ECONOMIA & LOBBY
Mps, la resa dei conti si avvicina. 'Spezzatone' delle attività inevitabile dopo il flop della gestione pubblica

La gestione in capo al Mef non è riuscita a raddrizzare una situazione già gravemente compromessa. Dal 2017 sono stati persi per strada oltre un miliardo di euro di ricavi e tutti gli obiettivi di rilancio sono stati mancati. Sinora nessun vero compratore si è fatto avanti nonostante la dote messa sul piatto dal governo. Non ha aiutato il ruolo ambiguo della Fondazione Mps che chiede 3,8 miliardi di risarcimenti allontanando così possibili interessati
Per Mps il capolinea si avvicina sempre più. A meno di improbabili e fantasiose soluzioni dell’ultimo minuto, lo spezzatino delle attività, da suddividere tra più banche sarà il destino della banca toscana. Solo UniCredit avrebbe le dimensioni appropriate per prendersi la quarta banca del Paese con suo attivo di 150 miliardi e oltre 20mila dipendenti. Ma il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel non ha nessuna intenzione di accollarsi l’intera banca. Anche con tutte le doti fiscali e non che il Governo ha proposto negli ultimi mesi, il boccone è troppo grande e pericoloso da gestire.

3 commenti:
E' il risultato del potere rosso a siena, svenduto tutto dopo avere rovinato tutto, dopo 600 anni... manco il fascio, manco i tedeschi, manco la spagnola... loro peggio di tutto!!!!
avanti popolo ala riscossa
bandiera rotta
bandiera rotta
sarà oggi
sarà domani
i montedepaschi
ai sette nani !!!!!
venghino siori venghino
e un ve lo dò per uno e un ve lo dò per due..
venite avanti
il partito ha fatto le
Sue!!!!
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