. Racconta il Piccolomini che lui i
godeva lo spettacolo da una altissima
finestra del suo palazzo insieme ai cardinali, pur continuando a provvedere ai agli affari di Stato.
Una città che nasce all’insegna
della festa e del gioco non poteva conservare nella sua natura questo
patrimonio culturale e in un certo senso così fu.
I giochi di San Matteo del 21 settembre del
1462 organizzati in occasione della
visita di Pio II a Pienza alla festa di
inaugurazione, consistettero nella organizzazione di un palio corso da cavalli
montati da fantini, uno corso con gli asini; inoltre una corsa podistica per i giovani animò la festa, seguita dal
papa dall’alto del suo Palazzo. Episodi gustosi seguiti ai giochi sono riferiti
dal Piccolomini, a segno di un clima di grande festa e di grande euforia che si
era impadronito della popolazione presente. In precedenza il papa aveva imposto
la mitra al nuovo arcivescovo di Pienza Giovanni Cinughi, subito dopo la sua
consacrazione, e questo era il segno più visibile della nascita della ‘città’.
Il papa ci informa anche del fatto che la gara dei ragazzi superò di gran lunga
per interesse tutti gli spettacoli organizzati e che il vincitore fu premiato con
un’oca viva.
Oggi, tenendo conto di quanto si
è determinato nella popolazione a partire dal dopoguerra, questa festa
tradizionale che valorizza oltretutto uno splendido prodotto famoso in Italia (
Il pecorino di Pienza) è cresciuta, è molto partecipata e necessita di
acquisizioni nuove in termine di strutture e di materiali, di organizzazione e
di immagine. Per questo motivo l’amministrazione comunale è alla ricerca di
collaborazione e di aiuti per consolidare il successo di questa manifestazione
strettamente legata alla storia di Pienza. Pienza Città Unesco, ha la necessità
di riaffemare il suo prestigio con una immagine adeguata. La Festa descritta è
quanto di meglio ci offre la storia
cittadina per crescere. E’ in questa direzione che rivolgiamo tutti i nostri
sforzi: migliorarci restando all’interno della nostra tradizione più antica e
più vera.
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4 commenti:
cercano aiuti esterni ??? e dei 350.000 euri dei parcheggi (tanto sbandierati...) e 150.000 della tassa di soggiorno (se non sbagliamo, era preposta alle iniziative culturali e manifestazioni) cosa viene fatto ??? i pochi spicioli alle associazioni e qualche iniziativa, il resto nel concone degli stipendi e bilancio del comune...a leggere il programma di quest'anno c'è rimasto giusto gli sbandieratori (quelli inadatti a una manifestazione cosi, a memoria dei ben pensanti...). buon lavoro comunque a chi ancora ci dedica tempo.
Se è troppo difficile il testo pe lo SGRANMMA e il GIORNALAIO abbiamo il riassuntino del sostegno
calma sgramma dovete ingollare fiele per 5 anni e sbaraccare gli abusi edilizi della Casa del Popolo ..vedrai che ride!! quando arrivano le guardie
12.21 il testo è molto semplice, è lo stesso dell'anno passato o anche più corto...ma a te basta andare a mangiare a sbafo gratis...e senza muovere un dito...ne consociamo tanti come te...sono la rovina delle comunità...un povero individuo che crede di essere furbo danneggiando gli altri...ti devi solo vergognare povero accattone !!!
Il testo? Ma mica è un vaso da fiori!! ma te mica sai legge... te saiguardà solo le figure...poi fai i conti solo col pallottoliere..Apposta ete eletto la citta del dottore che fa il sostegno, con tutti i coglioni che cisò nel partito, gli tocca lavorà a tempo pieno, pori Tonti-Newton !!! ahahahahahahahahah
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