domenica 5 aprile 2020

Non siamo in vendita

Il  modo deciso in cui Conte ha scritto alla 'Signora' circa la posizione italiana intorno alla questione chiamata 'Eurobond' sottintende molte cose e una domanda nascosta. 'Può l' Europa del nord fare  a meno dell'Italia?'  Non è solo una questione di umanitarismo, ma una questione politica. E' vero che noi abbiamo un deficit grande e di per sè 'inaccettabile' in tempo di pace. Ma ora la 'guerra' morde tutti quanti e non risparmierà nessuno, come il virus. 'Eurobond' significa non chiedere un euro per il proprio bilancio dello Stato, ma solo fronteggiare la 'strage' e i suoi aspetti connessi, tutti insieme. Il MES?  No non va bene. Vi spieghiamo perchè cari euro-soloni molto interessati. Perchè l' Italia semplicemente non è la Grecia e non si lascerà fare a pezzi, spolpare, non si rassegnerà ad essere ridotta  da voi con un pugno di mosche in mano, senza sovranità nazionale e alla mercè delle elemosine della Europa del Nord. Abbiamo la manifattura più importante d'Europa, nelle nostre banche i risparmi italiani superano quelli tedeschi e quelli francesi e inglesi, abbiamo le attrattive artistiche e culturali più importanti del mondo, l'offerta turistica più amata nel mondo, i 'cultivar' in agricoltura che nessuno può vantare sulla Terra, grazie al nostro clima e alla nostra natura. Siamo i migliori clienti della industria automobilistica tedesca e francese. Dunque difficile sarà per il nord pensare di far dell'Italia un sol boccone con quella trappola da topi chiamata Mes e vendere ai 'soliti noti' il Colosseo, le infrastrutture stradali, gli areoporti e le isole. Non  siamo, con tutto i rispetto come la Grecia, che ha un Pil pari a quello della provincia di Treviso. Bene fa Conte a tenere duro sugli Eurobond. Se ognuno dovrà andare per la propria strada ci andremo. Faremo una 'patrimoniale', combatteremo, ma non venderemo nulla agli affaristi del nord, che hanno mercanteggiato sulla  Grecia  senza pietà di quel popolo, un Paese oggi ridotto ad una provincia tedesca. L'Europa va bene, ma le invasioni barbariche sono finite da tempo. L'Europa senza l'Italia camperà lo stesso, ma non sarà di sicuro la stessa cosa di oggi. Siamo tutti nello stesso' gommone'...

Nell' immagine la 'vera' bandiera italiana: 'la Primavera' di Alessandro Botticelli

10 commenti:

federico cognome ha detto...

pelle la crisi greca affonda le radici nella storia di un secolo, se ricordi bene, l' abbiamo pure invasa a un certo punto..

gli strumenti non sono il problema, così come fu nella crisi del 2009, la questione riguarda gli accordi sui debiti, un problema che ha sempre afflitto l' Europa, dalla fine della prima guerra in poi il debito è stato una forma di controllo politico, il fascismo nasce come rivalsa nei confronti del trattato di Versailles.

gli stati vincitori e le grandi banche, hanno usato il debito per organizzare una ricostruzione che tenesse conto dei nuovi equilibri, era politica prima ancora che impresa o finanza.

c' è un libro di Sergio Romano che s' intitola " Guerre, debiti e democrazia ", è illuminante.

ora non ha importanza se sono bond o se è il mes. l' importante è fare veloce e la questione è politica anche per noi, accedere ai soldi garantendo agli altri che saranno utilizzati per contrastare il virus e non per rimpinguare le casse di Alitalia!

vedrai che prima di giovedì ci sarà l' accordo, già se ne intuiscono le forme.

gli euro-soloni come li chiami te fanno il loro mestiere, difendono le prerogative dei propri paesi, è nelle cose, ma 'sto stallo si supera con un' Europa + unita, che abbia un ministero della difesa unico e con gli stessi obiettivi, con una riflessione profonda sulle differenze tra le economie dei paesi membri, per promuovere progetti in comune, l' idea di una conversione verde come dice Rifkin, può smuovere tutti quei soldi che adesso ballano sul petrolio, l' industria stessa tornerebbe su di un piano + umano, e senza la plastica non ci sarebbero ragioni per competere con la Cina.

ritornare a vestirsi in canapa o lana caprina invece che buttare miliardi nel sintetico e nella grande moda!

ps.

mi avete preso in giro per anni ma adesso ho dieci uova fresche al giorno, sto rifocillando quasi tutta La Foce, 30 polli a tiro, ieri ne ho fatti fuori 6; 20 pulcini, un' oca che fa uova da struzzo! colgo gli asparagi da un par di settimane, la cantina è piena di vino e mia mamma fa una schiacciata della madonna, per non parlare delle crostate, il tutto senza aver niente a che fare con la grande distribuzione, eppure non mi sento un autarchico fuori della storia!

piuttosto un europeista spinelliano ( anche nel senso che mi fumo gli spinelli ), consapevole che il futuro non può fare a meno di quel che siamo stati, e che l' Europa l' abbiamo inventata noi a Ventotene, e sarebbe logico continuare a lottare per migliorarla invece che prendere ogni occasione per criticarla, d' altra parte se non ci fosse stata l' Europa, con i politici che abbiamo avuto, da bossi a fini passando per salviñi, bagnai, borghi e il super-silvio che fu, a quest' ora eravamo in guerra contro sarkozy e la Merkel, cercando armi chimiche da putin!

ninetto ha detto...

di questa europa di merda di loschi profittatori ne abbiamo pieni i coglioni

federico cognome ha detto...

parla per te bifolco!

ricciolo ha detto...

zitto anarco-marchesino servo della gleba, squatter dei miei coglioni....

naicche ha detto...

Con i tulipani olandesi ci nettiamo il didietro okkei!

Anonimo ha detto...

Credo che purtroppo siamo già stati venduti, nel senso che purtroppo ormai i giochi sono stati fatti: l'eu insieme ai burocrati e massoni italiani (Alessandro Rivera in primis, direttore del Tesoro ) si sono già accordati per il Mes, light? rivisitato? Boh, sempre Mes sarà. Il Mes in parole povere prevede che gli stati versino nel fondo tot miliardi per poi riaverli in caso di necessità pagando x di interessi. Ma allora non sarebbe meglio fare da noi? Cioè emettere da SUBITO titoli di stato esentasse da far sottoscrivere agli italiani finalizzati a dare liquidità alle imprese e ai lavoratori, così da far ripartire la nostra economia e di conseguenza sostenere sul mercato il debito pubblico italiano. Per fare ciò basterebbe che il governo si svincoli dall'inutile, faraginosa e dispendiosa burocrazia. Tutto il resto è noia

federico cognome ha detto...

per fare un bosco ci vuole un monte, per fare il monte ci vuol la terra, per far la terra ci vuole un fiore, per fare tutto ci vuole un fiore!!

federico cognome ha detto...

la raccolta intitolata ' Sotto il Vulcano ', di De Gregori è perfetta per dare un' occhiata agli ultimi 40 anni della nostra storia.

devo tantissimo a De Gregori, uomo capace di solidarietà intelligente, quella che guarda al futuro. a bianconi piacerebbe averne un centesimo!!

dal mio punto di vista il + avanzato degli intellettuali italiani, senza nulla togliere a Cacciari, Francesco De Gregori, omonimo dello zio ucciso a Porzus insieme al fratello di Pasolini, ha la forza morale di un Matvejevic + la classe di una mezzala!

federico cognome ha detto...

All’incrocio delle carrere che portano alle nostre case c’è un’edicola della Madonna delle Grazie, la madonna che ha salvato queste terre dal terremoto del 1785 e dai bombardamenti del ’44, il vecchio prete che amministra le anime sediziose di questa parrocchia viene una volta alla settimana verso il tramonto a pregarla per l’epidemia, mormora le sue cose con discrezione, l’altro ieri, nel silenzio vespertino, s’è sentito attaccato all’organo della sua chiesa laggiù a Briccola che suonava Bandiera Rossa. Risiedo nel privilegio.

Maggiani di oggi, una meraviglia!

Anonimo ha detto...

...lo aveva già raccontato Scanzi, sei arrivato secondo!