venerdì 18 marzo 2022

A CHIANCIANO il 25 marzo, ore 17,30 ' SOTTO UN CIELO DI STOFFA'


 Come spendere la propria vita in momenti storici drammatici e accendere luci di speranza? A Chianciano
due protagonisti di storie di solidarietà e di salvezza saranno presenti il 25 marzo alle ore 17,30 al Teatro
Caos, per un incontro di grande attualità. Si tratta di Cristiana Cella e di Enrico Calamai. La prima una
giornalista-scrittrice del Cisda ( Coordinamento italiano per il sostegno alle donne afgane) e il secondo un
diplomatico ‘ sui generis’ ex diplomatico a Kabul e già console nella Argentina dei militari – definito lo
Schindler d’Argentina al tempo della dittatura - da sempre impegnato in operazioni di salvezza e di
denuncia delle operazioni politico-militari più disperate e ciniche degli ultimi anni, ad opera delle grandi e
medie potenze internazionali. Nell’occasione dell’incontro verrà sottoscritto ad un tempo un Appello alla
pace per l’Ucraina. Il progetto di Cristiana Cella si chiama ‘Vite preziose’ e prevede il sostegno a distanza di
donne e bambine afghane vittime di violenza. Un suo libro intitolato ‘ Sotto un cielo di stoffa’- avvocate a
Kabul ( Città del Sole Edizioni) titolo dell’evento chiancianese, ha raccolto storie di un paese in cui la
disuguaglianza di genere aumenta e in cui lo sviluppo della società verso democrazia e libertà è frenato
soprattutto dalla degradante condizione ed oppressione delle donne. Per questa ragione l’intervento di un
progetto che mira a ridurre la costante violazione dei diritti delle donne afghane, cercando di consolidare
due centri di assistenza legale e socio psicologica a Kabul. Qui già opera la ‘casa protetta’ che ospita 100
bambine e giovani donne, e si stanno creando almeno 10 comitati in difesa dei diritti di genere.
Enrico Calamai, autore del libro molto apprezzato che si intitola ‘ Niente asilo politico’ ( Editrice Nuova
Universale Economica Feltrinelli ) invece è un diplomatico di lungo corso distintosi nel passato per la sua
grande umanità e il suo impegno politico e civile nelle situazioni di crisi e di discriminazione-persecuzione,
in cui si è trovato a svolgere il suo lavoro di diplomatico. Giovane console nell’ Argentina dei militari e dei
desaparecidos , portò in salvo oltre 300 perseguitati dal regime. Nonostante l’opposizione del governo
italiano di allora, che temeva di compromettere gli interessi economici italiani. Oggi Enrico Calamai, esperto
di dinamiche politiche internazionali, denuncia il ripetersi di una situazione simile nei recenti accordi fra
Italia e Libia. In questo contesto è nato per sua iniziativa il ‘Comitato per i nuovi desaparecidos’ presieduto
da Arturo Salerni, avvocato che si occupa da anni di diritti umani. Questo comitato nacque il 3 ottobre del
2013, giorno in cui morirono in mare 368 migranti, dopo il naufragio del barcone della speranza che li
portava verso l’Italia. Il comitato pensò che non si poteva restare a guardare questi scempi e che senza fare
nulla ci saremmo sentiti tutti responsabili di queste morti. Nell’anno 2017 3500 persone sono morte in
mare e ben 5822 nell’anno precedente. Dunque ecco migliaia di ‘nuovi desaparecidos’, le vittime del
disinteresse pubblico di cui si è occupato Enrico Calamai. Oggi ogni evento bellico o cambiamento
climatico o rivoluzione sociale che sia, porta con sé fenomeni che colpiscono migliaia di innocenti di cui
nessuno si occupa, poiché spesso si verificano lontano dalla nostra ‘civiltà’. Nell’occasione dell’incontro non
potremo non parlare della guerra dell’Ucraina che nel frattempo questa volta ci è scoppiata addosso, vicino
ai nostri confini. Un dramma in cui si ripetono gli stessi fenomeni di disumanità di cui questa volta siamo
testimoni quotidiani. Da ieri ad oggi, una strage che continua, a cui non dobbiamo voltare la testa.
Tutti i cittadini che ‘sentono’ questi problemi di solidarietà umana e la necessità di una presa di coscienza

da diffondere, sono inviatti a partecipare a questo evento.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ok mi piace

Anonimo ha detto...

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