GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Chiusa l’inchiesta sulla fondazione Open: “Era diretta da Renzi”. Indagate 4 società e 11 persone: anche Boschi e Lotti. Tutte le accuse

L'ex premier, la sua ex ministra e l'attuale deputato del Pd risultano indagati nel filone di inchiesta per l’ipotesi di reato di finanziamento illecito ai partiti. Agli altri indagati - Patrizio Donnini, Alfonso Toto, Riccardo Maestrelli, Carmine Ansalone, Giovanni Caruci, Pietro Di Lorenzo - vengono contestati a vario titolo i reati di finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio, traffico di influenze. Avvisi di chiusura indagine anche a quattro società: la Toto Costruzioni, la Immobil Green, la British American Tobacco Italia spa e la Irbm spa
Soldi a quella che era considerata la cassaforte della corrente politica di Matteo Renzi. Donazioni, in certi casi generose, alla fondazione che ha finanziato alcune edizioni della Leopolda e ha accompagnato l’ex premier durante la scalata alla segreteria del Pd e l’entrata a Palazzo Chigi. È questo il cuore dell’indagine della procura di Firenze sulla fondazione Open, che secondo l’accusa era diretta dallo stesso ex segretario del Pd. I pm Luca Turco e Antonino Nastasi hanno inviato un avviso di conclusione indagini a undici persone e quattro società contestando, a vario titolo, il finanziamento illecito ai partiti, la corruzione, il riciclaggio, il traffico di influenze. Gli indagati ora hanno venti giorni per farsi interrogare o presentare memorie e documenti. Poi i magistrati potrebbero chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione. L’indagine è nota alle cronache dal settembre del 2019, quando la procura delegò alla Guardia di Finanza decine di perquisizioni ai finanziatori della stessa Open in varie città italiane
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